LastPass acquisisce Xmarks, che rimane gratis


Nuovo colpo di scena in casa Xmarks. Proprio quando il popolare add-on per salvare/sincronizzare i segnalibri dei browser, a seguito della sua caduta in disgrazia, sembrava destinato a diventare una soluzione a pagamento, è arrivata la clamorosa notizia: il servizio è stato acquisito da LastPass.

LastPass, per chi non lo conoscesse, è una splendida estensione per tutti i principali navigatori Web che permette di salvare le password e compilare i moduli in tutta sicurezza con un semplice click. Fino a questo momento, era stato considerato da tutti (noi compresi) come una delle migliori alternative gratuite a Xmarks. Ora lo diventerà per forza di cose.

Xmarks vive grazie alle donazioni… e a qualche azienda che ha fiutato l’affare

Xmarks, il popolare servizio di sincronizzazione multi-piattaforma per browser che aveva annunciato la chiusura a causa di un dissesto finanziario, continuerà a vivere.

Ad annunciare la lieta novella, un post comparso sul blog ufficiale del servizio che magnifica il “potere della comunità”. Questi alcuni dei punti più significativi che si possono leggere al suo interno: “Voi avete detto al mondo che sarebbe stata semplicemente inaccettabile una chiusura del nostro servizio, e ha funzionato. Grazie alla vostra passione, Xmarks ha ricevuto offerte da diverse aziende che si sono dette pronte a rilevare il servizio e renderlo sempre migliore”.

Insomma, quella della sopravvivenza di Xmarks viene presentata come un’ennesima vittoria della “comunità”. Ma è davvero così?

Siete davvero dispiaciuti per la morte di Xmarks? Allora pagate!

La notizia della prossima chiusura di Xmarks ha gettato nello sconforto migliaia di utenti in tutto il mondo. Ma quanti di quelli che ora “piangono” hanno contribuito alla sopravvivenza del servizio con donazioni spontanee? Nessuno, ovviamente.

Tuttavia, i messaggi di apprezzamento comparsi negli ultimi giorni sul Web hanno spinto James Joaquin, CEO di Xmarks, a ritentare la carta del finanziamento da parte degli utenti: in un messaggio pubblicato sul blog ufficiale del servizio, viene infatti comunicato che la decisione di discontinuare Xmarks potrebbe essere rivista, ma solo a patto che gli utenti inizino a pagare per usarlo.

Entrando nello specifico, vengono chiesti dai 10 ai 20 dollari annuali per l’usufrutto del servizio, pagabili anche senza carta di credito aderendo al “pledge” rintracciabile su questa pagina.

Xmarks chiude i battenti… e ora? Ecco qualche pratica alternativa

Xmarks chiude i battenti. Uno dei più amati servizi gratuiti per la sincronizzazione dei segnalibri (ma anche di password, schede e cronologia) andrà in pensione lunedì 10 gennaio 2011.

A comunicare la notizia che ha lasciato nello sgomento i milioni di utenti che in tutto il mondo usano Xmarks su tutti i maggiori browser e sistemi operativi, il sito ufficiale dell’estensione, in cui è possibile leggere: “Per quattro anni abbiamo offerto il nostro servizio di sincronizzazione a costo zero, predicato sulla possibilità che un modello di business potesse supportare il servizio. Ma ci eravamo sbagliati, e ora non abbiamo soldi per pagare spese, stipendi e costi di hosting”.

A seguito di questa brutale, sincera, lettera di congedo, anche una lista “ufficiale” di alternative che potrebbero sostituire degnamente il morente Xmarks. Vale a dire: Firefox Sync, Chrome Sync, Windows Live Essentials e MobileMe. Ma siamo sicuri che vadano bene?