Motorola Google accuse abuso posizione dominante antitrust ue

Motorola nel mirino dell’UE, accusata per abuso di posizione dominante

Motorola Google accuse abuso posizione dominante antitrust ue

Per presunto abuso di posizione dominante la Commissione Europa ha alzato il cartellino giallo nei confronti di Motorola, l’acquisita di Google.

L’uso che il gruppo sta facendo dei propri brevetti potrebbe infatti portare Motorola verso una violazione delle norme comunitarie.

La Commissione antitrust, proprio per tale ragione, potrebbe quindi decidere di formalizzare specifiche sanzioni nei confronti di Google.

La vicenda, per chi non ne fosse al corrente, ha avuto inizio con una denuncia contro Apple per la violazione dei brevetti essenziali di cui Motorola è titolare ed alla quale è seguito il blocco delle vendite di alcuni prodotti di Cupertino in Germania.

Android indagine UE

Android nel mirino dell’antitrust UE, la FairSearch denuncia Google

Android denuncia antitrust ue

Negli ultimi tempi Google sembra proprio non riuscire a trovare pace in Europa.

Infatti, dopo le problematiche inerenti la tanto discussa privacy policy ora a finire nel mirino dell’antitrust UE è Android.

La commissione antitrust guidata da Joaquin Almunia ha infatti ricevuto una formale denuncia per conto della coalizione FairSearch che punta il dito contro il sistema operativo mobile del robottino verde.

Secondo l’accusa, infatti, Google avrebbe sfruttato Android per cercare di imporre i propri servizi senza però tenere conto delle regole sulla libera concorrenza.

Google usa il suo sistema operativo mobile Android come un cavallo di Troia per raggirare i partner, monopolizzare il mercato mobile ed impossessarsi dei dati dei consumatori. Stiamo chiedendo alla Commissione di agire rapidamente e con decisione per proteggere la completizione e l’innovazione in questo mercato critico.

Microsoft, mega multa dall’UE per violazione delle norme antitrust

Ballot Screen multa Microsoft Unione Europea

Così come si vociferava già da qualche giorno a questa parte, l’Unione Europea ha fatto sapere, proprio nel corso delle ultime ore, che Microsoft dovrà pagare una sanzione monetaria pari a ben 561 milioni di euro per aver fallito nel rispettare gli accordi presi con le autorità e risalenti al 2009 per quanto riguarda l’oramai fatidica ballot screen su Windows 7.

Nel comunicato stampa di oggi Joaquín Almunia, commissario alla concorrenza, ha fatto sapere che questa è la prima volta che una società viene multata per mancata esecuzione di un precedente accordo antitrust.

Nel 2009, abbiamo chiuso la nostra indagine su un sospetto abuso di posizione dominante di Microsoft nel legare Internet Explorer a Windows, accettando gli impegni presi dalla società. Impegni vincolanti legalmente che ricoprono un ruolo importantissimo nelle nostre decisioni in materia di antitrust, perché permettono di arrivare a rapide soluzioni sui problemi di concorrenza. Naturalmente, queste decisioni richiedono una completa obbedienza. Fallire nel rispettarle è una violazione grave che deve essere sanzionata di conseguenza.

Le ragioni della sanzione, infatti, sono da ricercare nel mancato rispetto delle imposizioni giunte al termine del procedimento che aveva ritenuto la redmondiana responsabile di concorrenza sleale e di abuso di posizione dominante nel campo dei browser ed alla quale era stato imposto l’obbligo di offrire all’utente finale una finestra mediante cui scegliere il navigatore preferito al termine del processo di installazione di Windows.

Google intesa antitrust europa

Google, presentate le proposte all’antitrust europeo

Google intesa antitrust europa

Lo scorso mese Google aveva siglato un accordo con la Federal Trade Commission al fine di mettere un punto al procedimento legale che ha visto big G al centro di svariate indagini da parte dell’antitrust statunitense per accuse di abuso di posizione dominante, per l’attuazione di pratiche miranti a penalizzare la concorrenza e per l’applicazione di restrizioni imposte ad alcuni inserzionisti.

