L’Africa e internet: a che punto siamo?

Africa

Più di un terzo degli abitanti dell’Africa avrà una connessione a internet a banda larga entro il 2012. Sono i risultati di una conferenza (“Connect Africa”) sull’utilizzo di internet nel Continente Nero cui la Bbc (e solo la Bbc) ha dato molta rilevanza. Attualmente la situazione non è per niente rosea: meno di quattro africani su cento utilizza la Rete, con una penetrazione della banda larga di appena l’un per cento.

“La buona notizia – hanno spiegato alcuni analisti – è che l’Africa ha avuto il più alto tasso di crescita e sviluppo della telefonia mobile al mondo (circa il doppio della media mondiale) e gli indicatori economici sono tutti in segno positivo”. Segno che, forse, le cose cambieranno nei prossimi anni. Ma andiamo a vedere qual è la situazione attuale.


In molti paesi la connettività è limitata e solitamente si viaggia su linee antiquate e molto lente che non supportano molte connessioni contemporaneamente. Raccontano alcuni studenti universitari in Ruanda che durante le lezioni studiano le potenzialità di internet, ma che poi non possono applicare quello che hanno studiato perché non è possibile connettersi contemporaneamente in tanti alla rete. Ma oltre al settore education e alle telecomunicazioni, pensiamo ad esempio quanto potrebbe essere importante, in un continente come l’Africa, la telemedicina?

Per questo motivo i relatori hanno chiesto ai diversi governi nazionali di fare il possibile per aprire al più presto gare trasparenti sull’assegnazione delle ilcenze per internet ad alta velocità e creare nuove linee: basti pensare che attualmente il 70 per cento del traffico internet africano viaggia fuori dal continente per mancanza di infrastrutture.

13 commenti su “L’Africa e internet: a che punto siamo?”

  1. Anch’io sono conscio del fatto che il continente africano abbia bisogno di aiuti di prima necessità ma è anche vero che fino a quando i Paesi occidentali continueranno a considerare l’Africa come un “fratello povero” da trainare non si riuscirà mai ad uscire da questo circolo vizioso; la costruzione di infrastrutture di comunicazione è il primo passo, secondo me, per restringere il divario tecnologico e sociale che divide l’Africa dagli altri continenti e che è la radice del problema.

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  2. Certamente non si tratta del problema principale dell’Africa. In ogni caso c’è stata un’importante conferenza che ha trattato approfonditamente l’argomento e mi è sembrato interessante parlarne (visto che solitamente di questi problemi non parla mai nessuno). Inoltre, utilizzare la banda larga per scopi medici di teleassistenza e medicina a distanza credo possa essere importante. Siete d’accordo?

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  3. parlare di banda larga in Africa penso sia una cosa molto importante. Concentrare le risorse verso obiettivi a breve termine si è risultato, finora, controproducendo. Riuscendo a portare la banda larga nei paesi africani si potrà aiutare queste popolazioni ad uscire dalla “sudditanza” tecnologica in cui sono i questo momento e accelerarne lo sviluppo sociale.

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  4. Che sudditanza tecnologica vuoi che soffra un continente che a malapena ha le autostrade e dove pochi in alcune nazioni hanno l’automobile?

    Vuoi aiutare l’Africa? Fai infrastrutture di base (strade,pozzi,scuole,ospedali,ecc…) poi pensi a Internet…

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  5. Omettono di dire che il dato si riferisce nella sua quasi totalità al solo SudAfrica la cui infrastruttura di rete è molto avanzata.. DI sicuro moltompotranno Wi-Fi e Wi-Max..

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  6. le precentuali dei tassi di crescita sono sempre da prendere con le pinza, a mio modo di vedere.

    diciamo che la mia nazione ha 1 solo telefono, domani ne metto un altro e ne ho ben 2 … tasso di crescita 100%

    cmq possiamo dire “finalmente la banda larga in Africa!” … a quando acqua, cibo e medicine?

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  7. E come profetizzava Jeremy Rifkin

    “Grande è il divario tra chi è ricco e chi è povero, ma ancor più grande sarà quello tra chi è connesso e chi no.”

    L’africa, come il resto del mondo, va a due valocità: 100 e… 0

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