Immagine che mostra un supercomputer

IBM e NVIDIA realizzeranno i due supercomputer del futuro

La buona nuova è stata annunciata nel corso degli ultimi giorni: i due colossi IBM e NVIDIA sono stati incaricati dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti per la costruzione di due nuovi supercomputer che risulteranno addirittura tre volte più potenti di Titan, il campione attuale. I due supercomputer si chiameranno Summit e Sierra e per il loro sviluppo stono stati stanziati fondi pari a 425 milioni di dollari.

Immagine che mostra un supercomputer

L’obiettivo con la costruzione di questi due nuovi supercomputer è quello di permettere la messa in atto di grandi, anzi grandissimi passi in avanti nel settore energetico e della ricerca ma anche in quello dell’efficienza dei combustibili, delle previsioni delle catastrofi e molto altro ancora grazie a prestazioni che potrebbero essere tra 30 e 60 volte superiori alle attuali.

Supercomputer IBM Sequoia

IBM Sequoia è il computer più veloce e potente al mondo

Supercomputer IBM Sequoia

Così come oramai da tradizione anche quest’anno è stato “incoronato” quello che, tenendo conto delle sue caratteristiche, è riuscito a guadagnarsi il titolo di supercomputer numero uno nella TOP500 delle macchine più potenti al mondo e questa volta a primeggiare è stato un sistema statunitense, quello targato IBM.

Il nuovo supercomputer più veloce e potente al mondo, infatti, si chiama Sequoia, è stato costruito da Big Blue nei pressi del Lawrence Livermore National Laboratory e fa girare Linux.

Trattasi sostanzialmente della rivincita di IBM considerando che nella precedente classifica la ben nota azienda non figurava neanche tra le prime dieci posizioni mentre nel nuovo elenco di computer di Big Blu ce ne sono addirittura quattro.

Ad avere avuto la meglio su tutti, anche sulla concorrenza, è stato però Sequoia, di cui, però, se ne parla già da qualche tempo, e le sue caratteristiche lasciano ben pochi dubbi a tal proposito.

Origin Big O, il computer dei sogni con Xbox 360 incorporata da 7.669 dollari: libidine!

Mancano ancora un po’ di mesi a Natale, lo sappiamo, ma abbiamo la netta sensazione che dopo aver letto questo post, molti di voi inizieranno a scrivere la fatidica “letterina” mettendo in cima alla propria lista di desideri il nome di Big O.

Di cosa stiamo parlando? Big O è un nuovo “computer dei sogni” che Origin PC, azienda produttrice di computer personalizzati con sede a Miami, sta per lanciare sul mercato. Si tratta di un grosso sistema ibrido (il suo case, dalla forma cubica, è grande quasi il doppio dei normali case) che unisce un potentissimo PC equipaggiato con un sistema di raffreddamento a liquido alla nota console Xbox 360 Slim di Microsoft.

La versione base, che costa 7.669 dollari, prevede: un processore Intel Core i7 930 overclockato a 4.0GHz; una scheda madre Rampage III Extreme; dual GPU Nvidia GTX480; 6GB di memoria (Corsair Dominator a 1600MHz); doppio SSD OCZ Vertex 2 da 50GB (RAID 0); hard disk Caviar Black WD da 2TB; masterizzatore Blu-Ray della Pioneer (12x); cuffie Creative Fatality per il videogaming; sistema operativo Windows 7 Home Premium a 64 bit; elementi extra come il lettore di card multimediali e lo switch di rete a 5 porte.

Grape-DR, il supercomputer ecologico [cultura geek]

Un po’ per moda, un po’ per una lieve (lievissima) riviviscenza della coscienza collettiva, il tema del rispetto per l’ambiente si sta facendo sempre più strada nel mondo della tecnologia. Al punto tale che, oggi, nella nostra rediviva rubrica dedicata alla cultura geek, stiamo per fare la conoscenza di Grape-DR, il supercomputer più ecologico del mondo.

Piazzatosi primo nella classifica dei 500 supercomputer più ecologici del mondo, questo gioiellino della tecnica ospitato dal dipartimento di Informatica dell’Università di Tokyo è animato da ben 64 processori Intel Core i7-920 e quattro chip acceleratori capaci di “macinare” 200 gigaflop sfruttando l’equivalente dell’energia necessaria ad alimentare una semplice lampadina (50 watt).

Linux raggiunge l’88.6% di diffusione… nel mercato dei supercomputer

tux

Probabilmente nemmeno i sogni più audaci di Linus Torvalds avrebbero contemplato qualcosa del genere, ma Linux ha raggiunto una fetta di mercato dell’88.6%. Ok, è vero, ci riferiamo solo alla nicchia rappresentata dal mondo dei supercomputer, ma il dato è ugualmente interessante da analizzare.

Il motivo? Basta dare uno sguardo alla classifica dei computer più potenti al mondo per capirlo. Il sistema del pinguino anima i dieci cervelli elettronici più potenti della Terra e, visto che in questo campo non si bada tanto al risparmio, la spiegazione di questa supremazia può essere soltanto una: Linux riesce a “spremere” meglio di qualsiasi altro OS i supercomputer e, al contempo, garantisce un livello di stabilità più che invidiabile.

Per la cronaca, nella classifica dei sistemi più utilizzati nel mercato dei “computeroni”, seguono: gli ibridi Unix/Linux con una fetta di mercato del 5.8%, AIX di IBM con il 4.4%, Windows HPC (High-Performance Computing) con l’1% e BSD che è presente su una sola macchina della graduatoria.

Cultura Geek: Jugene, viaggio al centro del supercomputer europeo

jugene

Assicurare all’Europa un accesso indipendente a tecnologie chiave per il ventunesimo secolo, studiare i cambiamenti climatici, le proteine e le cellule, dar vita a nuovi semiconduttori e scoprire come possono essere migliorate le pile a combustibile.

Questo e molto altro è il compito di Jugene, il potentissimo elaboratore ospitato dal “Supercomputing Centre” di Jülich, in Germania, il primo a poter svolgere un milione di miliardi di istruzioni e/o calcoli al secondo (1 Petaflop, detta in gergo) presente sul territorio europeo.

Qualora non ve ne foste ancora accorti, è proprio di lui, delle sue potenzialità e dell’incredibile mole di dati che è in grado di elaborare che ci occuperemo in questa puntata speciale della rubrica Cultura Geek.