In Europa, però, le cose potrebbero andare in maniera differente, così come aveva lasciato intendere, giorni fa, il commissario Joaquin Almunia.

A tal proposito, nel corso delle ultime ore ci sono stati ulteriori sviluppi.

Stando a quanto emerso pare infatti che i vertici di Google hanno inviato a Bruxelles un pacchetto di proposte per siglare un “armistizio” con le autorità antitrust dell’Europa procedendo sulla falsariga di quanto già fatto in terra a stelle e strisce.

Google permette di cercare e trovare contenuti di Drive, Plus e Gmail

Google, per Joaquin Almunia è abuso di posizione dominante

Google Joaquin Almunia abuso posizione dominante europa

Pur non essendo ancora arrivata la sentenza dell’antitrust Europa in merito a Google e alle accuse di abuso di posizione dominante nel settore dei motori di ricerca dagli uffici di Bruxelles iniziano a trapelare notizie.

Si tratta di dichiarazioni ufficiali per il Financial Times fatte da Joaquin Almunia in persona che vanno ad assumere una certa rilevanza poiché anticipano quella che potrebbe essere la conclusione delle indagini ancora in corso.

Stando a quanto emerso Google è in difetto e potrebbe quindi essere costretto a modificare le proprie SERP su imposizione delle autorità europee.

Per Almunia Google agisce in maniera non corretta deviando il traffico verso i propri servizi e nello specifico quelli di ricerca verticale con cui ha praticamente messo fuori gioco la concorrenza dalle posizioni più prestigiose di ranking.

Trimestrale Samsung, profitti record grazie a smartphone e componenti

Samsung, accusata dall’Antitrust UE per aver giocato sporco contro Apple

Samsung accuse UE abuso posizione dominante Apple

Guai in vista, o almeno così pare, per Samsung poiché proprio nel corso delle ultime ore la Commissione Europa ha inviato alla sudcoreana uno Statement of Objections, un documento, con prove circostanziate, mediante cui l’azienda viene accusata di aver agito in maniera sleale.

Nella lettera, nello specifico, viene fatto riferimento all’abuso di posizione dominante attuato dalla sudcoreana per impedire ad Apple di ottenere la licenza di brevetti, ritenuti essenziali, su basi non discriminatorie.

Il documento, per essere ancora più precisi, è la conseguenza di tutta una serie di apposite indagini avviate sul finire di gennaio dell’anno corrente durante le quali sono stati attentamente esaminati i brevetti FRAND relativi a tecnologie di connettività wireless 3G UMTS.

La legge non ammette che tali brevetti siano impiegati in cause in cui è richiesto il blocco delle vendite dei prodotti avversari poiché in tal modo viene violato il principio di libera concorreza.

Microsoft Choice Screen sanzione Commissione Europea

Microsoft e la ballot screen, una nuova sanzione in arrivo dall’UE

Microsoft Choice Screen sanzione Commissione Europea

Della questione Microsoft e choice screen e, in particolare modo, della situazione in Europa a tal proposito se ne discute oramai da diverso tempo a questa parte, specie negli ultimi mesi durante i quali la Commissione UE ha ricevuto numerose segnalazioni mediante cui, appunto, veniva sottolineata l’assenza della ballot screen in Windows 7.

Nel corso delle ultime ore, però, la vicenda è stata soggetta ad un’ulteriore evoluzione.

Stando a quanto reso noto Microsoft non ha rispettato l’obbligo di includere il choice screen in Windows 7 imponendo agli utenti, in tal modo, l’utilizzo di Internet Explorer, un dato questo che per Joaquin Almunia costituisce una chiara violazione a quanto sancito nel 2009.

La Commissione Europea ha quindi imposto a Microsoft l’obbligo, sino al 2014, di mostrare una schermata all’avvio del sistema operativo mediante cui l’utente può scegliere un browser alternativo ad Internet Explorer.

