Facebook e WhatsApp, via libera dalla Commissione Europea

Facebook e WhatsApp, via libera dalla Commissione Europea

L’acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook per la “modica” cifra di 19 miliardi di dollari ha finalmente ricevuto il via libera dalla Commissione Europa.

L’indagine, per chi non lo sapesse, aveva avuto inizio a luglio di quest’anno con l’invio ai principali competitors dei due gruppi di alcuni questionari mediante cui la Commissione Europea intendeva approfondire la questione prima dell’esecuzione di esami più accurati.

A qualche mese di distanza ed in seguito alle indagini condotte per l’UE l’operazione di acquisto condotta da Mark Zuckerberg non desta quindi alcun tipo di preoccupazione sul fronte della concorrenza in nessuno degli ambiti in cui è stata valutata e pertanto può essere dato l’OK.

Facebook e WhatsApp: la Commissione UE indaga sull’acquisizione

Facebook e WhatsApp: la Commissione UE indaga sull'acquisizione

La tanto chiacchierata acquisizione di WhatsApp messa a segno ad inizio anno da parte di Facebook per la modica cifra di 19 milioni di dollari ha destato non poca perplessità nell’Unione Europea.

Stando infatti a quanto emerso nel corso delle ultime ore l’UE intende indagare sull’accordo in questione. Per il momento si tratta ancora di un’azione informale ma va comunque a configurarsi come un preludio di quello che sarà un approfondimento ufficiale riguardo le dinamiche di fusione tra i due gruppi.

Tanto per cominciare la Commissione Europea intende capire quale direzione possano prendere le azioni e le normative antitrust nel determinare eventuali concentrazioni di potere contrarie alla naturale concorrenza tra le aziende.

Trimestrale Apple, record di vendite per l'iPhone ma l'utile è in calo

Viviane Reding, Apple non informa correttamente sui diritti di garanzia

Viviane Reding Apple diritti garanzia UE

Si torna a parlare ancora una volta di Apple e della questione garanzia in Europa, un caso questo nato in Italia mesi fa e che adesso viene portato in primo piano anche in altri paesi dell’UE nei quali Cupertino piuttosto che garantire la tanto discussa assistenza gratuita di 2 anni inviterebbe i suoi utenti a sottoscrivere contratti a pagamento.

A dire la sua a riguardo, questa volta, è stato il Commissario Europeo Viviane Reding che in un discorso rilasciato alla stampa proprio nel corso delle ultime ore ha fatto notare come i governi non si sforzino sufficientemente per proteggere i consumatori.

Questo caso e le risposte che ho ricevuto mettono in luce che la Commissione non può restare a margine delle questioni che riguardano la messa in atto delle regole. L’approccio per la gestione di questi casi si è dimostrato molto diversificato e inconsistente a livello nazionale. Almeno in 21 stati membri, Apple non sta informando correttamente i consumatori sui diritti di garanzia legale di cui dispongono.

Soffiata Google Opera multa Microsoft ballot screen

Multa Microsoft, la soffiata è arrivata da Google e Opera

Soffiata Google Opera multa Microsoft ballot screen

La Commissione Europea ha imposto a Microsoft il pagamento di una multa di ben 561 milioni di euro per non aver rispettato l’impegno che ne 2009 era stato preso dall’azienda in merito alla ballot screen, la schermata mediante cui offrire agli utenti Windows la possibilità di selezionare un browser web differente da Internet Explorer.

L’indagine a riguardo, appare opportuno sottolinearlo, è stata però avviata soltanto tempo dopo, nel 2012, ad oltre un anno di distanza dal rilascio del SP1 per Windows 7.

Stando a quanto sostenuto dal Financial Times la Commissione Europa si sarebbe resa conto dell’errore commesso dalla redmondiana soltanto dopo aver ricevuto la segnalazione da parte di Google ed Opera.

Microsoft, mega multa dall’UE per violazione delle norme antitrust

Ballot Screen multa Microsoft Unione Europea

Così come si vociferava già da qualche giorno a questa parte, l’Unione Europea ha fatto sapere, proprio nel corso delle ultime ore, che Microsoft dovrà pagare una sanzione monetaria pari a ben 561 milioni di euro per aver fallito nel rispettare gli accordi presi con le autorità e risalenti al 2009 per quanto riguarda l’oramai fatidica ballot screen su Windows 7.

Nel comunicato stampa di oggi Joaquín Almunia, commissario alla concorrenza, ha fatto sapere che questa è la prima volta che una società viene multata per mancata esecuzione di un precedente accordo antitrust.

Nel 2009, abbiamo chiuso la nostra indagine su un sospetto abuso di posizione dominante di Microsoft nel legare Internet Explorer a Windows, accettando gli impegni presi dalla società. Impegni vincolanti legalmente che ricoprono un ruolo importantissimo nelle nostre decisioni in materia di antitrust, perché permettono di arrivare a rapide soluzioni sui problemi di concorrenza. Naturalmente, queste decisioni richiedono una completa obbedienza. Fallire nel rispettarle è una violazione grave che deve essere sanzionata di conseguenza.

