Microsoft acquista brevetti da AOL per 1 miliardo di dollari

Microsoft brevetti AOL

A quanto pare è tempo d’acquisti per le grandi società del panorama dell’IT poiché parallelamente alla notizia relativa all’acquisizione di Instagram da parte di Facebook ne segue un’altra che, però, vede come protagonisti Microsoft ed il portafoglio brevettuale di AOL.

Nel corso delle ultime ore, infatti, la ben nota azienda di casa Redmond ha annunciato ufficialmente di aver acquistato ben 800 brevetti da America On Line o, molto più semplicemente, AOL per un costo approssimativo pari a 1 miliardo di dollari.

Quella fatta da Microsoft costituisce una spesa che fa riferimento ad un portfolio molto ampio che va dagli instant messenger ai calendari, dalla pianificazione online dei viaggi ai motori di ricerca, il tutto unitamente ad una divisione del gruppo in perdita di cui, però, non viene fatto alcun nome.

Rockmelt, rilasciata la beta pubblica per Windows e Mac

Rockmelt, il nuovo browser realizzato dall’ideatore di Netscape, è stato finalmente rilasciato sottoforma di Beta pubblica; è risaputo infatti che, da inizio Novembre ad oggi, era possibile utilizzare questo software solamente attraverso un invito.

Se siete tra i fortunati che hanno potuto usufruire di alcuni di questi (messi a disposizione da Geekissimo stesso), sicuramente lo conoscerete già e avrete avuto l’onore di provarlo; se non siete tra questi, leggete le prossime righe e potrete scoprirne alcune importanti caratteristiche.

RockMelt: il browser del papà di Netscape debutta… e delude

Con la foga tipica degli strilloni che un tempo annunciavano le notizie presenti sulle prime pagine dei giornali, quasi tutti i più importanti blog del mondo tecnologico hanno riportato, nelle ultime ore, l’uscita della prima beta privata di RockMelt, il nuovo browser “social-friendly” di Marc Andreessen basato su Chromium.

Il risalto dato all’ultima creatura del papà di Netscape in giro per la Rete è stato notevole, ma i commenti che hanno accompagnato la sua prima uscita pubblica (o semi-pubblica) sono stati tutt’altro che lusinghieri.

Scorrendo le pagine di blog più o meno famosi nell’ambiente geek, si possono leggere opinioni che parlano di RockMelt come una mezza copia di Flock e su Lifehacker è stato addirittura pubblicato un post intitolato “Who Needs RockMelt?” in cui si dimostra che Chrome può essere trasformato in RockMelt (anzi. qualcosa di meglio) usando non più di 3 o 4 estensioni.

RockMelt: il papà di Netscape pronto ad affondare Chrome?

«Non c’è stata alcuna innovazione nei browser web durante gli ultimi cinque anni». Parola di Marc Andreessen, uno che di browser se ne intende. Eccome se se ne intende.

Stiamo infatti parlando di colui che, nel lontano 1994, diede vita al “grande decaduto” Netscape. Un vero genio della Silicon Valley che, proprio in questi giorni, ha annunciato di voler tornare “in pista” con un progetto estremamente elettrizzante, per lui e per tutti noi geek: RockMelt, un browser nuovo di zecca.

I dettagli su questo ambizioso navigatore definito “rivoluzionario” dallo stesso Andreessen non sono ancora noti, ma già si è vociferato circa una sua profonda interazione con Facebook, il popolarissimo social network di cui il buon Marc è finanziatore dal 2008.

Le statistiche dei browser erano incorrette, ecco quelle aggiornate

Le statistiche dei browser erano incorrette, ecco quelle aggiornate

Qualche giorno fa avevo postato le statistiche relative alla cosi detta guerra dei browser. Molti di voi erano rimasti perplessi davanti al tripudio, +1.22 per cento, di Internet Explorer e della retrocessione di Firefox.

Ebbene quelle statistiche erano sbagliate, infatti partendo da una segnalazione fatta dal blog di Mozilla, la società che si occupa di queste statistiche, ovvero Net Application ha rifatto i conti ed ha applicato ulteriori filtri al fine di affinare le statistiche.

I (primi) dieci anni di Mozilla

Storia_Firefox

Tanti auguri a Mozilla (l’azienda statunitense che produce il sempre più famoso browser Firefox) che proprio in questi giorni sta compiendo i suoi primi dieci anni di vita. Una storia fatta di alti e bassi, di difficoltà e grandi successi iniziata nel 1998, quando Netscape Corp. annunciò di voler rilasciare al pubblico il codice del suo prodotto di punta, Netscape Communicator 5. Prodotto che, così, sarebbe diventato open-source. La decisione avvenne in un periodo in cui il browser Netscape era il più utilizzato, con oltre 65 milioni di utenti il 90 per cento di mercato nel settore educational.

All’epoca, però, Netscape costava circa trenta dollari, mentre il suo avversario, Internet Explorer, era distribuito gratuitamente all’interno di Windows 95 e del successivo Windows 98. Così, Netscape decise di focalizzare le sue attenzioni sul mercato delle aziende, dando via il browser gratuitamente e dando la possibilità ai volontari di migliorarne il codice. La parola Mozilla, all’epoca, simboleggiava semplicemente l'”user agent” di Netscape, il nome che un browser utilizza per contattare un server Web. Nessuno pensava che quella parola così strana, Mozilla, sarebbe diventata un tempo una delle più fiorenti aziende della Silicon Valley.