Instagram integra Foursquare nella sua applicazione iOS

Abbiamo parlato di social network che si dichiarano guerra, di piattaforme che acquistano altre ed anche di servizi che decidono di stringere legami. Questa volta vogliamo prendere in considerazione l’ultimo esempio e al centro del discorso troviamo ancora una volta Instagram.

L’applicazione ha rimosso le sue foto dalla Timeline di Twitter proprio poco prima che il social network lanciasse i propri filtri. L’uccellino azzurro ed Instagram, e di conseguenza Facebook, hanno rotto definitamente ogni rapporto, ma in compenso è nata una “nuova amicizia”.

Melt Mail, registrare email temporanee valide fino a ventiquattro ore

Registrare delle email temporanee, “usa e getta” per intenderci, è una funzionalità che ha rivoluzionato i processi di registrazione ai servizi online e non solo. Registrare un nuovo indirizzo email per utilizzarlo una volta sola e poi spostarlo nel dimenticatoio è davvero un peccato e tuttora è una pratica adoperata.

Le email temporanee, dopo un certo lasso di tempo (o dopo un certo numero di email ricevute, il goal è variabile), vengono rimosse e non sono più utilizzabili. Converrete con me se affermo che questa funzione è ottima per ricevere le notifiche di attivazione di un account, specie se il servizio è solamente da valutare per qualche minuto e non implica un utilizzo continuato.

Un validissimo servizio che permette di registrare email di questo tipo è senz’altro Melt Mail, che offre indirizzi gratuiti automaticamente rimovibili dopo alcune ore.

“In Europa serve un’accelerazione urgente per migrare all’IPv6”. Parola della Commissione Europea

Ipv6

I governi dei Paesi membri dell’Unione Europea, così come i siti e i portali principali del Vecchio Continente, devono guidare la migrazione allo standard IPv6. Parola del Parlamento Europeo, che proprio in questi giorni ha lanciato un allarme: se non innoviamo il metodo di gestione degli indirizzi internet, tutta la Rete e l’innovazione tecnologica sono a rischio. Secondo il piano, il 25 per cento degli utenti della rete deve migrare all’IPv6 entro il 2010.

Ma in cosa consiste l’IPv6? E che cos’è questa crisi di cui tanto si parla? È presto detto, e cercheremo di spiegarlo con parole semplici. Attualmente per gli indirizzi internet si utilizza la versione 4 dell’Internet Protocol (IPv4): uno schema 192.123.456.789(per fare un esempio di indirizzo IPv4) che permette la gestione contemporanea di 4,3 miliardi di indirizzi univoci. Questa cifra, però, verrà probabilmente raggiunta entro il 2011. Ecco perché l’urgenza di una migrazione all’IPv6.

ipv6 forse ci siamo

ipv6 forse ci siamo

Una notizia passata molto in sordina, cioè da ieri è attivo per 4 root nameserver il protocollo ipv6. Forse alcuni di voi si staranno chiedendo di che parlo, bene facciamo una breve introduzione. Gli indirizzi internet sono quasi finiti o per meglio dire si esauriranno entro breve e oggi degli oltre 4 miliardi disponibili con il sistema attuale, ovvero l’ipv4, ne rimangono liberi solo il 14 per cento.

Secondo i calcoli del Icann, nel 2011 non ce ne saranno più. Per questo è partita l’attivazione dell nuovo sistema di assegnazione, l’ipv6, che inizierà ad affiancarsi a quello attuale, l’ipv4, per prenderne completamente il posto nel giro di una quindicina d’anni. Il nuovo sistema metterà a disposizione un numero altissimo di indirizzi identificativi, pari a due elevato alla centoventottesima potenza o, se preferite, 3,4 per 10 alla trentottesima (con l’ipv4 siamo a 2 alla 32esima). Insomma c’è ne sarà un pò per tutti.