Google intende rendere la velocità di un sito una variabile per il ranking

Google Code

Da quando Google si è presentato sulla scena, durante la fine dello scorso secolo, i suoi algoritmi di pagerank, sempre più segreti, sono cresciuti di volta in volta perfezionandosi e rendendo la homepage della grande G, l’accesso universalmente riconosciuto al web.

Ciò grazie ai continui aggiornamenti di Google, alla sua analisi accurata del web ed alla sua capacità di pilotare / seguire i gusti dell’utenza. La velocità di un sito, non è un segreto, è un discrimine fondamentale per il successo o meno di questo. L’utente internet si distingue per la sua impazienza, giunge ad un indirizzo e da quel momento la pagina web corrispondente ha pochi secondi per apparire, prima che la sua scheda venga chiusa.

Google sembra condividere l’impazienza degli utenti, ed in una dichiarazione di Matt Cutts, un ingegnere di Google, pare che nel 2010 il page rank considererà questo fattore fra le variabili principali di valutazione. Una novità del genere può sembrare minore, ma se ci si ferma a riflettere comporterà un importante cambiamento sia per i webmaster che per gli utenti.

Matt Cutts ci parla un pò di Google Knol

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Proprio qualche giorno fa mi ero occupato di Google Knol, il servizio che nei progetti del colosso di Mountain View, doveva sfidare Wikipedia, ma come abbiamo visto si è trasformato in un mezzo fallimento.

Ritorno sull’argomento in quanto Matt Cutts, capo del gruppo Search Quality, in Google, attraverso il suo blog fa qualche precisazione riguardo Google Knol, come a voler giustificare il passo falso fatto da bigG.

Matt Cutts risponde a dubbi e obiezioni su Google Chrome

Dopo il rilascio e il successivo download di Google Chrome su milioni di pc si è fantasticato in rete con teorie complottistiche, su come Google utilizzasse Chrome per rubare i dati degli utenti e tante altre teorie di cospirazione. Per questo motivo Matt Cutts ha scritto due interessanti articoli sul suo blog dove tranquillizza gli utenti, cercando prevenire la paranoia generale e rispondendo ad alcune obiezioni su Google Chrome.

Innanzitutto con ma grande sorpresa in fase di installazione è possibile scegliere il proprio motore di ricerca predefinito, a differenza di Firefox. Un altra "credenza" che si va diffondendo è che Google Chrome invii a Google dati sull’utilizzo, falso, infatti di default i rapporti sui crash, statistiche, non vengono inviati a Google.