Ecco come comprare un iPhone (e non solo) dagli States spendendo poco, quasi un 35% in meno

Ecco come comprare un iPhone dagli States spendendo poco

Dite quello che volete ma l’iPhone resta il mio sogno, non sarà il massimo, ma Apple come al solito riesce a coniugare eleganza e tecnologia in modi che nessun’altra casa produttrice sa fare. E se molto probabilmente tra qualche ora Steve Jobs salirà sul palco per annunciare il nuovo iPhone 3G, potete seguire la diretta tramite The Apple Lounge, io vi voglio segnalare un metodo, scoperto tramite il blog di Luca Mercatanti, per avere un iPhone a 260 euro senza dover andare negli States.

Infatti come sappiamo il dollaro in questo momento è molto più debole rispetto all’euro, quindi l’iPhone che in USA costa 399 dollari noi europei lo paghiamo 260 euro. Va da se che anche quando arriverà qui da noi, questo trucchetto rimarrà valido, infatti molto spesso il cambio per i prodotti tecnologici viene fatto 1:1 ovvero 399$=399€. Ma come farci arrivare l’iPhone dall’America senza dover rischiare nulla? Ebbene negli ultimi tempi sono nati servizi che fanno da intermediari tra noi e il negozio da cui facciamo acquisti in America, nel caso del iPhone, l’Apple Store. Questi sono ad esempio Usabox, Usamail1, Bongous, Myus e Mbex, che ci consentono di avere una casella postale fisica in America.

eBay, gli italiani comprano sempre di più dagli Stati Uniti (ma sempre di più, dagli Stati Uniti non si spedisce in Italia)

Pacco

Sembra davvero un controsenso, ma c’è poco da scherzare. Gli italiani che frequentano eBay acquistano sempre di più da venditori presenti negli Stati Uniti, anche se i venditori d’oltreoceano si fidano sempre meno delle nostre Poste, tant’è che molti vendono i propri oggetti con la clausola “non inviamo in Italia”. Partiamo dai dati, innanzitutto. Secondo eBay, nei primi tre mesi dell’anno gli italiani hanno acquistato dagli Stati Uniti quasi 700mila oggetti, con una crescita del 18 per cento rispetto allo scorso anno.

Gli italiani dagli Usa acquistano soprattutto attrezzature sportive (+63 per cento), accessori e ricambi per autovetture (+56 per cento) seguiti da strumenti e forniture per ufficio e fotografia (+47 e +44 per cento). Va bene anche il settore degli strumenti musicali, con il 42 per cento in più. Per quanto riguarda la spesa, i quasi 150mila italiani che hanno acquistato tramite eBay oggetti dagli Stati Uniti, sempre tra gennaio e marzo del 2008, hanno speso in media 56 dollari (l’equivalente di circa 36 euro) per ogni acquisto. Ma andiamo a vedere, invece, le note negative

YouTube dovrebbe censurare Al Quaeda?

AlQuaeda

Il senatore americano Joseph Lieberman ha chiesto ufficialmente ai vertici di YouTube di rimuovere i video contenenti proclami e rivendicazioni di Al Quaeda che gli utenti hanno postato su internet. Ma i responsabili del popolare servizio di video-sharing gli hanno risposto di no, perché il materiale non vìola le linee guida del servizio. Lieberman, allora, non si è arreso e ha intrapreso una vera e propria crociata contro i video del terrore inseriti online, chiedendo che le linee guida di YouTube siano modificate e rinforzate per far sì che la violenza gratuita e gli estremismi siano eliminati una volta per tutte.

Per Lieberman, insomma, ospitare questi proclami video significa amplificare la potenza del terrore di queste organizzazioni (e sappiamo quanto, negli Stati Uniti, si insista molto su questi temi). YouTube, dal canto suo, ha risposto che il dialogo tra istituzioni e azienda è importante, ma ha anche sottolineato come la maggior parte dei video in questione non contengano scene o linguaggi violenti, e quindi non possono essere rimossi perché non vìolano le linee guida della comunità. Rimuoverli, insomma potrebbe creare un grande precedente a cui poi in tanti potrebbero appellarsi.

