
Un tool utilizzato per combattere lo spam aiuterà presto i ricercatori universitari a preservare dall’usura antichi testi e manoscritti. Molti siti web, come tutti noi sappiamo, utilizzano dei test automatici che chiedono all’utente, data una parola scritta in modo distorto o sfocato, di riscriverla in un campo di testo. Un “test” che serve principalmente per dare sicurezza al sito Web che colui che si sta iscrivendo a un determinato servizio o che sta facendo il login sia effettivamente una persona “umana” e non un sistema automatizzato.
Ebbene, non tutti lo sanno ma questo test, chiamato Captcha (Completely Automated Turing Test To Tell Computers and Humans Apart), è stato creato in origine dai ricercatori della Carnegie Mellon University per aiutare i computer a decifrare parole che i sistemi elettronici non possono leggere e permettendo ai diversi siti di utilizzarlo per combattere lo spam. Vediamo un po’ meglio in che modo.