Google Books fair use Stati Uniti

Google, il fair use potrebbe salvare Google Books negli Stati Uniti

Google Books fair use Stati Uniti

Un ulteriore capitolo della battaglia legale in corso tra Google e l’Authors Guild, l’associazione degli autori statunitensi, ha avuto inizio.

Nel corso delle ultime ore, infatti, i legali del gran colosso di Mountain View hanno chiesto al tribunale federale di New York di respingere la denuncia presentata, non molto tempo addietro, dagli scrittori e dagli editori americani contro il progetto oramai ben noto a tutti come Google Books o, per dirla alla nostrana, Google Libri.

Big G, infatti, sostiene che la digitalizzazione delle opere letterarie non punta in alcun modo alla sostituzione dei ben più classici libri in formato cartaceo.

Google, quindi, chiede di poter digitalizzare ulteriori milioni di opere tirando in ballo il cosiddetto “fair use” ovvero l’utilizzo legittimo dei contenuti previsto dalle regole sul copyright in terra a stelle e strisce.

Google Street View mega aggiornamento

Google Street View, i dati sensibili non sono ancora stati eliminati

Google Street View dati utenti

Si torna a discutere ancora una volta di Google e, per l’esattezza, della spinosa faccenda relativa a Street View ed alle accuse provenienti da oltre la Manica e facenti riferimento alla raccolta dei dati sensibili effettuata, oramai da circa due anni a questa parte, da big G mediante le sue Google Cars e le apparecchiature ad esse annesse adibite a fotografare le strade del globo terrestre al fine di arricchire il suo servizio.

Nello specifico Google aveva ammesso, qualche tempo addietro di aver raccolto, così come appena descritto, diversi dati sensibili degli utenti sfruttando le reti Wi-Fi.

Lo scorso dicembre le autorità avevano quindi ordinato a Google di procedere alla cancellazione definitiva dei dati in questione.

Google fibra ottica

Arriva Google Fiber, Google entra ufficialmente nel settore delle connessioni broadband

Google fibra ottica

Google ha finalmente ed ufficialmente inaugurato Google Fiber, la propria offerta di banda larga annunciata nel 2010, che, d’ora in avanti, consentirà agli abitanti di Kansas City di poter usufruire di un collegamento in fibra ottica a 1 Gbps bidirezionali unitamente a Google Fiber TV, un neo servizio televisivo proposto sempre dal gran colosso di Mountain View.

La città di Kansas City ed i suoi cittadini sono stati scelti da big G tra innumerevoli luoghi sparsi per tutti gli Stati Uniti che, appunto, si erano canditati per poter sperimentare la nuova offerta di Google e che d’ora in avanti potranno quindi testare con man propria le fattezze di un’infrastruttura che risulta decisamente ben più veloce di quella offerta dai tradizionali ISP.

Google Fiber, però, non è soltanto sinonimo di gran velocità per quanto concerne le connessioni ma anche di convenienza poiché gli utenti, d’ora in avanti, potranno sfruttare quanto reso disponibile da big G a prezzi che risultando decisamente competitivi rispetto a quelli propositi invece dagli ISP.

Google, quindi, si è finalmente lanciata in un settore che, così come sottolineato da un dirigente dell’azienda, va a rivelarsi come particolarmente strategico per lo stesso bi G, ed ha scelto di farlo mettendo a disposizione dei cittadini di Kansas City (e presto anche di molti altri, o almeno così dovrebbe essere) ben tre differenti pacchetti tra cui poter sceglire.

Il più caro costa 120 dollari al mese e risulta comprensivo di collegamento a 1 Gbps senza limiti, di un tablet Nexus 7, di un TV Box per i canali televisivi (160 canali) abbinato a un dispositivo per registrare (Storage Box), di un router (Network Box) e di ben 1 TB di spazio su Google Drive.

Google Talk malfunzionamenti

Google Talk, malfunzionamenti per la chat di Google

Google Talk malfunzionamenti

Nel corso delle ultime ore il funzionamento di Google Talk, la chat di Google, non è stato sicuramente tra i migliori: la piattaforma di Mountain View per la messaggistica istantanea, infatti, è stata interessata da vari disservizi che, a quanto pare, non ne hanno permesso il regolare utilizzo da parte dell’utenza generando inoltre, così come spesso accade in circostanze di questo tipo, vere e proprie “scene di panico contemporanee”.

Molti utenti, infatti, hanno segnalato e lamentato discontinuità nell’accesso alle funzionalità di Google Talk come, ad esempio, l’improvvisa scomparsa dell’intero elenco contatti e l’impossiiblità di accedere ai messaggi in lettura.

La problematica ha riguardato un ampio numero di utenti ed è stata riscontrata sia sulle app desktop e mobile sia attraverso Gmail.

Stando a quanto riferito dai tecnici di Google i problemi con il servizio, così come comunicato mediante l’App Status di Google Talk, hanno avuto inizio tra le 12:40 e le 12:50 (ora italiana) del 26 luglio.