Il 20 per cento delle famiglie americane non ha mai utilizzato il computer né l’e-mail!

Mailbox

Nella mentalità comune gli Stati Uniti sono spesso considerati sinonimo di avanguardia tecnologica e semplificazione grazie a computer e internet. Forse una ricerca pubblicata ieri dalla Parks potrà però, sull’argomento, far ricredere qualcuno. Un quinto degli americani, infatti, non ha connessione internet né ha mai mandato un messaggio e-mail: si tratta di circa 20 milioni di famiglie.

Non stiamo parlando ovviamente solo dell’e-mail, ma di persone che non hanno mai utilizzato un computer per scrivere documenti. E non si tratta, come si potrebbe pensare, solo della fascia più anziana della popolazione. Il digital divide, piuttosto, è tutto basato sul livello di educazione delle persone: circa 10 milioni di famiglie americane che non utilizzano le nuove tecnologie, infatti, hanno dichiarato che il capofamiglia non ha finito il liceo.

Cuba, vanno in vendita i primi computer domestici legali

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Pur rimanendo un pressoché totale controllo sulle comunicazioni via internet, Cuba ha dato il via alla possibilità, per le famiglie, di acquistare un personal computer. Cosa fino ad ora proibita. La decisione è stata presa dal presidente Raoul Castro e fa parte di un pacchetto di beni di consumo che da ora in poi saranno liberi.

E così da qualche giorno i centri commerciali sono presi d’assalto da cubani interessati all’acquisto, oltre che dei computer, anche di telefoni cellulari e lettori DVD. Unico problema, il prezzo: i computer, infatti, costano in media 800 dollari in un paese dove il salario medio è di circa 20 dollari al mese. La maggior parte di coloro che si dicono interessati all’acquisto hanno però dimostrato di poter pagare in quanto riescono a ricevere mensilmente delle quote extra, soprattutto da parenti che vivono all’estero.

Google Maps aggiunge Street View alle sue Mappe Statunitensi

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Ebbene, come da titolo, credo ci sia poco da dire: Google Maps ha integrato di recente in se, Street View, dando la possibilità a chiunque, di osservare la propria casa e le vie preferite, in cui passa del tempo durante il giorno.
La notizia giunge da Google e per ora, purtroppo, i territori supportati, sono solo quelli appartenenti agli Stati Uniti, anche se il progetto tirato avanti da questo colosso Americano, sta facendo molti progressi e sta ottenendo un’enorme considerazione da molti Utenti Internet di tutte le età e non solo.

Personalmente, la trovo una grande idea questa di Street View integrato in Google Maps, uno dei motori di ricerca di mappe più utilizzati, insieme al software desktop Google Earth, di cui vi abbiamo parlato di recente, a causa dell’ uscita della release 4.3 beta.

Proposta per un’unione dei blogger. Quanto è fattibile?

Sciopero

Sta facendo molto discutere nella blogosfera mondiale un interessante articolo pubblicato su Columbia Journalism Review (rivista della celeberrima scuola di giornalismo della Columbia University) secondo cui sarebbe necessaria e auspicabile un’unione dei blogger per rivendicare i diritti di coloro che scrivono su internet per lavoro e per passione. Nell’articolo si legge che la disputa tra gli sceneggiatori di film Tv e le industrie dei media che ha portato allo sciopero, che dura da mesi e che tanto sta danneggiando l’industria cinematografica americana, ha la sua origine nel Web.

Quello che gli sceneggiatori vorrebbero è ottenere un compenso extra quando i propri contenuti sono ritrasmessi su internet. Le case di distribuzione ovviamente non vogliono cedere e il compenso rimane sempre lo stesso. Ma perché internet, che ormai ha più utenti della televisione e dei giornali, non viene considerato così importante come televisioni e giornali? Il parallelismo con lo sciopero degli sceneggiatori secondo me è molto interessante, perché in un futuro non troppo lontano se le cose non cambieranno, anche i blogger potrebbero decidere di entrare in sciopero.