Nuove regole tutela dati online utenti

Garante Privacy, nuove regole per la tutela dei dati online

Nuove regole tutela dati online utenti

Dal Garante per la Privacy sono giunte, proprio nel corso delle ultime ore, le nuove regole alle quali, a partire da questo momento, dovranno attenersi sia le società impegnate sul fronte della telefonia, TLC, sia gli internet service provider o, molto più semplicemente, ISP.

Nello specifico il Garante ha evidenziato quelli che sono i nuovi obblighi in merito ai casi di violazione dei databse conseguenzialmente ai quali potrebbe avvenire la perdita, il furto o, ancora, l’eventuale diffusione indebita dei dati personali degli utenti.

Le linee guida stabilite dal Garante per la sicurezza dei dati personali, infatti, vanno a delineare i passi attraverso i quali dovrà eventualmente svilupparsi la situazione nel momento in cui avvenga una violazione.

IP Locator, ottenere informazioni dettagliate relative a qualsiasi indirizzo IP

Tutti coloro che operano attivamente online di certo si saranno interrogati più e più volte circa la possibilità di ottenere informazioni più o meno dettagliate in relazione ad uno specifico indirizzo IP, come, ad esempio, localizzarne la posizione sul globo terrestre.

Di per sé, l’indirizzo IP non lascia trasparire alcuna info, reperibile invece servendosi di appositi tool esattamente adibiti a tale scopo, come nel caso di IP Locator.

Così come suggerisce lo stesso nome, IP Locator altro non è che un programmino gratuito e specifico per OS Windows che, mediante una semplice interfaccia utente, consente di ottenere tutte le informazioni possibili relative ad uno specifico indirizzo IP e, di conseguenza, anche qualche dettaglio relativo all’utilizzatore del PC al quale fa riferimento, quali il servizio di hosting utilizzato, paese o stato di provenienza, informazioni di contatto (indirizzo, telefono, fax e e-mail) e molto altro ancora, con tanto di mappa annessa fornita direttamente da Google Maps.

L’ Indonesia rimuove parzialmente la censura a YouTube, il Brasile impedisce l’accesso a WordPress.com

Il tema della censura internet è ogni giorno al centro della discussione per i continui sviluppi a cui va incontro nei vari paesi del mondo.
Per un paese che decide di rimuovere un blocco, un altro decide di applicarlo.
Così è successo rispettivamente all’ Indonesia e al Brasile.

Era dall’ 8 Aprile la notizia che 5 ISP indonesiani hanno bloccato, su richiesta del governo, l’accesso a YouTube e MySpace, perchè alcuni video pubblicati “avrebbero potuto inasprire i rapporti tra le religioni“.
A tre giorni di distanza arriva la conferma di una parziale inversione di rotta da parte del governo indonesiano. Parziale perchè la censura sarà sì rimossa da YouTube e MySpace, ma solo in maniera limitata, resterà comunque impossibile accedere a tutte quelle pagine che mostrano contenuti ritenuti offensivi o potenzialmente pericolosi.

Gli ISP Giapponesi accettano di impedire l’ accesso Internet ai Pirati

Ancora la pirateria al centro della discussione.
A seguito dell’ enorme incremento delle denunce presentate da società legate al mondo della musica, della cinematografia e dei software, i quattro maggiori ISP giapponesi hanno deciso di collaborare con i detentori dei diritti d’autore per individuare i pirati e impedire loro l’accesso ad internet, definitivamente.

Nel 2006 era avvenuto un evento simile, uno degli ISP più utilizzati aveva deciso di monitorare ed in seguito di impedire l’accesso a quegli utenti che fossero stati sorpresi ad utilizzare software di file sharing, ma a causa dell’ intervento del governo e a motivi legati principalmente alla legge sulla privacy, l’idea fu abbandonata.
A due anni di distanza si ritorna a parlare di misure drastiche contro la diffusione della pirateria, e lo si fa con più decisione che mai.

Uk: i provider combattano la pirateria, altrimenti saranno sanzionati

Ladro

Gli internet service provider dovranno compiere azioni concrete per impedire i download illegali, altrimenti subiranno sanzioni legali. È questo il pensiero del governo inglese, dopo che alcune ricerche hanno accertato che nel paese sarebbero circa sei milioni gli utenti Adsl che scaricano illegalmente software, film e musica. Secondo quanto ha spiegato il ministro per la Cultura, una legge in materia potrebbe essere approvata, dopo le opportune consultazioni, nell‘aprile del 2009.

Contenti, ovviamente, i rappresentanti dell’industria musicale e videoludica: “Gli Isp sono gli unici nella condizione di poter produrre un vero e proprio cambio di mentalità”, ha commentato John Kennedy, capo dell’International Federation of the Phonographic Industry. Non molto d’accordo, invece, i provider stessi, secondo i quali creare una legge apposita non sarà semplice da attuare in termini di legalità, usabilità e sostenibilità economica.