Windows 8, maggiore apertura ai browser web di terze parti

Windows 8 browser web antitrust europa

È oramai da diversi mesi a questa parte che Microsoft è finita al centro delle indagini dell’Antitrust europeo conseguenzialmente alle quali la redmondiana ha assicurato, proprio nel corso delle ultime ore, l’applicazione di tutta una serie di modifiche a Windows 8 miranti ad aprire il nuovo e tanto atteso sistema operativo ai browser web sviluppati da terze parti.

Nel corso delle ultime ore, infatti, è stato reso noto che Steve Ballmer ha dato garanzie, in tal senso, a Joaquin Almunia, Commissario europeo col portafoglio della Concorrenza, anticipando l’applicazione di diversi ed appositi interventi che sono stati e che verranno eseguiti in maniera indipendente da quelle che saranno le decisioni dell’Antitrust.

Verificare quanto il nuovo sistema operativo di casa Microsoft sia aperto alle soluzioni della concorrenza costituisce un aspetto di notevole importanza, così come sottolineato da Almunia in occasione del forum economico internazionale Workshop Ambrosetti organizzato a Como.

Google antitrust USA abuso posizione dominante

Google e la Commissione Europea: all’accordo manca poco

Google accordo antitrust europeo

Google e la Commissione Europea sono oramai vicini ad un punto d’incontro o almeno così pare stando a quelle che sono le ultime informazioni al momento disponibili circa le indagini dell’Antitrust UE nei confronti del gran colosso delle ricerche in rete.

Infatti, dopo essere stata accusata di aver infranto le leggi europee in fatto di concorrenza giocando, per così dire, “sporco” ora la ben nota azienda di Mountain View sembra aver accettato la proposta che il Commissario Almunia aveva fatto qualche settimana addietro.

Ora, quindi, tanto Google quanto la Commissione Europea dovrebbero cercare di venirsi incontro andando ad individuare una soluzione che sia in grado di mettere un punto alla problematica in questione prima che il tutto possa mutare in una vera e propria battaglia legale e considerando i tempi che corrono non si tratta di una situazione tanto inverosimile.

Google e le trattative con l’Antitrust Europa

Google trattative antitrust europa

Recentemente Google ha inviato alcune proposte alla Commissione Europea miranti a chiudere l’indagine Antitrust continentale e mediante le quali cercare di passare oltre le accuse di abuso in merito alla sua presunta posizione dominante in fatto di motori di ricerca e di pubblicità in rete.

A maggio, infatti, Joaquin Almunia, presidente dell’Autorità Europea garante per la concorrenza, aveva lanciato un ultimatum a big G su quattro punti fondamentali che avrebbero messo a repentaglio la condizione del gran colosso delle ricerche in rete in Europa.

Google, a sole poche ore dallo scadere delle condizioni, ha deciso di rispondere mediante un’apposita lettera, firmata direttamente da Eric Schmidt, per proporre una soluzione su quattro aree di potnziale interesse e per offrire la propria disponibilità a cooperare proficuamente.

Nella lettera, infatti, sono contenute tutta una serie di apposite proposte miranti a far cadere le accuse e, ovviamente, a chiudere lo spinoso caso.

Google sta per aprire il suo primo negozio a New York?

Google e l’accusa di abuso di posizione dominante: ultimatum dall’UE

Google Commissione Europea

Joaquín Almunia, l’attuale vicepresidente della Direzione per la Concorrenza nella Commissione Europea, ha inviato, proprio nel corso delle ultime ore, una lettera aperta a Google invitando Eric Schmidt e soci ad intraprendere tutta una serie di apposite misure correttive nei sempre più ampi mercati del search e della pubblicità online al fine di evitare di incorrere in uno specifico provvedimento di addebiti legato alle inflazioni antitrust.

La lettera, inviata conseguenzialmente a 18 mesi di approfondimenti sulle attività di Google e relativamente a tutta una serie di denunce depositate presso la Commissione Europea per presunto abuso di posizione dominante, invita big G a rispondere alle domande poste dalle autorità europee cercando una collaborazione onde evitare di incorrere in spiacevoli e fastidiose situazioni.