Google Chromebook Pixel touch

Google annuncia Chromebook Pixel, il laptop touch basato su Chrome OS

Google Chromebook Pixel touch

A poche ore di distanza dalle indiscrezioni diffuse dal Wall Street Journal secondo cui Google avrebbe lanciato, nel corso del 2013, un laptop con schermo touch big G ha presentato ufficialmente il nuovo Chromebook Pixel.

Si tratta, così come suggerivano i rumors, del primo notebook basato su Chrome OS prodotto da Google stessa e che, diversamente da tutti quelli commercializzati sino a questo momento, risulta dotato di uno schermo ad altissima risoluzione e sensibile al tocco.

Lo schermo, vero fiore all’occhiello del laptop, è di proporzioni 3:2, in modo tale da agevolare la navigazione, è dotato di vetro Gorilla Glass e, così come già accennato, di display trouch screen permettendo quindi di navigare online e tra i contenuti del Chromebook a colpi di dita.

Superiore a quello dello straordinario MacBook Pro Retina da 13 pollici, lo schermo del Chromebook Pixel, da 12,85 pollici, presenta una risoluzione pari a 2560 x 1700 pixel con una densità di 239 PPI.

Display a parte il nuovo Chromebook totalmente made in Google presenta poi  un processore Intel i5 Dual Core 1.8GHz, 4GB di RAM, 32 GB o 64 GB di archiviazione interna (più disponibilità su Google Drive), 2 porte USB 2.0, mini display port, un lettore SD / MMC e una batteria da 59Wh per oltre 5 ore di lavoro.

Chrome OS palio Pwnium 2013

Google, oltre 3 milioni di dollari in palio per chi buca Chrome OS

Chrome OS palio Pwnium 2013

In quel di Google ne sono più che certi: Chrome OS, il sistema operativo basato sul browser web di big G, è inviolabile e per dimostrarlo Mountain View ha deciso di mettere ben oltre 3 milioni di dollari (per essere precisi 3,14159) a disposizione degli hacker che durante il Pwnium 3 riusciranno nell’ardua, se non addirittura impossibile, impresa di “bucare” l’OS.

Il Pwnium si svolgerà il prossimo 7 marzo in Canda presso la città di Vancuver e nel corso dell’evento la cifra messa in palio da big G sarà suddivisa in base all’importanza delle vulnerabilità individuate.

Nel dettaglio, l’individuazione di un exploit in grado di resistere dopo un riavvio del computer verrà premiata con 150 mila dollari mentre coloro che rileveranno exploit ad azione temporanea riceveranno 100 mila dollari.

Gli exploit utilizzati non dovranno sottostare a vincoli particolari se non ad una limitazione imposta da Google stessa: tutte le operazioni dovranno essere effettuate utilizzando come computer di riferimento un Chromebook 550 della Samsung con connessione Wi-Fi.

Google prepara Chrome OS, al Google I/O la presentazione finale?

Chrome OS è in dirittura d’arrivo per quanto concerne lo sviluppo. Atteso ormai da (troppo?) tempo non è ancora chiara la posizione di questo sistema operativo linux based.

Secondo gli ultimi rumor, Google sta preparando il lancio di Chrome OS rilasciando una versione stabile del prodotto finale agli sviluppatori che, in occasione del Pilot Program, hanno avuto la fortuna di accaparrarsi un netbook Cr-48 equipaggiato proprio con Google Chrome OS (anche se non in versione definitiva).

I sorgenti della versione stabile di Chrome OS sono disponibili presso i server del colosso di Mountain View anche se, sembrerebbe, l’update non sia stato ricevuto dai possessori del computer “chromato”.

Google prepara Chrome OS per i tablet

Una serie di cambiamenti al codice di Google Chrome OS lascia presagire che l’azienda di Mountain View stia seriamente pensando di adattare il proprio sistema operativo anche per i fantastici dispositivi multitouch.

Già lo scorso anno Google aveva iniziato a creare modelli che potessero ricevere Chrome OS, tuttavia alle prime domande relativamente ad un eventuale approdo del SO nel mondo tablet, il CEO Eric Schmidt, rispose che ” Android è nato per il touch, mentre Chrome OS per la tastiera“. In questo modo l’azienda aveva tentato di chiudere l’argomento, ma evidentemente era solo una falsa pista.

Chrome OS, i netbook costeranno 300-400 dollari. Troppi?

Dopo un lungo periodo di silenzio, finalmente qualcuno torna a parlare di Chrome OS. Si tratta di Eric Schmidt, CEO di Google, che nel corso dell’Atmosphere Cloud Computing Forum ha annunciato i prezzi dei futuri netbook equipaggiati con il sistema operativo del colosso di Mountain View.

«I netbook con Chrome OS costeranno dai 300 ai 400 dollari. Questo – ha spiegato Schmidt – significa che i loro prezzi saranno relativi esclusivamente all’hardware di cui dispongono. Il software con cui verranno equipaggiati sarà gratuito ed open source, come previsto».

