Tweetbook, trasformiamo i nostri tweet in un diario in formato PDF

2009-12-09_105153

Tutti coloro che si ritrovano ad utilizzare in maniera assidua e soddisfacente Twitter, il noto servizio di microblogging, di certo avranno avuto modo di rendersi conto della gran quantità di tweet postati a partire dal momento in cui è stato creato il proprio account personale.

Infatti, la maggior parte degli utenti intenti ad utilizzare il suddetto social network, che sia per motivi di lavoro, studio o per pura passione personale, si ritrova ad aggiornare ed editare, in modo più o meno costante, il proprio stato.

Proprio per questo motivo, se amate tenere nota delle attività da voi svolte o se molto più semplicemente volete avere una copia cartacea di quanto da voi scritto sul noto servizio di microblogging, allora ecco disponibile per voi Tweetbook,ossia una nuova applicazione online mediante la quale viene offerta la possibilità, a ciascun utente, di creare un personalissimo ebook in formato PDF, da stampare, salvare o pubblicare direttamente su Scribd, contenente tutti gli ultimi 3200 tweet postati, o in alternativa, solo quelli contrassegnati come preferiti, il tutto corredato da mese, giorno, anno ed orario di pubblicazione sul web.

Utilizzare questa simpatica applicazione risulta un operazione estremamente semplice!

La marcia di Facebook verso Twitter continua

facebook-atreplies

Con l’ultimo aggiornamento Facebook fa propria un’altra delle ormai note funzioni di Twitter, le @replies. Con una lieve differenza di concetto, la sintassi è la stessa ed è chiaramente ispirata a Twitter.

Dopo l’everyone button, l’introduzione del following per i profili oltre che per le fan pages, il cambiamento della homepage da una bacheca ad uno stream in tempo reale, Facebook conferma la sua “voglia di Twitter” con quest ultimo aggiornamento. Il funzionamento è molto semplice; se nei vostri status update aggiungete la sintassi @nomecontatto, la persona citata verrà notificata, esattamente come accade per i tag alle foto.

Per ora non ci sono altri dettagli, non si sa per esempio se Facebook ha intenzione di introdurre un modo per aggregare le @replies, così come le foto in cui si viene taggati finiscono nel nostro album, gli status updates in cui veniamo taggati dovrebbero essere ugualmente aggregabili, così come sarebbe una buona idea fare in modo che le @replies vengano pubblicate anche sul wall del destinatario, così da poter stimolare una conversazione internetwork, senza la quale, tutta la twitterificazione di Facebook, come già abbiamo sostenuto, lascia il tempo che trova. La funzione tarda ad essere introdotta per tutti gli utenti, ma è auspicabile che in giornata sarà già attiva per chiunque.

Twitter sarà la nuova chat di una volta?

six-degree

In tutto il parlare che facciamo di Twitter si capisce che ancora non è chiara la sua funzione e la chiave del suo successo sul web. Twitter è sempre visto come un elogio al minimalismo, liberato di ogni altra funzione tutto quello che vi permette di fare è aggiornare uno status update per un massimo di 140 caratteri. Ma è davvero così semplice?

Il fatto che circa 17 milioni di utenti abbiano deciso di frequentare questo social network lascia pensare che ci sia qualcosa di più che aggiornare uno status update, soprattutto considerando che un’attività del genere preferireste farla in un luogo, come Facebook, dove i vostri amici sicuramente lo leggeranno. Ma allora perché tutti si ostinano ad aggiornare il proprio account su Twitter?

Per rispondere a questa domanda proviamo a dare uno sguardo allo stream comune e vediamo di cosa sono composti questi misteriosi status update. Innanzitutto abbiamo i buzz, tweet che rimbalzano, spesso in automatico, titoli e link ad articoli in giro per il web; quindi gli status update nel senso classico della parola, che descrivono cosa sta facendo l’utente, dove si trova, lo stato d’animo etc. Queste due tipologie di tweets potremmo definirle di massa essendo dirette a tutti i followers dei twitters in questione. Il modo in cui un tweet si diffonde oltre i followers di chi lo ha postato per primo è il ReTweet, niente altro che una sintassi comunemente riconosciuta che compone lo status update in questo modo: RT “+” tweet che si vuole replicare. In questo modo un’informazione salta da un gruppo all’altro di followers estendendosi attraverso la rete di Twitter.

Altra tipologia di tweet, meno evidente al primo impatto con questa piattaforma, è quella determinata dalle @replies. Si tratta sempre di una sintassi di Twitter, con la quale un qualunque utente, inserendo all’interno del tweet @username si assicurerà che l’utente citato dopo la chiocciola sarà avvisato del tweet che lo menziona. Il tweet va comunque nello stream pubblico, ma questa sintassi si utilizza, fra le varie cose, per portare avanti conversazioni fra gli utenti. Per i giovanissimi questo potrà sembrare incomprensibile, perché si dovrebbe chattare con qualcuno e rendere la conversazione pubblica? I vari client di IM ci hanno abituato a conversazioni prevalentemente one to one o dove i partecipanti alla conversazione sono tutti esplicitamente invitati.