YouTube e il grande problema del copyright
Oggi vorrei proporvi una riflessione sull’importanza di YouTube e l’annoso problema dei diritti d’autore. Un argomento talmente vasto che si potrebbe scrivere una tesi di laurea. Noi, ovviamente, ci limiteremo a darvi degli spunti di discussione. Partiamo da un principio: sappiamo tutti che su YouTube è possibile caricare solo materiale originale oppure video dei quali si detiene il copyright. Ma se vi dicessi che il 90 per cento delle clip presenti sul più grande sito di video-sharing vìola il diritto d’autore?
Non è uno scherzo, è proprio così. Ad annunciarlo un articolo uscito su un blog statunitense e ripreso da Internazionale. Partiamo da un principio: quando effettuiamo un upload su YouTube dobbiamo accettare le regole di comportamento che invitano a “non caricare nessuno spettacolo televisivo, video musicale, concerto o spot pubblicitario senza permesso, ammesso che non consista interamente di materiali creati da te”. Facciamo ora un passo indietro e pensiamo agli ultimi video che abbiamo visto, magari durante questa settimana: quanti sono coperti da diritto d’autore?
Moltissimi. Perché “qualunque cosa abbia un minimo d’interesse su YouTube, è coperto da copyright”. Fino ad ora il motto di YouTube è stato una specie di “vivi e lascia vivere”: gli utenti caricavano il materiale e i gestori del sito si fidavano, non controllando se questi fossero coperti da copyright o meno. I video, infatti, rimanevano visibili online fin quando il detentore dei diritti non protestava. Una grande ipocrisia, dunque, soprattutto da parte delle major, che decidevano di volta in volta quali video lasciare (per evidenti esigenze di marketing) e quali rimuovere.
Da alcuni giorni Google ha però annunciato un nuovo servizio, che permetterà alle case di produzione televisive o cinematografiche di costruire un database dei video considerati “vietati”: il sistema sarà in grado di scandagliare tutti i video aggiunti a YouTube e, se questi fanno parte della black-list, verranno automaticamente cancellati. A me sembra che la situazione stia prendendo sicuramente una brutta piega. YouTube è il più grande archivio libero di filmati esistente al mondo. Contiene clip storiche e video interessantissimi (anche tante schifezze, per carità) e la paura di molti è che inserendo questo nuovo tipo di censura, YouTube possa cambiare e non essere più come prima (andando ad alimentare, di conseguenza, il “mercato parallelo” della pirateria). Cosa ne pensate?
Via | Internazionale
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#1Vincenzo
Secondo me questa decisione da parte di Google (capoccia di youtube) o viene da un accordo per evitare pesanti denunce o perchè ha stretto cosi tanti accordi con i detentori dei diritti da potersi permettere di eliminare i contenuti non legali.
La RAI si è già mossa in tal senso (vedi videopolitik)
#2Riccardo
Sulle produzioni recenti posso anche esser d’accordo con le major o con le reti televisive, ma per quanto riguarda la memoria storica Youtube rende un servizio ineguagliabile.
Secondo me bisognerebbe che fosse stipulato un accordo che permette agli utenti di fare l’upload di contenuti usciti sul mercato tradizionale da almeno 1-2 anni, che ne dite?
Ciao
#3daniele
beh, anche le tv e le major cinematografiche dovrebbero capire che filmati di massimo dieci minuti in qualità piuttosto bassa non sono altro che PUBBLICITA’ (gratuita, tra l’ altro), non pirateria… se si incaponiscono a levarle non faranno altro che rendere più necessaria e comoda la pirateria stessa, finendo per suicidarsi come già hanno fatto le case discografiche….
#4Andy
Ne parlai tempo fa, resta da seguire!
#5xyze
sarebbe la morte di iutube
#6Danielemd77
Spero che la situazione su you tube non cambi… e poi l’esempio che mi viene da fare è quello italiano dove paghiamo noi la tv pubblica e quindi, una volta mandati in onda, i programmi dovrebbero essere liberamente fruibili da tutti noi.
Ciao
Daniele
#7masssx999
verranno tolti anche video musicali? spero di no! molte canzoni rarisime si trovano su youtube! ma tanto tolgono la pirateria e non venderanno + niente… siamom sinceri, chi va a comprare un programma per i video a 600 euro! o un editor per le immagini, o un programma di chat!quindi si andra su cio che è gratis,e ormai si puo vivere perfettamente, solo gli antivirus su win sono il prob + grande, ed avast e antivir saranno i + gettonati! e mi sa anche linux! visto che se non ha senso comprare windows
#8rob
Io sono un regista amatoriale di cortometraggi, e credo che per la questione copyright sia un po’ un pacco. Insomma, SE i video fanno pubblicità al prodotto, SE nessuno ci va a guadagnare con quel video, SE rimangono tutti contenti, perché rompono tanto i maroni?
La SIAE in italia è mafia. Pensate che si prende l’80% sul prezzo di un cd venduto. Pensate che fa campare figli di cantanti deceduti perché ci sono bambini che fishiettano la canzone coperta dal dirittor d’autore al parco. Cioè, qui si tratta di accanimento, ma stiamo scherzando?
#9prostata
C’è poco da fare, purtroppo, mi sa… Gli interessi in ballo sono enormi… la qualità del servizio andrà precipitando, a meno che Google non raggiunga degli accordi su larga scala, magari dividendo gli introiti pubblicitari con i detentori dei diritti.
#10Alex
se succedesso una cosa del genere you tube perderebbe il successo che ha sempre avuto, anche qualita…
#11mirkojax
Amme quello che non piace e' che e' illegale pure usare una musica (magari tratto da un mio cd comprato) come sottofondo su un filmato legale o mentre parlo.
In usa una donna e' gia stata denunciata perche' mentre parlava si sentiva sotto un disco di prince.
Maddaiiiii
#12Ohm
Google potrebbe prendere spunto dalla rai e mettere a disposizione (sotto ovviamente un accordo) un database di video “storici” come pubblicità ecc, quindi materiale coperto da copyright, solo per uso storico-divulgativo, creando così uno dei più grandi archivi mediatici esistenti.
#13Pax S.
Google è un mostro che fattura miliardi di $$$. Nei paesi in cui vige una situazione dittatoriale o liberticida (come in Cina ad esempio) si occupa di censurare le ricerche e appoggiare (direttamente) la mancanza di libertà.
E' certamente un ottimo motore di ricerca (così come Youtube un ottimo sistema di videosharing) ma rimane un frutto dell'ipocrisia economica, politica e sociale.
PS
Sono d'accordo col concetto "di fare l’upload di contenuti usciti sul mercato tradizionale da almeno 1-2 anni", sarebbe un gande passo avanti.
#14Riki
@ Riccardo:
ti do ragione, hai perfettamente ragione! ho in mente un discorso ma è troppo lungo da scrivere, sopratutto a quest’ ora di questo giorno, quindi dico semplicemente hai ragione!
#15Royce Couron
This really answered my drawback, thank you!