Foto di una mongolfiera che ricorda il logo di Corel Draw

Microsoft accusa Corel, la colpa è dello slider

Mentre nel mondo tutti erano indaffarati ad organizzare e festeggiare il Capodanno Microsoft era invece impegnata a far causa a Corel. Ebbene si, nel corso degli ultimi giorni Microsoft ha depositato una causa contro Corel presso la Corte Distrettuale della California. L’azienda di Redmond ha accusato la software house canadese di aver copiato le interfacce delle applicazioni andando dunque ad infrangere ben nove brevetti.

Foto di una mongolfiera che ricorda il logo di Corel Draw

Uno dei brevetti chiamati in causa riguarda lo slider impiegato per eseguire lo zoom e presente nell’angolo inferiore destro di Write, Calculate e Show, le applicazioni di casa Corel equivalenti a Word, Excel e PowerPoint.

Foto che mostra il logo di Spotify online

Spotify rischia sanzioni da 150 milioni di dollari

Stando a quanto emerso nel corso delle ultime ore Spotify, il colosso della musica in streaming, potrebbe ritrovarsi a dover pagare sanzioni pari a ben 150 milioni di dollari per mancato pagamento delle royalty a chi detiene i diritti d’autore di una parte dei brani riprodotti.

Foto che mostra il logo di Spotify online

La piattaforma ha infatti ammesso pubblicamente di non aver ottenuto tutte le licenze necessarie alla trasmissione delle canzoni. Le multe potrebbero dunque variare da 750 a 30.000 dollari per ogni violazione fino ad arrivare a 150.000 dollari per una singola canzone messa a disposizione degli utenti in maniera non autorizzata.

Foto di Amazon su tablet

Amazon, utenti denunciati per aver scritto false recensioni

La questione che da qualche ora a questa parte sta coinvolgendo Amazon e gli utenti che hanno provveduto a scrivere recensioni false per i prodotti e i servizi offerti dal famoso portale di e-commerce sta facendo discutere parecchio.

Foto di Amazon su tablet

Amazon ha infatti avviato un’importante azione legale contro oltre 1000 persone (1114 per la precisione) colpevoli di essersi proposte per scrivere recensioni false dietro compenso all’interno del sito fiverr.com che non figura tra i soggetti citati in giudizio.

Microsoft OneDrive, nuovi guai in vista?

Microsoft OneDrive, nuovi guai in vista?

Microsoft OneDrive, nuovi guai in vista?

Proprio pochi giorni fa Microsoft ha annunciato ufficialmente OneDrive, il nuovo nome per il servizio di cloud storage proprietario. Il cambio del nome è stato effettuato dalla redmondiana dopo aver perso il diritto di utilizzare il marchio SkyDrive.

La storia, a quanto pare, è però destinata a ripetersi. OneDrive potrebbe avere un ciclo di vita decisamente breve!

Stando infatti a quanto emerso in rete da qualche ora a questa parte pare che One.com abbia già dato il via ad una consultazione con esperti in fatto di marchi per valutare le eventuali azioni da intraprendere per difendere il proprio business. Il CEO dell’azienda Thomas Medard Frederiksen ha infatti dichiarato che OneDrive è un nome e un servizio troppo simile a One.com Cloud Drive, la soluzione cloud di One.com che consente di conservare i file e di sincronizzare le cartelle sul computer.

LinkedIn nega le accuse e preannuncia battaglia contro la class action

LinkedIn nega le accuse e preannuncia battaglia contro la class action

LinkedIn nega le accuse e preannuncia battaglia contro la class action

Il team di LinkedIn non ha alcuna intenzione di continuare ad essere additato per furto di email, account e liste di contatti dei suoi utenti motivo per il quale ha deciso, proprio nel corso delle ultime ore, di fare il punto della situazione.

Il social network dedicato al mondo del lavoro è stato infatti accusato, mediante class action, di aver approfittato dei dati raccolti dai propri utenti ottenuti passando in rassegna tutti gli indirizzi di posta elettronica dei contatti in modo tale da poter poi procedere all’invio di sollecitazioni all’iscrizione al servizio.

Il team di LinkedIn ha però affermato che quelle in questione altro non sono che accuse prive di merito e che la giurisprudenza avrà presto il dovere si smontarle in sede di giudizio.

LinkedIn: sotto accusa per furto di email, account e liste di contatti

LinkedIn: sotto accusa per furto di email, account e liste di contatti

LinkedIn: sotto accusa per furto di email, account e liste di contatti

Dopo il caso, risalente allo scorso anno, della fuga di milioni di password rubate su LinkedIn nel corso delle ultime ore la questione sicurezza degli utenti e dati d’accesso è tornata a farsi sentire a gran voce seppur sotto altra veste.

