
La nostra classe politica, per motivi che è inutile star qui ad elencare, è una delle più riluttanti a comprendere le potenzialità di un mezzo come
Internet, ma fa niente. Per i prossimi cinque minuti facciamo finta che ciò non sia vero e proviamo ad analizzare insieme le recenti dichiarazioni di Paolo Romani, vice ministro alle telecomunicazioni italiano: “
Entro la fine del 2012, tutti gli italiani avranno la possibilità di connettersi ad Internet ad una velocità compresa tra 2 e 20 Megabit al secondo“.
Secondo quanto riportato dalla
Reuters, infatti, il governo starebbe stanziando una cifra di oltre 1.400 miliardi di euro (con almeno 210 milioni da parte dei privati) per “
Cancellare il digital divide nel Paese“. A redigere un rapporto sul quadro generale della banda larga in Italia è stato Francesco Caio, ex
Olivetti,
Merloni e
Netscalibur, dal 2008 Responsabile del Gruppo di studio per la progettazione della rete a banda larga ultra-veloce nel Regno Unito (
nonché Membro del Consiglio di Amministrazione della britannica Cable&Wireless), il quale ha tenuto a sottolineare l’importanza dell’intervento pubblico in un settore dove “
Telecom Italia o altri gestori difficilmente accelereranno gli investimenti“.