Le ragioni della sanzione, infatti, sono da ricercare nel mancato rispetto delle imposizioni giunte al termine del procedimento che aveva ritenuto la redmondiana responsabile di concorrenza sleale e di abuso di posizione dominante nel campo dei browser ed alla quale era stato imposto l’obbligo di offrire all’utente finale una finestra mediante cui scegliere il navigatore preferito al termine del processo di installazione di Windows.

Neelie Kroes 5G europa

Unione Europea, 50 milioni di euro per il 5G

 Neelie Kroes 5G europa

È deciso: l’Unione Europa investirà 50 milioni di euro per lo sviluppo della tecnologia 5G con l’obiettivo di permettere ai paesi del Vecchio continente di diventare l’avanguardia del settore entro il 2020.

A dare l’importante annuncio è stata Neelie Kroes, il Commissario per l’Agenda Digitale dell’Unione Europa.

L’obiettivo sarà quindi quello di realizzare infrastrutture per le reti mobile che offrano una maggiore efficienza, sia in fatto di spettro sia di consumi, rispetto alle reti 4G.

Ulteriori fondi saranno poi investiti da tutti quelli che sono i principali operatori telefonici nazionali andando dunque a creare una partnership pubblica-privata.

Considerando il fatto che, conseguenzialmente alla sempre maggiore diffusione dei device collegati ad internet (smartphone, tablet, macchine e sensori), secondo le stime attuali il traffico mobile aumenterà di oltre il 33% entro il 2020 sviluppare una tecnologia ancora più efficiente rispetto al 4G va a configurarsi come una vera e propria necessità.

Google accordo vicino Commissione Europea

Google e la privacy, le authority europee preparano un’azione repressiva

Google privacy Europa CNIL

L’accoppiata Google – privacy è stata più volte portata all’attenzione delle istituzioni e dei garanti in modo tale da poter individuare, nelle dinamiche attuate dal motore di ricerca di Mountain View relativamente al trattamento dei dati personali, eventuali pericoli per gli utenti.

A tal proposito, durante le ultime ore, la CNIL (Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés) ha annunciato un incontro con le autorità europee che è stato fissato per il 26 febbraio.

In occasione di tale incontro saranno decise le eventuali sanzioni nei confronti di Google.

Al centro della questione c’è l’oramai celebre policy unificata, introdotta da big G lo scorso anno, che prevede, in sostanza, la creazione di un unico profilo per ogni utente mediante cui gestire tutti i servizi Google.

La questione è stata analizzata per diversi mesi dalle autorità e ad ottobre del 2012 l’UE ha chiesto a Google di fornire informazioni più dettagliate in merito alle pratiche ed alle tempistiche di archiviazione dei dati dagli internauti.

Google intesa antitrust europa

UE, Google ha 4 mesi per modificare la sua privacy policy

Google ultimatum UE privacy policy

Un paio di giorni fa si era iniziato a discutere nuovamente circa quelle che potrebbero essere state le evoluzioni relativamente alla questione Google, privacy policy rinnovata e decisioni e considerazioni dell’UE.

Stando a quanto emerso nel corso delle ultime ore la ben nota azienda di Mountain View, a seguito delle indagini del CNIL, è stata invitata dalla Commissione Europea a rettificare la propria privacy policy al fine di tutelare nel miglior modo possibile la privacy degli uetnti.

Nello specifico è stata inviata una lettera a Larry Page firmata dai garanti europei ed in cui sono presenti 12 punti dettagliati miranti a pilotare le modifiche che Google dovrà applicare alla sua privacy policy.

Nella lettera a Google viene chiesto di sviluppare notifiche informative sulla privacy su tre livelli, di sviluppare presentazioni interattive per poter esplorare facilmente i contenuti della privacy, di aggiungere ino più dettagliate in merito all’utilizzo dei dati con impatto significativo sugli utenti, di rendere accessibile i dati da mobile e di assicurarsi che gli utenti passivi vengano correttamente informati.

Google Q4 2012

UE, Google dovrà cambiare privacy policy

Google policy privacy CNIL

Quando lo scorso marzo Google applicò delle sostanziali modifiche alla sua privacy policy facendo in modo che per gli utenti fosse sufficiente dare un unico consenso per poter trattare i dati provenienti da tutti i suoi servizi in molti espressero le proprie perplessità a riguardo.

Infatti se per Google la faccenda andava a configurarsi come un sistema mediante cui facilitare la vita a tutti i suoi innumerevoli utenti per altri, specie per l’Unione europea, la novità introdotta dal gran colosso delle ricerche in rete avrebbe potuto mettera a serio rischio la privacy degli internauti.

La disponibilità di numerosi dati potrebbe infatti permettere di riconoscere facilmente l’identità di qualcuno pur restando questa formalmente anonima.

