Da Bolzano arriva TeleSenior, un bel progetto di Web-tv tutta dedicata agli anziani

Anziani

Chi l’ha detto che gli anziani sono sempre molto lontani dalle nuove tecnologie? Chi l’ha detto che non possono avvalersi della possibilità di informarsi, in modo semplice, via internet? A Bolzano, proprio per venire incontro alle esigenze degli over-60 (ma gli anziani non erano gli over 75?) è stata lanciata la Web-tv “TeleSenior”, progetto dell’Upda (Università permanente per la terza età di Bolzano). Fra i servizi c’è un telegiornale quotidiano, prodotto da una redazione tutta composta da “seniores”, con servizi curati da giornalisti e operatori del settore. Ovviamente, con notizie sul mondo della terza età.

TeleSenior, spiegano i promotori, è stata ideata per avvicinare gli over 60 al mondo delle nuove tecnologie, dei media e della comunicazione su internet. A questo scopo, continuano, è stato anche creato un portale dedicato al mondo della terza età, curato da un gruppo di lavoro composto da pensionati e casalinghe, che si ritrovano a discutere dei contenuti. Lo stesso gruppo, tra l’altro, crea il telegiornale, focalizzato sui temi della terza età ed incentrato su notizie istituzionali e culturali, con un occhio rivolto al tema della salute.

Microsoft si allea ufficialmente con One Laptop per Child: è la vera sconfitta del progetto?

Olpc

Microsoft ha ufficialmente annunciato di aver “unito le forze” insieme a One Laptop per Child, l’associazione che vuole abbattere il digital divide, soprattutto nei Paesi del terzo mondo, vendendo computer portatili per 100 dollari. Fino ad ora le macchine erano equipaggiate con versioni apposite di Linux; molte associazioni e nazioni (come l’Egitto, ad esempio), però, hanno chiesto di poter avere i computer con Windows Xp installato.

Molti hanno pensato si tratti di una mossa estrema per cercare di far decollare un po’ di più il progetto, che ultimamente non stava andando poi così bene: “Mentre è certamente vero che il progetto non sta andando come volevamo – ha ammesso l’ideatore, Nicholas Negroponte – è anche vero che certe nazioni nel mondo prima di ordinarci i computer chiedevano sempre insistentemente che sopra ci fosse installata una versione di Windows“.

La piaga della pedofilia online continua ad avanzare: ogni giorno nascono 74 siti in più rispetto al 2007

TelArcobaleno

Brutte notizie, purtroppo, per quel che riguarda la lotta alla pedofilia online. Secondo l’associazione Telefono Arcobaleno, che da dodici anni combatte contro questo fenomeno, ogni giorno nascono 74 siti in più rispetto al 2007. Un incremento considerato “preoccupante”, che “sottolinea l’urgente necessità di adeguare i mezzi di contrasto, dato l’evidente e misurabile inasprimento del fenomeno e la sua evoluzione tecnologica”.

Tra l’altro, spiega l’associazione, “i siti dedicati al pedobusiness sono solo una tipologia di quella che è la galassia di immagini e filmati che sfruttano in modo orribile l’infanzia per inseguire i gusti dei consumatori, per lo più statunitensi ed europei. Ultimamente è stato scoperto e debellato un sito a pagamento che nascondeva una grossa videoteca pedopornografica (mascherata da videoteca di cartoni animati) e proponeva la vendita di 465 filmati divisi per categorie. Ma andiamo a vedere gli ultimi dati.

Raccolti 1,3 milioni di dollari grazie alla campagna I’m

Raccolti 1,3 milioni di dollari grazie alla campagna I\'m

Nel marzo 2007 Microsoft decise di incentivare ancora di più l’uso di Windows Live Messenger. Il tutto con un iniziativa chiamata I’m dove parte dei ricavi della pubblicità sarebbero stati devoluti in beneficenza. Da marzo 2007 è passato più di un anno è proprio di recente Microsoft ha annunciato che grazie a questa iniziativa sono andati in beneficenza circa 1,3 milioni di dollari.

Una cifra davvero importante se si pensa che ad agosto dello scorso anno, si erano raggiunti solamente i 35 mila dollari. Le associazioni a cui vengono donati questi soldi sono: American Red Cross, the Boys and Girls Clubs of America, the Humane Society of the United States, the National AIDS Fund, the National MS Society, NineMillion.org, the Sierra Club, StopGlobalWarming.org, Susan G. Komen for the Cure, e UNICEF.

Nazioni Unite e Google, insieme, per aiutare i rifugiati

Rifugiati

Ci piace spesso segnalare le iniziative benefiche che cercano di unire l’importanza comunicativa al bene per il prossimo. L’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati ha annunciato ieri una partnership con Google per monitorare il flusso continuo di immigrati e cercare di spostare l’opinione pubblica, sensibilizzandola sul grande problema dei rifugiati. L’accordo sfrutta il sistema “Outreach” di Google Earth, che permette alle organizzazioni di aggiungere un layer con i propri dati al popolare programma di mappe.

In particolare, il nuovo layer del Unhcr si sviluppa sui tre principali luoghi in cui si concentrano gli sforzi delle organizzazioni umanitarie (Iraq, Darfur e Colombia) e fornisce informazioni sull’attività sul campo, la gravità della problematica, lo stato di salute e così via. Facendo click sui campi profughi una finestra pop-up darà anche informazioni dettagliate sui rifugiati, la loro storia e le loro condizioni di vita.

14 modi per aiutare la scienza nei momenti di inattività del PC

Da bravi geek sicuramente amerete il mondo scientifico, così come sarete a conoscenza della funzione del calcolo distribuito, vale a dire quando più computer in tutto il mondo, grazie alla grande rete, collaborano al raggiungimento di un determinato obiettivo, mettendo a disposizione la propria potenza di calcolo nei cosiddetti “tempi morti”.

Ed allora perchè non vedere subito insieme ben 14 modi per aiutare la scienza nei momenti di inattività del PC? Dall’astronomia alla medicina, passando per le nano-tecnologie e le animazioni 3D ce n’è davvero per ogni gusto:

  1. Stardust@Home: missione della NASA per studiare al meglio le particelle stellari.
  2. SETI@Home: per cercare segni di vita intelligente nello spazio, tramite i segnali radio.
  3. Folding@Home: per studiare l’avvolgimento delle proteine e capire lo sviluppo di alcune malattie.
  4. Cosmology@Home: per scoprire quale teoria sull’universo si avvicina di più alla realtà delle cose (progetto dell’Università dell’Illinois).
  5. FightAIDS@Home: progetto del laboratorio Olson per scoprire una cura contro l’AIDS.

Charmburka, il burka-Bluetooth

BurkaBT

In un periodo in cui torna alla ribalta, in Turchia come in Olanda, il problema del velo indossato dalla donne di religione islamica vi segnalo un progetto interessante quanto provocatorio: CharmingBurka, il burka-Bluetooth. Si tratta di un progetto nato dalla collaborazione tra alcuni artisti e il MIT Media Lab, per non far mai calare l’attenzione su un indumento che, a detta di molti, sarebbe un vero simbolo di oppressione nei confronti delle donne.

Cosa fa esattamente questo burka-Bluetooth? Dall’esterno è ovviamente un normale burka, che copre interamente la donna lasciandole solo una piccola grata all’altezza della bocca per permetterle di respirare. All’interno, però, ha una tecnologia che permette di inviare la propria foto della donna a tutti i cellulari Bluetooth che si trovano nelle vicinanze. Per la serie: non puoi vedermi, ma se mi vieni vicino puoi ricevere la mia foto.