Da quando Microsoft ha ammesso pubblicamente di poter “sbirciare” fra le email di Outlook il manto di purezza che aveva provato a indossare nella sua campagna “Scroogled”, contrapponendosi ai vestiti maleodoranti dei “cattivoni” di Google, si è sciolto come neve al sole.
Scroogled
Microsoft, i Chromebook non sono dei veri laptop
Dopo aver attaccato Google su più fronti Microsoft ha ora scelto un nuovo bersaglio per la sua oramai ben nota campagna Don’t get Scroogled!: i Chromebook.
Sul sito web della campagna è infatti apparso un nuovo video ambientato in un negozio dei pegni di Las Vegas, il Gold & Silver Pawn Shop, dove il proprietario Rick Harrison ride quando una ragazza cerca di vendere il suo Chromebook.
Essendo i Chromebook basati su Chrome OS, il sistema operativo di big G pensato per poter eseguire applicazioni web, tutti i dati vengono conservati sul cloud. Proprio per questo è indispensabile poter sempre, o quasi, contare su una connessione ad internet e proprio per tale ragione Microsoft attribuisce al prodotto di Google un valore pari a zero.
Google risponde a Microsoft: loro sfornano T-shirt, noi i Google Glass
Microsoft ha cercato, ancora una volta, di tirare a sé i fan Google portando avanti la sua campagna “Don’t get Scroogled”. Redmond continua a lanciare il solito messaggio: “Mountain View vi spia, venite da noi”. Dopo aver lanciato video e immagini, questa volta arrivano finanche o gadget indossabili. Vi abbiamo parlato di tazze, cappellini e t-shirt che sfoggiano delle bizzarre frasi. Le citazioni non riguardano messaggi promozionali legati ai prodotti Microsoft, ma attaccano e prendono in giro Google.