Daniele Semeraro (D@di)
20 Marzo 2008
Pubblicare il proprio lavoro su una rivista scientifica o renderlo disponibile, a tutti, su siti come Wikipedia? È il dilemma che si stanno ponendo alcuni scienziati dell’American Physical Society, che da giorni stanno intraprendendo una lotta nei confronti della casa editrice di Physical Review Letters, che non dà loro la possibilità di condividere le proprie ricerche su internet, perché protette da copyright.
Una volta pubblicata la propria ricerca sulla rivista, i diritti andrebbero a finire tutti alla casa editrice, che poi non darebbe il consenso affinché si possano creare delle “opere derivate”. “È irragionevole e completamente folle che in un campo come il nostro – spiega uno degli scienziati – accadano cose del genere. Le nostre scoperte devono essere disponibili alla maggior parte delle persone possibile“.
La casa editrice, così come molte altre, è ferma nelle sue idee, anche se sembra che
le forti pressioni di questi giorni potrebbero spingerla a rivedere le sue scelte in tema di copyright. Alcuni altri editori, come l’inglese Royal Society, hanno già adottato politiche di copyright che consentono la riproduzione (almeno parziale) online.
Dal mio punto di vista la comunità scientifica dovrebbe davvero reagire, come sta facendo questo gruppo di scienziati, contro le case editrici: internet è nato grazie agli scienziati, e le ricerche dovrebbero sempre essere il più possibile diffuse gratuitamente. Siete d’accordo? Se foste degli editori, lascereste che i lavori scientifici dei vostri autori possano circolare in rete? O applichereste politiche restrittive?
#1Maria
In occasione delle prossime festività pasquali, formulo a tutti i blog sui quali passo, i miei più sinceri auguri per una Felice Pasqua. Maria
#2Pascal
wikipedia non permette la pubblicazioni di ricerche personali. Anche se dovessi scoprire la fusione nucleare a freddo, non verrebbe accettata su wikipedia senza un buon riferimento a link esterni “affidabili”.
#3dadyweb
ragazzi ma non è possibile. se la mettiamo così allora non c’è modo di studiare, la ricerca è degli scienziati, mica della rivista…l’ha pubblicata lei, allora? è pur sempre degli scienzati!
#4Gabry
Se fossi una casa editrice non permettere che il materiale da me pubblicato possa andare liberamente in giro come se niente fosse… In fondo io ho investito dei soldi per la pubblicazione.
Per questo farei una bell area sul mio sito della casa editrice da dove poter visionare gli articoli tranquillamente, sperando di ricavarci qualcosa tramite banner e sponsorizzazioni…
#5Takky
Una casa Editrice spende a pubblicare una rivista ed è giusto che tu debba pagare per comprarla, ma non è lei ad investire i soldi nella ricerca che quindi sarebbe normale voglia tenere protetta.
Gli scienziati a quanto ho capito pubblicano su questa rifista le loro ricerche affinché altri scienziati possano leggerle. I diritti che la casa editrice vanta sono vecchi di millenni nell’attuale società informatica. La ricerca è di chi la produce e al massimo di chi la finanzia, non di una rivista che semplicemente un mezzo diffusione!
Come se io salissi su un autobus e la società di trasporti volesse vantare il possesso della mia vita o perlomeno di tutto quello che ho indosso.
Uno dei tanti paradossi stupidi della legge sul Copyright!
#6Hill
@Takky
La rivista non vieta allo scienziato o ad altri di usufruire delle scoperte della sua ricerca… l’unica cosa che fa è tenere per se il diritto di pubblicazione (che gli spetta). Tra l’altro il copyright è comunque sempre a termine, quindi prima o poi diverrà liberamente pubblicabile anche online.
Comunque non vedo come tutto ciò possa avere anche minimamente a che fare con l’enciclopedia libera. Wikipedia non pubblica ricerche originali (quindi non è un’alternativa alle riviste) ma può benissimo pubblicare voci su materiale coperto da copyright. Basta non copiarlo parola per parola, ma parafrasarne il contenuto.
Tutt’altra cosa è invece Wikibooks che pubblica libri di testo, manuali e altri testi educativi.
La differenza è che su Wikipedia posso descrivere una ricerca con parole mie (e dunque senza violare alcun copyright) mentre su Wikibooks vengono pubblicati testi già belli e pronti (ma devono quindi essere liberi da copyright).
#7maria
quessto sito è dedicato a tutte quelle persone che vogliono avere un’altra possibilità di guadagno e sopratutto fare questo lavoro da casa.Cosa serve ?per iniziare questo lavoro basta avere una buona conoscenza di internet,pazienza e voglia di imparare .