Nel 2010 finiranno le combinazioni per gli indirizzi di rete. Come faremo?
I provider devono implementare quanto prima la nuova generazione di indirizzi di rete (IPv6), altrimenti intorno al 2010 internet non sarà più accessibile. Parola di Vint Cerf, uno dei pionieri della Rete, che da anni sta giustamente allertando chi di dovere sul futuro di internet, che con gli standard attuali entro qualche anno non potrà più “reggere” il numero di connessioni che cresce in maniera esponenziale.
Come sapete, ogni computer in Rete ha un numero identificativo univoco (Ip). Quello utilizzato attualmente (IPv4) è costituito da 32 bit con quattro numeri decimali rappresentati su un byte: ciò vuol dire che ogni numero varia da 0 a 255 (un indirizzo tipico potrebbe essere 154.242.4.192). Facendo un rapido calcolo, esistono “solamente” 4.294.967.296 indirizzi univoci (da cui vanno sottratti almeno 18 milioni di indirizzi utilizzati per le reti locali). Ecco perché è stato brevettato l’IPv6 che, però, stenta a decollare.
L’IPv6 è stato standardizzato già sei anni fa ma è ancora utilizzato pochissimo. E mentre i moderni computer e apparecchi mobili hanno tutti la possibilità di collegarsi con il nuovo metodo, molti service provider non vogliono ancora implementarlo. La ragione, secondo Cerf, è che anche se il rischio di non potersi connettere a internet si avvicina sempre più, molte società che forniscono connessioni non hanno voluto spendere soldi nell’aggiornare i propri sistemi (per la serie, fin quando funziona lasciamo tutto com’è).
L’IPv6, al contrario della versione 4, è costitutito da 128 bit e viene descritto da otto gruppi di quattro numeri esadecimali (di cui ogni numero varia tra 0 e 65535). In questo modo si potranno creare 340 trilioni di trilioni di trilioni (wow) di connessioni diverse (un indirizzo tipico può essere 2001:0DB8:0000:0000:0000:0000:0000:0001). Il problema è che IPv4 e IPv6 non sono compatibili tra loro, e quindi i service provider saranno obbligati a mantenere in piedi i due sistemi: il primo per i pc e gli apparecchi più obsoleti, il secondo per tutti quelli recenti. Ma da quando? Il nuovo sistema si sta già sperimentando in Cina, Corea e Giappone, mentre Europa, Stati Uniti e resto del mondo sono in un ritardo mostruoso.
Via | Bbc News
Categorie:
Curiosità, Internet, Problematiche, Provider Tags: Cerf, Curiosità, indirizzi-IP, Internet, IPv4, IPv6, Problematiche, Provider, |
||
Potrebbe interessarti anche
Articoli Correlati
#1Napolux
Questo post riporta due inesattezze.
La prima: ipV4 e ipV6 possono convivere tranquillamente: esistono caratteristiche di IPv6 pensate esplicitamente per semplificare la migrazione.
Gli indirizzi IPv6 possono essere ricavati automaticamente dagli indirizzi IPv4, si possono costruire tunnel IPv6 su reti IPv4 e almeno in fase iniziale tutti i nodi IPv6 seguiranno la filosofia “dual stack” (molti apparati lo sono già), saranno cioè in grado di utilizzare contemporaneamente IPv4 e IPv6.
La seconda: gli indirizzi IPv4 non sono mai occupati tutti contemporaneamente. Non ci sono (e non ci saranno per molto tempo) mai 2^32 (- gli indirizzi riservati) host collegati contemporaneamente. E se anche ci fossero una gran parte sarebbe mascherato dietro un unico IP (pensa ad una rete privata con 1000 host che esce su Internet con un unico IP) e molti altri avrebbero ip dinamici, che una volta spenti passano ad altri host.
Si dovrà passare ad ipV6 PRIMA O POI, ma secondo me nel 2010 saremo ancora con i nostri cari vecchi ipV4 😉
#2softcodex
dell'ipV6 ne sentivo parlare già nel 2003 a ginevra alla ITU telecom world e già allora lo standard a 6 blocchi non era una novità, ma avrebbe permesso un sacco di cose che ora se si facessero saturerebbero molto velocemente gli ipV4 (almeno + velocemente della velocità attuale).
le cose interessanti sono legate a tutto : pensate se tutto avesse un ip e lo si potesse controllare in remoto (frigo, forno, garage, oltre a quello che già ora si fa…)
ma a distanza di 4 anni nulla é cambiato.
#3Franzoni
Giusto qualche settimana fa stavo parlando della cosa con un amico Ingegnere Informatico, e per quello che mi posso ricordare, mi disse che il problema effettivamente potrebbe esserci, ma prima di introdurre l’ipV6, la soluzione la si trova nel NAT o IP masquerading… in parole povere si cerca di ramificare ogni indirizzo IP tramite un albero di sottoreti in modo che ad un solo indirizzo facciano capo N macchine… altra indiscrezione, se non ricordo male, fu che l’ipV6 trovera’ difficolta’ soprattutto perche’ stanno gia’ studiando l’ipV8…
Non e’ questione di imprecisioni, secondo me, e’ questione di ulteriori precisazioni… penso sia diverso… e soprattutto piu’ costruttivo precisare non dire che e’ impreciso…
#4Daniele
@Napolux: Grazie innanzitutto per la segnalazione. Per quanto riguarda la compatibilità IPv4-IPv6 la fonte che ho utilizzato (Bbc News) scrive: “One complicating factor is that IPv6 and IPv4 are not compatible so ISPs will have to run the two systems in parallel – adding to costs”. Per quanto riguarda gli indirizzi “occupati contemporaneamente”, non mi sembra di averlo mai scritto – forse poteva trapelare dal pezzo, non era mia intenzione – ma mi sono limitato alla descrizione del funzionamento del sistema IPv4. Grazie in ogni caso delle preziosissime precisazioni. Se ti va leggiti anche il post della Bbc e fammi sapere che ne pensi.
@Francesco: Hai scritto di non aver “mai letto tante imprecisioni tutte in una sola volta” però non ti sei soffermato a spiegarmele. Mi dispiace per il problema; in ogni caso se ti va/hai tempo segnalamele, così posso modificare il pezzo.
#5Francesco Giossi
Mai lette tante imprecisioni tutte in una sola volta.
(Napolux ha sintetizzato tutto perfettamente e probabilmente l'ha fatto di suo pugno… )
#6Francesco Giossi
@Daniele
Prendi quello che ha scritto Napolux che è perfetto (l’ho anche scritto prima).
#7Napolux
Come traduzione non ho nulla da eccepire, ma verificare un attimo prima di tradurre mi sembra quanto meno doveroso 😉
#8francesco
chi vivrà vedrà : ma sono sicuro che la soluzione si troverà presto !
Quando avrò 36 anni ve lo dirò ( si va bè sono del 1974) !
#9Adriano
Come vedete, funziona ancora
#10Francesco Giossi
Ed eccoci qua, 2015, e tutto funziona ancora in ipv4
^__^