Berlusconi vuole censurare Internet per favorire Mediaset, parla Wikileaks (aggiornato)


Berlusconi vuole la regolamentazione di Internet, lo sostenevamo noi in uno dei post più commentati nella storia di Geekissimo, lo sosteneva – a quanto pare – anche l’ambasciatore USA a Roma, David Thorne.

In un cablogramma datato 3 febbraio 2010 comparso ieri su Wikileaks, il diplomatico americano esprime tutta la sua preoccupazione per il tristemente famoso decreto Romani (adesso per fortuna decaduto), che viene definito come “una legge che darà la possibilità di bloccare o censurare qualsiasi contenuto” per favorire le imprese di Silvio Berlusconi rispetto alla concorrenza.

Banda larga, Romani: “800 milioni di euro già pronti” e Fini vuole il Nobel per Internet

Dopo le clamorose dichiarazioni del Ministro Brunetta risalenti allo scorso ottobre (entro il 2010 tutti i cittadini italiani avranno almeno 2 MB di banda larga), un altro esponente del Governo italiano si è espresso in merito allo sviluppo della banda larga nel Paese.

Si tratta di Paolo Romani, il vice ministro alle telecomunicazioni famoso per il decreto anti-YouTube poi sfumato, che nel corso della conferenza “Internet e Libertà” svoltosi alla Camera ha annunciato che “ci sono 800 milioni di euro per la banda larga “congelati” in attesa di tempi migliori, che presto saranno utilizzati”.

Si tratta degli stessi 800 milioni menzionati dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta nell’intervento a cui facevamo prima riferimento e che Romani assicura, rispondendo ad alcune obiezioni sulla presunta deviazione degli stessi, “non sono stati destinati ad altro. Non bisogna confondere i fondi Fas per la banda larga con gli incentivi, è soltanto la cifra (800 mln) che coincide”.

Italia, Governo pronto a investire per annullare il digital divide. Ci sperate davvero?

digital divide

La nostra classe politica, per motivi che è inutile star qui ad elencare, è una delle più riluttanti a comprendere le potenzialità di un mezzo come Internet, ma fa niente. Per i prossimi cinque minuti facciamo finta che ciò non sia vero e proviamo ad analizzare insieme le recenti dichiarazioni di Paolo Romani, vice ministro alle telecomunicazioni italiano: “Entro la fine del 2012, tutti gli italiani avranno la possibilità di connettersi ad Internet ad una velocità compresa tra 2 e 20 Megabit al secondo“.

Secondo quanto riportato dalla Reuters, infatti, il governo starebbe stanziando una cifra di oltre 1.400 miliardi di euro (con almeno 210 milioni da parte dei privati) per “Cancellare il digital divide nel Paese“. A redigere un rapporto sul quadro generale della banda larga in Italia è stato Francesco Caio, ex Olivetti, Merloni e Netscalibur, dal 2008 Responsabile del Gruppo di studio per la progettazione della rete a banda larga ultra-veloce nel Regno Unito (nonché Membro del Consiglio di Amministrazione della britannica Cable&Wireless), il quale ha tenuto a sottolineare l’importanza dell’intervento pubblico in un settore dove “Telecom Italia o altri gestori difficilmente accelereranno gli investimenti“.