Il noto social network dedicato al mondo del lavoro è stato infatti citato in giudizio negli Stati Uniti da vari utenti che hanno accusato la società di essersi appropriata senza autorizzazione delle loro identità virtuali a scopi di marketing, di aver poi hackerato gli indirizzi di posta elettronica e, infine, di aver scaricato la rubrica dei contatti.

La denuncia è stata depostaita presso una corte californiana. Gli utenti coinvolti nella causa chiedono che il social network venga obbligato, in futuro, a non compiere più violazioni del genere. Gli utenti chiedono inoltre un rimborso corrispondente ai ricavi che l’azienda ha ottenuto utilizzato i dati finiti nell’occhio del ciclone.

battaglia legale Apple Cina denuncia Siri Xiao i Robot

Apple, in Cina accusata di plagio per Siri

battaglia legale Apple Cina denuncia Siri Xiao i Robot

Quello che Apple sta attraversando in Cina non può essere descritto esattamente come un bel momento: una società del paese asiatico ha infatti denunciato Cupertino per la presunta violazione di un brevetto riguardante Siri.

La denuncia, nello specifico, proviene da Zhi Zhen Network Technology, una società che nel 2004 ha prodotto l’assistente vocale Xiao i Robot e lo ha poi brevettato nel 2006.

A detta del gruppo cinese Apple avrebbe copiato il sistema in questione inserendolo poi in maniera indebita in iOS.

Si Weijiang, avvocato che rappresenta Zhi Zhen, ha infatti dichiarato che La società chiede ad Apple di cessare la produzione e vendita di prodotti che usano i suoi brevetti, non appena la violazione sarà confermata comunicando inoltre che non viene esclusa la possibilità che in futuro venga richiesto un corrispettivo.

A dimostrazione della tesi della società circola in rete, già da qualche tempo a questa parte, un video, visionabile dopo il salto, che mostra le caratteristiche di Xiao i Robot su un device Android.

Apple accusa Intertrust violazione brevetti

Intertrust attacca Apple per aver violato 15 brevetti sul DRM

Apple accusa Intertrust violazione brevetti

Intertrust, la joint venture tra Philips e Sony attiva dai primi anni ’90, ha avviato una causa contro Apple accusando quest’ultima di aver violato ben 15 dei suoi brevetti che sarebbero stati sfruttati illegalmente da Cupertino praticamente in tutti i suoi prodotti.

Infatti, così come riportato dal Wall Street Journal, ad essere coinvolti nella losca faccenda sarebbero l’iPhone, l’iPad, il Mac, la Apple TV, iTunes, iCloud ed App Store.

L’accusa fa riferimento, nello specifico, alla violazione dello standard aperto Marlin per la protezione dei contenuti Digital Restrictions Management (DRM).

Già in passato Intertrust è riuscita a ottenere risarcimenti da alcuni giganti del settore tecnologico.

Nel 2004, ad esempio, ha ottenuto ben 440 milioni di dollari da Microsoft per porre fine ad alcuni contenziosi legali.

THX denuncia Apple speaker iMac, iPad e iPhone

Apple: denunciata da THX per gli speaker di iMac, iPad e iPhone

THX denuncia Apple speaker iMac, iPad e iPhone

THX, la nota società fondata come divisione della Lucasfilm, ha sporto denuncia contro Apple per violazione di un brevetto inerente tecnologie utilizzate negli altoparlanti dei computer e dei dispositivi mobile della mela morsicata.

L’accusa, da parte della società fondata da George Lucas nei confronti di Cupertino, è quella di aver utilizzato tale brevetto per la realizzazione degli speaker degli iMac, degli iPad e degli iPhone 4, 4S e 5.

Il brevetto in questione è quello siglato come numero 7,433,483, depositato nel 2008 ed inerente “sistemi e configurazioni di speaker a profilo stretto“.

Il brevetto, detta in altri termini, fa riferimento ad un sistema che consente di creare un ambiente acusticamente isolato e di veicolare il suono attraverso uno stretto condotto posizionato con un coretto angolo rispetto all’altoparlante.

Nokia lancerà il suo smartwatch nel terzo trimestre del 2014

Apple VS Samsung, per Nokia ha ragione Cupertino

Nokia si unisce ad Apple contro Samsung

In merito alla lunga diatriba brevettuale che vede coinvolte Apple e Samsung e che recentemente è tornata sotto i riflettori per il congelamento di 450 milioni di dollari di risarcimento anche Nokia ha deciso di dire la sua pubblicando un’apposita nota dalla quale si evince chiaramente il pieno appoggio per l’operato di Cupertino.

