Telecoms package, la libertà su Internet ancora a rischio?

La libertà di Internet è ancora sotto attacco. A sostenere questa tesi è l’associazione Assoprovider, la quale ha scritto una lettera aperta al parlamento europeo in merito all’affair “Telecoms package“, la normativa che, se approvata, consentirebbe ai gestori telefonici di regolare a proprio piacimento le condizioni nelle quali gli utenti possono utilizzare le applicazioni ed i servizi più comuni (software per l’IM, client VoIP, client P2P, social network, ecc.).

«E’ come se il gestore di un autostrada decidesse di incolonnare tutte le auto gialle su un casello e tutte quelle rosse su un altro, facendo viaggiare le auto gialle al doppio della velocità di quelle rosse e dando la precedenza esclusivamente a quelle che portano il suo marchio». Guido Scorza, giurista e presidente dell’istituto per le politiche dell’Innovazione, tra i firmatari della lettera aperta, ha descritto in questo modo la norma attualmente discussa al parlamento europeo. Qualcun altro, invece, non ha esitato a definirla come una sorta di “apartheid digitale.

Esagerazioni? Non proprio.