Google Glass, confermata l'esistenza di un app store

Google Glass, prestito agli amici e rivendita sono vietati

Google Glass prestito vendita vietati

I Google Glass non sono ancora stati immessi sul mercato ma essendo una vera e propria novità nel variegato panorama del mondo tech da mesi e mesi continuano a far discutere, sia in positivo sia in negativo, l’intero web.

Nonostante ciò alcuni tra i fortunati vincitori del contest indetto settimane fa da big G sono comunque riusciti ad aggiudicarsi in anteprima un’unità dell’edizione Explorer degli innovativi ed oramai non più fantomatici occhiali per la realtà aumentata.

Coloro che hanno avuto la fortuna di vincere gli occhiali non potranno però né rivenderli né prestarli ad amici.

Google ha infatti definito i termini di servizio in materia di proprietà e d’uso in maniera estremamente chiara e specifica.

Rivendere musica digitale è violazione di copyright

Rivendere musica digitale rappresenta una violazione del copyright

Rivendere musica digitale è violazione di copyright

Partendo dal caso che ha visto contrapposti l’etichetta Capitol Records ed il sito web ReDigi, che consente agli utenti di guadagnare dalla cessione degli mp3 acquistati in precedenza, un giudice di New York ha stabilito che i brani musicali in formato digitale che sono stati acquistati da store online autorizzati non possono essere rivenduti a terzi.

L’esecuzione di tale operazione, infatti, comporterebbe la violazione della vigente normativa sul copyright.

La prima denuncia da parte di Capitol risale allo scorso anno quando ReDigi, nonostante ciò, aveva continuato a portare avanti la propria attività appellandosi a quella che viene identificata con il nome di first sale doctrine secondo cui il copyrght viene applicato solo ai benefici fisici comprati dal primo acquirente che, a sua volta, li potrà eventualmente cedere senza problemi ad altri senza andare a violare il diritto d’autore.

Considerando però il fatto che per rivendere un brano musicale è necessario crearne prima una copia la questione si fa quindi ben diversa e, sopratutto, più complicata.

Google Glass in vendita su eBay

Google Glass, all’asta su eBay

Google Glass in vendita su eBay

Per poter far propri i Google Glass, gli occhiali per la realtà aumentata del colosso di Mountain View, le opzioni al momento possibili sono tre quali acquistare la Explorer Edition, riservata però ai soli sviluppatori, al “modico” costo di 1.500 dollari, attendere l’inizio della commercializzazione su larga scala o partecipare al contest lanciato da big G la scorsa settimana.

Un’ulteriore alternativa a quelle in questione poteva poi essere quella di fare la propria offerta su eBay.

Infatti, sul celebre servizio online dedicato alla vendita e all’acquisto dei prodotti in rete e, ancor di più, alle aste è apparsa, proprio nel corso delle ultime ore, un’inserzione dal titolo “Google Glasses ( Project Glass ) #ifihadglass Glasses”.

Chi ha inserito l’inserzione è, a quanto pare, uno dei pochi eletti da Google per il test dei Google Glass che, così come suggerisce il titolo dell’asta, è stato scelto per sperimentare i fantomatici occhiali partecipando al concorso indetto da big G giorni fa.

L’utente che ha inserito l’inserzione, però, non sembra essere intenzionato a tenere per sé i Google Glass che gli verranno recapitati da big G.

Rivendere software usato è legale

UE, rivendere software usati è legale

Rivendere software usato è legale

Secondo quanto sancito dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea in merito ad una causa che vedeva contrapposte Oracle e la ben meno conosciuta azienda tedesca usedSoft, la rivendita dei software usati, contrariamente a quanto si possa immaginare, non è illegale.

Oracle aveva chiamato in giudizio usedSoft contestando la rivendita delle licenze software dei prodotti sviluppati dalla società di Larry Ellison relative ad applicazioni già precedentemente concesse ad altri soggetti.

La sentenza, però, ha dato torto ad Oracle.

Shoply, creare un proprio mercatino online gratuito

Stanno spuntando come funghi una serie di servizi che faciliterebbero la compravendita di oggetti, e non solo, online. Giusto qualche giorno fa vi ho presentato due servizi davvero molto interessanti che permettevano di creare annunci di proprie vendite in pochissimo tempo. I trattava, in ordine cronologico, di tinypay.me e di UploadNSell.

I servizi erano e lo sono ancora gratuiti e senza necessità di registrazione. Se da un lato la mancanza di registrazione favorisce una diminuzione dei tempi necessari per la creazione dell’annuncio, dall’altro dobbiamo rinunciare a delle funzioni che sono del tutto assenti da questi due servizi (proprio a causa dell’assenza del modulo per il login).

UploadNSell, caricare programmi propri online e venderli

Qualche giorno fa vi presentai un servizio chiamato tinypay.me che permette di vendere oggetti presenti in casa online, senza la necessità di registrare alcun account. Dopo aver compilato un form in ben 60 secondi, l’oggetto da vendere è pronto per essere condiviso online su forum, siti, blog e social network.

Non sto avendo un attacco di malinconia cronica verso i due o tre giorni trascorsi, ma questa breve prefazione mi serve per introdurvi al servizio che voglio presentarvi oggi. Si tratta di un’applicazione online che è molto simile a quella descritta pocanzi ma, in questo caso, non avremo a che fare con oggetti fisici, ma con stringe di bit, per gli amici: software.

tinypay.me, mettere in vendita oggetti su internet in 60 secondi

Internet oltre ad essere un immensa rete dove reperire informazioni in tempo reale è anche un enorme mercatino dell’usato e non che ci permette di trovare oggetti a prezzi estremamente competitivi, purché stando attenti ai prezzi aggiuntivi che potrebbero derivarne dal trasporto e da eventuali dogane.

Ebay è un magnifico esempio di quello che pocanzi ho detto. Potrei trovare oggetti che nei comuni negozi difficilmente scoverei, e che costerebbero sicuramente anche qualcosa in meno. Quindi internet oltre a renderci la caccia all’oggetto molto più semplice, abbassa anche i costi che ne derivano dall’acquisto.

SellMobilePhone, trovare il servizio migliore per vendere il nostro vecchio telefonino

Questo è un blog tecnologico, che si suppone frequentato da gente che ama la tecnologia. Questo genere di persone sono più propense a cambiare i propri oggetti tecnologici con gli ultimi ciuski disponibili sul mercato (per citare mirkojax). Anche se un oggetto “vecchio” continua a funzionare bene, abbiamo quell’irrefrenabile voglia di rinnovare le nostre cose (portafogli permettendo).

Questa situazione è favorita nel campo della telefonia mobile. Infatti, ogni mese esce un cellulare nuovo e, di solito, sono uno migliore dell’altro. Ma cosa farcene del vecchio cellulare? Magari lo si può regalare, oppure vendere. Su eBay è semplicissimo effettuare una transizione del genere, ma vi sono dei servizi che consentono di vendere un cellulare ad un prezzo prestabilito, anche non funzionante.