Google antitrust USA abuso posizione dominante

Google e la Commissione Europea: all’accordo manca poco

Google accordo antitrust europeo

Google e la Commissione Europea sono oramai vicini ad un punto d’incontro o almeno così pare stando a quelle che sono le ultime informazioni al momento disponibili circa le indagini dell’Antitrust UE nei confronti del gran colosso delle ricerche in rete.

Infatti, dopo essere stata accusata di aver infranto le leggi europee in fatto di concorrenza giocando, per così dire, “sporco” ora la ben nota azienda di Mountain View sembra aver accettato la proposta che il Commissario Almunia aveva fatto qualche settimana addietro.

Ora, quindi, tanto Google quanto la Commissione Europea dovrebbero cercare di venirsi incontro andando ad individuare una soluzione che sia in grado di mettere un punto alla problematica in questione prima che il tutto possa mutare in una vera e propria battaglia legale e considerando i tempi che corrono non si tratta di una situazione tanto inverosimile.

Nexus 7 successo vendite

Nexus 7, un successo oltre ogni previsione per la versione da 16 GB

Nexus 7 successo vendite

Il Nexus 7, il tablet presentato proprio poche settimane fa da Google e realizzato in collaborazione con Asus, è andato oltre ogni previsione ed aspettativa di big G o almeno così sembrerebbe stando quelle che sono le ultime informazioni al momento disponibili.

Il dispositivo, infatti, ha ricevuto una domanda estremamente alta al punto tale da risultare sbilanciata rispetto a quanto lo stesso gruppo aveva calcolato con conseguenti problemi per quanto concerne la questione forniture.

Ad essere particolarmente richiesto è il Nexus 7 con taglio di memoria da 16 GB, un dato questo che ha messo in crisi i piani di Google arrivando addirittura a causare l’interruzione delle distribuzioni in attesa delle forniture.

La versione da 16 GB del Nexus 7, infatti, non era stata prodotta da big G al ritmo e nelle quantità che invece sono poi state espresse nella domanda di mercato.

Google acquisisce Sparrow

Google acquisisce Sparrow: novità in vista per Gmail?

Google acquisisce Sparrow

Interessanti novità in arrivo dal fronte big G: Google, proprio nel corso delle ultime ore, ha acquisito Sparrow, l’azienda francese che si occupa dello sviluppo e della distribuzione dell’omonima applicazione e-mail per device iOS e per computer equipaggiati del sistema operativo OS X.

La notizia è stata data con molta enfasi direttamente dal sito web dell’azienda d’oltralpe mediante una prima pagina intitolata “Sparrow+Google” seguita poi da un “siamo lieti di annunciare che Sparrow è stato acquistato da Google”.

Il team di Sparrow confluirà ora direttamente nella divisione Gmail e le applicazioni attualmente esistenti continueranno ad essere disponibili ma, così come comunicato dallo stesso team dell’azienda, non saranno più aggiornate con nuove funzionalità ma riceveranno, qualora risulti necessario, aggiornamenti critici.

Google, la prima trimestrale in compagnia di Motorola

Google trimestrale

Nel corso delle ultime ore Google ha presentato ufficialmente i dati facenti riferimento all’andamento del secondo trimestre di questo 2012 che, tra le altre cose, va anche a configurarsi come il primo da quanto Motorola è divenuta a tutti gli effetti proprietà del gran colosso delle ricerche in rete.

Stando a quanto reso noto proprio dalla ben nota azienda recentemente acquisita arrivano 1,25 miliardi di dollari di ricavi con un totale relativo agli introiti del gruppo corrispondente a circa 12 miliardi di dollari.

Dalla somma totale dei ricavi circa 800 milioni di dollari fanno poi riferimento al settore mobile, gli altri 400, invece, sono legati alla vendita di device set top box dedicati, appunto, all’intrattenimento domestico.

Se ne deduce quindi che quella in questione è stata, senza ombra di dubbio, una trimestrale abbastanza positiva.

Google Web Lab

Web Lab, il laboratorio virtuale di Google al London Science Museum

Google Web Lab

Google e lo Science Museum di Londra hanno unito le loro forze al fine di rendere disponibile una nuova ed interessantissima area del museo londinese dove i visitatori potranno interagire con cinque apposite installazioni fisiche mediante cui poter comprendere il funzionamento di internet.

Trattasi, nello specifico, di quello che prende il nome di Google Web Lab, un’area, che resterà aperta sino all’estate del 2013 ed a cui è possibile accedere in modo del tutto gratuito, ideata, appunto, per permettere a tutti, sopratutto ai più giovani, di conoscere il mondo virtuale mediante tutta una serie di appositi esperimenti che vengono eseguiti servendosi di oggetti reali.

All’ingresso del museo a ciascun visitatore verrà consegnato un “lab tag” ovvero una piccola etichetta mediante cui potrà essere identificato all’interno del museo permettendo inoltre di salvare e condividere tutto ciò che viene creato con gli esperimenti.

Google sta per aprire il suo primo negozio a New York?

