Google60, se Google fosse nato negli anni 60…

Pensare ad un’Internet senza Google ci riesce abbastanza difficile, quasi impossibile a dire il vero, ma ancor più audace deve essere stato il lavoro del designer Norbert Landsteiner, che ha provato ad immaginare un Google degli anni 60 senza Internet, link o pagine Web da sondare.

Frutto di questa idea al limite della follia è il delizioso Google60, un servizio online gratuito che riproduce le funzioni di Google simulando l’uso di schede perforate, mainframe computer come l’IBM 360, nastri e stampanti che ora definiremmo “d’epoca”. Descriverlo sembra assurdo, forse lo è davvero, ma sotto il punto di vista geek è una delle cose più simpatiche e originali che abbiamo visto negli ultimi tempi.

Apple I venduto all'asta 500 mila euro

Apple I all’asta, venduto alla cifra record di 500 mila euro

Apple I venduto all'asta 500 mila euro

Probabilmente in molti tra voi lettori di Geekissimo lo sapranno già, altri, invece, lo apprenderanno soltanto adesso ma fatto sta che l’Apple I è stato il primo computer Apple, quello realizzato nel lontano 1976, quando l’oramai più che celebre mela morsicata non era ancora un colosso, è venduto direttamente da Steve Jobs in soli 200 esemplari.

Per poter acquistare un Apple I, equipaggiato con un processore MOS 6502 da 1 MHz cui erano abbinati 4 Kb di RAM, occorrevano, all’epoca, 666 dollari, una cifra questa grazie alla quale era possibile portare a casa un dispositivo costituito da una scheda madre, una tastiera ASCII di Datanetics, un alimentatore e un monitor Sony dalla risoluzione di 40×24 caratteri, il tutto assemblato in un case di legno molto artigianale e opzionalmente era possibile aggiungere un lettore di cassette utilizzabile per la memorizzazione ed il caricamento del software.

Degli originari 200 esemplari oggi ne sono “sopravvissuti” solo 43 e soltanto 6 di questi sono perfettamente funzionanti.

Michaelv.org, utilizziamo Windows 3.11 direttamente dal nostro browser web

Chi di voi, lettori di Geekissimo, ricorda l’oramai storico Windows 3.11?

Si, sto parlando proprio di lui, il noto ambiente operativo di casa Redmond, ad oggi più che maggiorenne, che, con il senno di poi, costituì una vera e propria rivoluzione nel campo degli OS, andando ad espandere di gran lunga le capacità e le funzionalità del ben più scarno ed antiquato DOS.

Bhe, certo, tirare in ballo Windows 3.11 dopo qualche mese dall’arrivo sul mercato di Seven è un po’ come andare a scavare nel baule dei ricordi del proprio nonno, tuttavia, nonostante l’era tecnologia avanzata, i vecchi e stabili ambienti operativi di un tempo continuano a sopravvivere, oltre che nelle case degli appassionati retrocomputing, anche direttamente online.

Ebbene si, cari geek appassionati, avete perfettamente capito… il buon vecchio Windows 3.11, nonostante l’età e l’evoluzione informatica degli ultimi anni, ritorna alla carica ma, questa volta, direttamente via web, andando al passo con i tempi.