Immagine che mostra il progetto di digitalizzazione della Biblioteca Apostolica Vaticana portato avanti da NTT DATA

NTT DATA e la digitalizzazione della Biblioteca Vaticana

Con il chiaro intento di spazzar via l’idea dei più che antico e moderno non possono convivere, NTT DATA, importante realtà internazionale nella fornitura di servizi IT, ha dato il via all’ambizioso progetto di digitalizzazione dei manoscritti della Biblioteca Apostolica Vaticana, uno dei più grandi archivi di cultura e storia dell’umanità, al fine di renderli accessibili a tutti e gratuitamente semplicemente servendosi di un computer e una connessione ad internet.

Immagine che mostra il progetto di digitalizzazione della Biblioteca Apostolica Vaticana portato avanti da NTT DATA

Allo stato attuale delle cose la Biblioteca Apostolica Vaticana, fondata attorno al 1451 da Papa Niccolò V e istituita ufficialmente nel 1475 da Papa Sisto IV, risulta accessibile ai soli docenti e ricercatori universitari o ai tesisti per un dottorato di ricerca. Grazie al progetto targato NTT DATA nel corso dei prossimi mesi le cose sono però destinate a cambiare.

Anonymous attacca e manda offline il sito web del Vaticano

Anonymous attacca il sito web del Vaticano

Durante le ultime ore Anonymous ha messo a segno un altro colpo puntando, questa volta, ai server del sito web del Vaticano e rendendo quindi vatican.va praticamente inaccessibile.

Se inizialmente vi erano state alcune incertezze circa la natura del down ed i suoi eventuali artefici dopo il comunicato di rivendicazione pubblicato su Pastebin e sul sito web ufficiale del gruppo tutti i dubbi a riguardo sono stati spazzati via andando quindi ad annunciare e confermare l’attacco al sito internet della Santa Sede.

Le reliquie di San Vincenzo, la spazzatura di Napoli e i vostri acquisti più “pazzi” su eBay

Reliquie

Avete mai acquistato un oggetto particolarmente strano su eBay? La domanda potrebbe sembrare abbastanza banale, ma leggendo certe notizie probabilmente non lo è. L’Osservatorio di Telefono Antiplagio ha infatti denunciato al Vaticano il grosso commercio (illegale, ovviamente) di tutta una serie di reliquie dei santi (dalle ciocche di capelli di Santa Teresa di Gesù Bambino a un brandello della tunica di Santa Rita da Cascia, da un frammento osseo di Padre Pio al “Kit Sant’Ignazio”).

Non stiamo parlando di “falsi” (che pure ce ne sono tanti), ma di un vero giro d’affari illegale di reliquie trafugate da chiese sperdute, tombe o siti archeologici. I vertici di eBay assicurano di essere a conoscenza del problema e di aver allestito “una task-force di esperti per bloccare questo commercio”. Anche se, almeno questa mattina, scrivendo “reliquie” nel campo di ricerca si continua a trovare davvero di tutto.