Quanto alla diffusione del sistema, il CEO di Google (nel video qui sotto) ha auspicato che molte delle aziende produttrici di computer aiutino il progetto integrando Chrome OS nei loro notebook e netbook. Per il momento, un sì deciso è arrivato solo da Acer, che produrrà computer portatili con il sistema di “big G” non appena questo diverrà disponibile.

Chrome OS netbook: specifiche tecniche

Parlando così tanto del cellulare Nexus One, forse qualcuno si era scordato che in casa Google ci sono allo studio anche dei netbook ARM che segneranno l’ingresso sul mercato di Chrome OS, il sistema operativo online sviluppato dal gigante di Mountain View.

Meno male che a ricordarci dell’esistenza di questi computer low-cost targati Google c’è Engadget, sito Internet che ha appena pubblicato una lista con le specifiche tecniche dei primi netbook con Chrome OS. Si tratterebbe di macchine con prezzi compresi fra i 200 e i 300 dollari che ‘big G’ starebbe già preparando in vista delle prossime festività natalizie.

Come largamente anticipato in diverse occasioni, le macchine che ospiteranno l’OS della ‘grande G’ saranno equipaggiate con un touch-screen dotato di supporto alla tecnologia multi-touch. Le dimensioni dello schermo dovrebbero essere pari a 10.1 pollici, la risoluzione pari a 1.280×720 pixel, mentre la scheda video dovrebbe essere una NVIDIA Tegra di seconda generazione.

Chrome OS: cinque cose che non è

Cos’è Chrome OS ormai lo sappiamo tutti, si tratta del sistema operativo web-centrico per netbook che Google farà debuttare sul mercato tra poco meno di un anno. Ma forse per capire la vera essenza di questo ‘browser operativo’ dobbiamo scoprire cosa Chrome OS NON è.

Alla luce di ciò, abbiamo rispolverato la nostra non-rubrica dei post provocatori ed abbiamo deciso di riportarvi un interessante articolo scritto da Steven J. Vaughan-Nichols (noto ai più per le sue simpatie verso il mondo open source) su ComputerWorld. Titolo: cinque cose che Chrome OS non è; Contenuti: beh, quelli leggeteli qui sotto e commentateli insieme a noi.
  • Ultimato: nonostante il grosso hype mediatico che gli gira intorno da settimane, bisogna ricordare che Chrome OS non è nemmeno in beta. Ciò vuol dire che il sistema è lungi dall’essere finalizzato e, proprio per questo, non bisogna dare giudizi affrettati su quanto si è visto finora.
  • Un sostituto di Windows: il mondo dei computer desktop-centrici non è destinato a finire tra uno o due anni. Chrome OS rappresenta quindi una soluzione complementare ai vari Windows, Mac e Linux, non un’alternativa.

Google Chrome apre la sezione extensions agli sviluppatori

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Qualche giorno fa abbiamo visto Google Chrome introdurre alcune novità riguardo le tanto attese estensioni. Prima con una pagina dedicata alle estensioni, poi con una serie di prove su strada, Google ha finalmente aperto il capitolo delle estensioni del suo browser a volte troppo cigolante.

Le estensioni, nell’insegnamento di Firefox, sono fondamentali alla riuscita di un buon browser. Permettono di estenderne le funzionalità e di dare forma ad un browser che sia sempre più adattabile all’esperienza specifica degli utenti.

Aprirsi alle estensioni però non significa solo attivarne il supporto, ma anche attrarre sviluppattori, dai quali dipende l’esistenza di un seti di estensioni utili e stabili o superflue e destabilizzanti per il nostro sistema. Google da oggi invita gli sviluppatori ad uplodare le proprie estensioni.

Chrome OS: cinque mosse per evitare il flop

Ora che abbiamo visto di che pasta è fatto possiamo dirlo: Chrome OS rischia di essere un clamoroso flop. A conti fatti, quello di ‘big G’ non è altro che un browser – lo stesso che è possibile installare su Windows e Linux – progettato con lo scopo di estendere lo strapotere di Google e far acquistare nuovi computer agli utenti netbook.

Nonostante l’apparente inanità di Chrome OS, non è però detta l’ultima parola. Ci sono degli accorgimenti grazie ai quali il sistema operativo sviluppato da Google potrebbe evitare il paventato insuccesso e rosicchiare qualche punticino di market share a Windows. Noi ve ne proponiamo cinque, a voi i commenti e la continuazione della lista.
  • Installazione libera: se Google non vuole demolire in un sol colpo la sua immagine di azienda bella brava e bella che regala tutto, deve assolutamente rimangiarsi quanto detto in occasione della presentazione di Chrome OS e rendere il suo sistema operativo liberamente installabile sui computer pre-esistenti. La politica di Appleche produce sia hardware che software e non permette l’installazione del suo OS X su computer diversi da quelli ideati a Cupertino – lasciamola, appunto, ad Apple.