Google dovrà censurare i termini torrent, RapidShare e Megaupload dalle ricerche

Google censura torrent

Google, d’ora in avanti, dovrà invitare i suoi tecnici a mettersi all’opera in modo tale da intervenire sul celebre motore di ricerca al fine di censurare termini quali, ad esempio, torrent, RapidShare e Megaupload.

A stabilirlo sono stati i giudici francesi nell’ambito della vertenza che ha visto big G contrapposto a SNEP (Syndicat national de l’édition phonographique), l’organizzazione che si occupa di tutelare i diritti dell’industria discografica francese.

La vicenda, nello specifico, ha avuto inizio nel 2010 quando la SNEP si rivolese ad un tribunale perchè costringesse big G a rimuovere i termini incriminati dal suo motore di ricerca in quanto in grado di favorire la pirateria.

Un primo tribunale rigettò la richiesta di SNEP dichiarando che i termini presenti nel motore di ricerca di big G non andavano a configurarsi come una violazione del copyright.

Google Street View Antartide

Google Street View, nuove immagini direttamente dall’Antartide

Google Street View Antartide

Interessanti novità per quanto concerne Google Street View: il celebre servizio reso disponibile direttamente dal gran colosso di Mountain View e grazie al quale si ha la possibilità di esplorare virtualmente svariati luoghi della Terra è stato aggiornato risultando ora comprensivo di nuove ed accattivanti immagini provenienti direttamente dall’Antartide.

Infatti, grazie al supporto del Polar Geospatial Center (University of Minnesota) e del New Zealand Antarctic Heritage Trust, Google Street View si arricchisce ora di nuove e straordinarie imamgini panoramiche mediante cui poter esplorare, seppur virtualmente, il continente più meridionale del pianeta Terra.

Le nuove immagini panoramiche sono dedicate a quelli che sono i punti più celebri dell’Antartide come il South Pole Telescope, la capanna di Shackleton, la capanna di Scott, Cape Royds Adélie Penguin Rookery e il Ceremonial South Pole.

Marissa Mayer CEO Yahoo!

Marissa Mayer è il nuovo CEO di Yahoo!

Marissa Mayer CEO Yahoo!

Dopo il licenziamento di Scott Thompson le redini di Yahoo! erano state consegnate, temporaneamente, a Ross Levinson, già responsabile del gruppo nel nord America, a cui, appunto, gli era stata affidata la carica di CEO dell’azienda durante il periodo di ricerca di una nuova guida per il colosso in viola.

Da poche ore a questa parte, però, Yahoo! può contare su una nuova guida: al vertice di Sunnyvale arriva adesso Marissa Mayer, la trentasettenne scelta, appunto, per sostituire Scott Thompson nel ruolo di presidente e Chief Executive Officer.

Marissa Mayer è stata il primo ingegnere di sesso femminile ad essere assunto da Google figurando inoltre tra i primi venti dipendenti della società di Mountain View per la durata complessiva di ben 13 anni durante i quali ha avuto modo di accumulare un’esperienza impareggiabile.

A Marissa Mayer si deve, in primis, il successo di Gmail, il servizio di posta elettronica reso disponibile da big G di cui ne ha curato l’immagine per anni, e per lungo tempo ha inoltre avuto modo di operare nella divisione di ricerca di big G.

salute Larry Page

Larry Page è tornato alla guida di Google

salute Larry Page

Qualche settimana fa aveva aveva destato particolare preoccupazione la notizia relativa all’afonia di Larry Page e da allora non erano state più fornite ulteriori notizie in merito alla salute dell’ad di Google.

Da pochissimo, però, è stato reso noto che il CEO di big G, dopo un periodo di assenza durato quasi un mese, è finalmente tornato al suo posto e a darne conferma è Eric Schmidt, ex-CEO del gruppo e guida pro-tempore dell’azienda in assenza di Page.

Schmidt ha infatti dichiarato che “Larry si sta rimettendo, sta molto meglio” aggiungendo inoltre che “Lunedì ha partecipato a una riunione in sede e riesce a parlare, anche se a bassa voce“.

Google multa FTC Safari

Google: multa da 22,5 milioni di dollari per chiudere il caso Safari

Google multa FTC Safari

Qualche tempo addietro aveva fatto particolare scalpore la notizia relativa alle modalità mediante cui Google, il gran colosso delle ricerche in rete, aveva aggirato il blocco dei cookie di Safari così da poter tracciare con maggior facilità gli utenti impegnati nell’utilizzo del browser web targato Apple.

Ora, a distanza di qualche mese, si torna a discutere ancora una volta del caso in questione: stando a quanto reso noto nel corso delle ultime ore pare che Google abbia trovato un accordo con la U.S. Federal Trade Commission (FTC) che prevede il pagamento di una somma pari a 22,5 milioni di dollari, circa 16.000 dollari per ogni giorni di violazione, per chiudere la questione.

Al di là della causa per la quale dovrà essere versata la cifra in questione la multa va ad assumere particolare importanza poiché va a configurarsi come quella più alta mai applicata sino a questo momento dalla FTC ad una singola azienda.