
La maggior parte dell’e-waste, comunemente chiamata “spazzatura elettronica”, cioè tutta quella serie di monitor, tastiere, mouse che non utilizziamo più, starebbe andando a finire dritta dritta nei paesi in via di sviluppo, contribuendo, così, a inquinamento e malattie. È quando continuano a denunciare centinaia di attivisti ecologisti in tutto il mondo, secondo cui solo negli Stati Uniti nel 2007 sono stati messi fuori uso (e quindi destinati comunque alla discarica) ben 47 milioni di computer.
Questo significa 47 milioni di tastiere, di mouse, di monitor Crt, di case, di processori… la maggior parte dei quali provenienti dalle aziende. E questo solo per gli Stati Uniti: moltiplichiamo almeno per 8 il numero 47 per ottenere, più o meno, la produzione globale di spazzatura elettronica. Un fenomeno in enorme aumento: basti pensare che nel 1998 erano “solo” 20 milioni i computer buttati ogni anno… e in soli dieci anni il loro numero è raddoppiato.

