Paul Allen, l’uomo che nel 1975 fondò la Microsoft insieme a Bill Gates (per poi uscirne nell’83), ha scritto un’autobiografia intitolata “Idea Man: A Memoir by the Co-founder of Microsoft” in cui – come si può leggere in anteprima su Vanity Fair – l’ex-CEO di Redmond viene dipinto male, molto male, e definito come “prepotente” e “crudele” nei confronti di dipendenti e soci. Nelle sue memorie, Allen racconta che Gates ha approfittato sistematicamente della sua comprensione per accaparrarsi molti più profitti di quanti gliene sarebbero spettati.
Nonostante il presupposto fosse quello di avere una società spartita al 50%, poco dopo la nascita di Microsoft lo “zio Bill” chiese infatti al “caro amico Paul” di cambiare le percentuali a 60% e 40% (in suo favore) in quanto lui aveva lavorato gratis mentre Allen era già impiegato presso un’altra azienda durante la fondazione del gruppo. Allen accettò senza batter ciglio.