Chrome OS svelato ufficialmente: ce la farà a contrastare Windows?

Googleplex, Mountain View (California) – Dopo tante chiacchiere e mesi di trepidante attesa, Casa Google ha finalmente tolto i veli da Chrome OS, il suo sistema operativo per computer basato sul cloud computing (quello in cui tutte le risorse sono on-line).

Qui sopra il video della presentazione. Di seguito, una panoramica generale sull’OS con le risposte a tutte le domande più frequenti.

Cos’è Chrome OS? Sembrerà semplicistico dirlo, ma si tratta perlopiù di un browser. La sua interfaccia, almeno per il momento, è identica a quella della build che abbiamo provato per voi qualche settimana fa, con l’aggiunta di schede speciali contenenti le icone di accesso – in stile desktop – alle applicazioni. Tutte funzionanti online, ovviamente. Maggiori dettagli nel video qui sopra.

Google Chrome è pronto per supportare le estensioni

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Come abbiamo visto nei giorni precedenti Google Chrome intende dare un supporto ufficiale alle estensioni. Con l’ultima versione dev di Google Chrome sembra che il passo sia più breve di quanto sembri.

Le estensioni al momento pronte sono poche, ma già sembrano funzionare bene. E’ disponibile l’estensione per GMail, quella per il BuildBot di Chrome ed un estensione per Feed Burner che non fa mai male. Installare le estensioni è estremamente seamless, tutto ciò che dovete fare è cliccare sul link “Installa” nella pagina delle estensioniper gli sviluppatori, vi verrà chiesta conferma e approvando avrete la vostra estensione funzionante senza che ci sia bisogno di riavviare il browser.

Le estensioni sono un elemento fondamentale al successo di Chrome, non c’è dubbio, quello che però non bisogna dimenticare è che il supporto delle estensioni e i Google Gadget stanno concorrendo ad un unico risultato, creare una base di web-app varia e mirata, pronta da essere inserita nell’atteso sistema operativo della grande G, Google Chrome OS.

Google Chrome per Chrome OS trapelato in rete: prova su strada [video]

Qualche giorno fa, i server FTP del progetto open source Chromium, quello su cui è basato il browser Google Chrome, hanno erroneamente ospitato una versione preliminare del navigatore che sarà integrato in Chrome OS, il sistema operativo per computer che big G ha in cantiere da qualche mese, compatibile con i sistemi Linux.

Noi, da bravi geek, la abbiamo accalappiata (adesso il programma è stato rimosso dai server ufficiali) e ne abbiamo saggiato per voi novità e performance sulla nostra Ubuntu. Sopra un video di quello che abbiamo combinato, di seguito le nostre impressioni con un focus sui principali cambiamenti.

Google Chrome OS: nuovi presunti screenshots. Per voi sono reali o fake?

Il sito Internet Mashable ha pubblicato una serie di screenshots che potrebbero immortalare Chrome OS, il discusso sistema operativo di Google, in azione.

Sono foto reali o fake? Questa domanda ormai riecheggia da qualche ora su tutta la rete ma, nonostante il giudizio di tanti pseudo-esperti pronti a giocarsi un occhio sostenendo l’una o l’altra tesi, la realtà è che nessuno di noi può sapere quale sia la risposta esatta (progettisti e sviluppatori di Chrome OS a parte).

L’unica cosa che possiamo fare è affidarci al nostro intuito, buono o meno buono che sia. Ed è proprio questo che noi oggi tenteremo di fare, sottoponendovi delle tesi sul perché questi screenshots potrebbero essere veri o falsi.

Prima di entrare nel vivo della questione, però, eccovi la lista completa delle foto. Sennò di che parliamo, di aria fritta?!

Google lancia un’altra offensiva a Microsoft con “Going Google”

Going Google

Vi avevamo già parlato delle recenti dispute tra Microsoft e Google, dovute soprattutto all’annuncio della nascita di Google Chrome OS, le opinioni rilasciate da Microsoft sulla nuova creatura di Google ed infine la nuova alleanza Microsoft-Yahoo che ha fatto discutere tutta la rete. Sembra proprio che a Mountain View stiano lavorando duro per rispondere a questa dura offensiva, cercando di colpire Microsoft dove meno se lo aspetta, in uno dei business più longevi e redditizi dell’azienda di Redmond: la suite di programmi per ufficio Microsoft Office.

La sfida è stata lanciata ieri con un tweet sull’account ufficiale Google, ed è stata chiamata “Going Google“. Il progetto prevede l’aumento esponenziale della quota di mercato delle Google Apps, la serie di applicazioni sviluppate da Google per l’utilizzo professionale e non. Tra le più importanti citiamo Google Talk, Google Calendar e Google Documenti.