
Dopo la sconfitta con Google nella causa per le API Java Oracle, a distanza di pochi giorni, si vede costretta a tornare nuovamente in tribunale ma, questa volta, è HP che chiama in causa la ben nota società californiana chiedendo un risarcimento corrispondente alla somma di ben 4 miliardi di dollari per violazione di contratto.
Stando a quanto dichiarato dai legali di Hewlett-Packard Oracle avrebbe infatti violato l’obbligo contrattuale nel momento in cui ha deciso di non sviluppare nuove versioni del suo database compatibili con i server Itanium.
Oracle, a sua volta, ha risposto e continua tutt’ora a rispondere alle accuse negando l’effettiva esistenza di un obbligo così vincolante e, al contempo, va a tacciare di incompetenza il management della società avversaria.