50 posti in cui si usa Linux e noi non lo sappiamo

Secondo gli ultimi dati di NetMarketShare, Linux è utilizzato da circa l’1% dell’utenza mondiale. Un numero piccolo, non c’è dubbio. Ma che ci crediate o no, di questo 1% fanno parte importantissime aziende, organizzazioni ed enti pubblici, spesso insospettabili, che hanno deciso di abbandonare Windows in favore del sistema del pinguino.

Non ci credete? E allora date un’occhiata alla curiosa lista pubblicata dal sito Internet Focus in cui sono elencati 50 posti in cui si usa Linux e noi non lo sappiamo. Qui sotto ne trovate uno stralcio contenente le voci più interessanti. Leggete e poi ci dite se siete rimasti sorpresi o meno.
  • Novell: l’arcinota azienda americana fornitrice di software e servizi ha annunciato nel lontano 2006 l’adozione di Linux al posto di Windows sui computer desktop dei dipendenti. Ad aprile 2009 erano già più di 5.000 i dipendenti Novell passati al sistema del pinguino.
  • Google: il colosso di Mountain View utilizza Linux sui suoi server. E a giudicare dai risultati ottenuti la scelta è stata lungimirante!
  • IBM: altro colosso del mondo informatico, altro gruppo che usa l’OS del pinguino sia sui server che sui computer desktop dei dipendenti.
  • Panasonic: dopo aver abbandonato Windows NT, che non si sposava bene con le esigenze dell’azienda (soprattutto per il mancato supporto a un sistema di voicemail, pare) il gigante dell’elettronica di consumo nipponico ha deciso di fare il grande salto e si è buttato sull’open source.

Fedora 11, la versione ufficiale disponibile per il download

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Ecco finalmente pronta per il download quella che al momento appare come una delle più note Distro Linux, Fedora 11.

Sponsorizzata da Red Hat, Fedora 11 presenta un ampia serie di novità, descritte in maniera dettagliata nelle note di rilascio.
Tra le più rilevanti si può sicuramente citare il supporto al kernel modesetting (KMS) per alcuni modelli di schede video Intel e Nvidia e ATI, per assicurare una maggiore velocità del boot grafico.

Molto interessante anche le novità e gli aggiornamenti riguardanti il PackageKit.
Infatti in Fedora 11 è ora possibile installare automaticamente i caratteri necessari per la visualizzazione e la modifica dei documenti. Inoltre viene inclusa la capacità di installare gli header per tipi particolari di contenuti quando necessario.

Fedora, riaperti i repository per effettuare gli update di Fedora 8 e 9

Ieri sono stati riaperti i repository con tutti gli update di Fedora. Probabilmente non tutti gli utenti della distribuzione si sono accorti che, dal 14 agosto, data in cui i server Fedora/RedHat avevano subito i pesanti attacchi descritti in un precedente articolo qui se Geekissimo, il sistema operativo non ha ricevuto nessun tipo di aggiornamento.

La cosa è ovviamente molto strana per una distribuzione come Fedora (me per le altre è lo stesso) dove quasi quotidianamente si riceve almeno un aggiornamento. Il motivo di tutto questo è che su Fedora, tenendo molto alla sicurezza dei proprio utenti, hanno preferito ri-firmare tutti i pacchetti con una nuova chiave di verifica, anche se non si avevano notizie di problemi di questo tipo all’interno dei server di questa distribuzione (il problema era solo riferito al pacchetto OpenSSH di RedHat).

Vista: il SO più sicuro nel primo anno di vita

Vista: il SO più sicuro nel primo anno di vita

Di Windows Vista si è detto tanto, è ipotizzabile persino che il suo pensionamento sia ormai prossimo. Ma ora uno studio condotto da Jeff Jones mostra dei risultati molto interessanti in termini di sicurezza. Infatti Jones ha considerato quante patch per vari sistemi quali Mac OS X 10.4, Red Hat, Windows XP ed Ubuntu 6.06 sono uscite nel primo anno di vita.

Risulta vincente senza ombra di dubbio proprio il nuovo sistema operativo di casa Microsoft. Un dato ancor più importante se consideriamo che il numero di vulnerabilità totali cresce negli anni (dato confermato dall’ultimo Microsoft Security Intelligence Report) grazie all’evoluzione della ricerca alle vulnerabilità: oggi ci sono più ricercatori, più strumenti automatici e più metodi per trovarle. Quindi Vista doveva essere soggetto a molte più vulnerabilità di XP ma non è stato cosi.