Nokia, infatti, si è dichiarata favorevole al divieto di vendita per alcuni dispositivi Samsung in terra a stelle e strisce dicendosi inoltre particolarmente preoccupata per quella che è la situazione che è andata a crearsi e sulle possibili evoluzioni della faccenda.

Nokia, infatti, sostiene che nel caso in cui il blocco delle vendite dei device Samsung venga negato si verrebbe a creare un pericoloso precedente poiché, in tal modo, verrebbe danneggiata la capacità dei produttori di device di impedire la vendita di prodotti che un competitor ha imitato.

Apple Samsung multa dimezzata giudice Lucy Koh

Apple VS Samsung, congelati 450 milioni di dollari di risarcimento

Apple Samsung multa dimezzata giudice Lucy Koh

Un ulteriore tassello dell’oramai infinita guerra brevettuale che vede coinvolte Apple e Samsung è andato ad aggiungersi proprio nel corso delle ultime ore.

Il giudice federale Lucy Koh, ovvero la donna che presiede le cause tra l’azienda della mela morsicata e quella sudcoreana in California, è intenzionato a modificare l’ammontare del risarcimento danni che Samsung deve pagare ad Apple.

Il giudice ha congelato una cifra pari a circa 450 milioni di dollari portando quindi l’ammontare del risarcimento ad Apple a poco meno 600 milioni di dollari, una notevole riduzione questa rispetto al pagamento di oltre 1 miliardo di dollari che era stato stabilito ad agosto dello scorso anno per la violazione di diversi brevetti con i dispositivi Galaxy.

In tale somma rientrano ben 14 prodotti, quali il Galaxy Prevail, il Gem, l’Indulge, l’Infuse 4G, il Galaxy SII AT&T, il Captivate, il Continuum, il Droid Charge, l’Epic 4G, l’Exhibit 4G, il Galaxy Tab, il Nexus S 4G, il Replenish e il Transform.

Surface RT querela Microsoft

Microsoft denunciata per Surface RT: lo spazio per archiviare i propri dati è insufficiente

Surface RT querela Microsoft

La commercializzazione di Surface RT, il tablet made in Microsoft, è stata avviata da pochi giorni a questa parte e nel 2013 sarà possibile saggiare anche le caratteristiche di Surface Pro, la versione del tablet della redmondiana equipaggiata con Windows 8 Pro.

Da poche ore, però, Microsoft si è ritrovata a dover fare i conti con la denuncia di Andrew Sokolowski, un avvocato di Los Angeles insoddisfatto della memoria disponibile sul suo Surface RT da 32 GB.

Andrew Sokolowski ha infatti presentato querela contro Microsoft a causa della campagna promozione ingannevole che, così come sostenuto dallo stesso avvocato, Microsoft avrebbe messo in atto con Surface.

L’avvocato, infatti, dopo aver acquistato il tablet Microsoft ha voluto caricarci su musica e documenti scoprendo rapidamente i limiti della memoria di Surface RT: i 32 GB di storage che dovrebbero essere disponibili sul modello base ne sono, in realtà, 16.

Apple vuole migliorare Siri ed abbandonare Nuance

Apple dovrà pagare 368 milioni di dollari per l’infrazione di alcuni brevetti sul VPN

Apple infrazione brevetti VPN di VirnetX

Così come stabilito dal tribunale del Texs Apple sarà costretta a pagare la modica cifra di ben 368 milioni di dollari a VirnetX come risarcimento e rimborso per aver infranto quattro brevetti facenti riferimento ai collegamenti VPN di proprietà della società.

Nel dettaglio, secondo VirnetX Apple avrebbe violato i brevetti in questione sulla tecnologia VPN all’interno delle proprie soluzioni FaceTime utilizzate su Mac, su iPhone e su iPad.

Già nel 2010, inoltre, VirnetX vinse una causa analoga contro Microsoft ottenendo, come risarcimento, una somma di denaro pari a 100 milioni di dollari.

Nel 2010, tuttavia, Microsoft sollevo alcuni dubbi in merito ai brevetti registrati da VirnetX sottolineando inoltre il fatto che la stessa società in questione potesse andarsi a configurare come un patent troll ovvero un gruppo creato con l’unico obiettivo di registrare brevetti per tecnologie diffuse per poi poter avviare cause e fare richiesta di risarcimenti tutt’altro che irrisori ai colossi dell’IT.