In un secondo momento, tenendo conto di ciò, i garanti della privacy dell’UE chiesero a Google di sospendere il nuovo regolamento in attesa di una valutazione, una richiesta questa che venne ignorata da big G.

Apple risultati fiscali Q1

Garanzia Apple, l’UE vuole investigare sulle politiche di marketing

Apple garanzia Unione Europea

Dopo la burrascosa vicenda delle mappe degli ultimi giorni per Apple sono in arrivo ulteriori problemi ma, questa volta, relativi alla già discussa e spinosa questione garanzia.

Infatti, dopo la sanzione in Italia di circa 900 mila euro anche l’Unione Europa, così come riportato in una lettera ufficiale rivolta ai ministri e pubblicata da Bloomberg proprio nel corso delle ultime ore, intende adesso far luce su quelle che sono le politiche, a tal proposito, messe in atto da Cupertino per pubblicizzare la garanzia che accompagna i prodotti.

I paesi membri dell’Unione Europa sono infatti stati invitati da Viviane Reding, il Commissario per la Giustizia, ad approfondire la questione al fine di individuare eventuali pratiche scorrette messe in atto da parte di Apple.

Google: da domani scatta la nuova privacy policy, l’UE è molto preoccupata

Google privacy policy Unione Europea

Così come già reso noto qualche tempo addietro, a partire da domani, 1 marzo 2012, Google applicherà ufficialmente le nuove regole per la privacy riscritte praticamente di punto in bianco, o quasi.

Tuttavia l’Unione Europa, come manifestato anche diversi giorni fa, ha espresso preoccupazione e perplessità circa il nuovo regolamento sottolineando la cosa al gran colosso di Mountain View.

Nello specifico, la CNIL, l’autorità francese per la protezione dei dati personali che è stata incaricata di effettuare un’indagine conoscitiva sulle nuove norme di Google, ha chiesto a Larry Page una sorta di pausa in merito al percorso di adozione delle nuove normative.

Safer Internet Day 2012, la giornata della sicurezza online dedicata alla tutela dei minori

Safer Internet Day 2012

Si è celebrato ieri il Safer Internet Day 2012, vale a dire la giornata europea dedicata alla sicurezza online che, dopo ben nove edizioni, quest’anno ha mirato, nello specifico, a quella che è la comunicazione tra le differenti generazioni prestando particolare attenzione alla tutela dei minori in rete.

Stando infatti ad alcuni dati resi pubblici in occasione dell’iniziativa risulta infatti che il 26% dei bambini dichiarano di disporre di un profilo pubblico sui social network, il 12% dei giovani aventi un’età compresa tra i 9 e i 16 anni dicono di essere stati infastiditi online ma il 56% dei genitori non ne è a conoscenza.

Inoltre, un genitore su otto non presta particolare attenzione all’attività dei propri figli online e non ne media l’operato mentre circa il 56% ritiene necessario adottare una qualche misura di sicurezza.

Google, la questione privacy e la lettera aperta dell’Europa

Google privacy policy Unione Europea

Negli ultimi giorni Google ha apportato alcune modifiche alla sua privacy policy, un’operazione che, seppur apparentemente estremamente positiva, non è risultata cosa gradita ne ad alcuni tra i principali giganti dell’IT, come ad esempio nel caso di Microsoft, ne all’Unione Europea.

Le nuove regole di Google relative al trattamento dei dati personali degli utenti che, così come reso noto da big G, entreranno in vigore a partire dal primo marzo dell’anno corrente, sono infatti sotto l’attento occhio dell’Unione Europea e, nello specifico, di quello di Viviane Reding, Commissario Europeo alla Giustizia, che ne ha richiesto il rinvio dell’introduzione in modo tale da poter consentire alle authority  sulla privacy dei vari paesi di verificarne la piena compatibilità con le normative nazionali.

L’Unione Europea, infatti, non è certa del fatto che il nuovo documento di Google sia conforme alle leggi comunitarie del vecchio continente e la Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés francese è stata incaricata di provvedere alla verifica.

UE: le nuove regole per la protezione dei propri dati in rete

Nuove regole UE protezione dai personali in rete

Nel corso delle ultime ore Viviane Reding, Commissario Europeo alla Giustizia, ha iniziato a ragionare su quelle che, tra qualche tempo, dovrebbero conformarsi come le nuove regole grazie alle quali garantire un’adeguata protezione ai dati telematici degli utenti.

Le nuove regole saranno presentate in via ufficiale il prossimo mercoledì al World Economic Forum in Svizzera e le novità esposte andranno a configurarsi come tutt’altro che di poco conto, sia per quanto concerne le aziende operanti in rete sia per quanto riguarda gli utenti e, nello specifico, gli internauti.

Mediante le nuove regole nessuno, così come dichiarato dal Commissario Viviane Reding, potrà giustificare il proprio grado di disattenzione al rispetto della privacy e tutte le aziende operanti in rete, social network inclusi, dovranno garantire ai cittadini europei quello che, senza mezzi termini, può essere definito come “il diritto ad essere dimenticati”.