Se i videogames “liberano il genio che è in noi”
Dopo avervi spaventato, qualche giorno fa, parlandovi della denuncia di Greenpeace sulle tante sostanze dannose per l’organismo presenti nelle consolle, oggi vogliamo invece parlare di videogiochi in termini positivi. Secondo uno studio di Shyam Sundar, direttore del laboratorio multimediale della Penn State University (Usa), i videogame stimolano la creatività e la capacità di risolvere quesiti e problemi. Secondo l’esperto, il loro segreto sta nel fatto che “sono capaci di risvegliare le emozioni giuste e danno quella carica di energia che serve a sprigionare la potenza creativa che è in noi”.
Prima e dopo le partite, inoltre, i ricercatori hanno misurato la creatività dei volontari ed anche la loro capacità di risolvere problemi con test predisposti ad hoc. I volontari, a loro volta, hanno ammesso di sentirsi più rilassati, e i test hanno documentato “obiettivamente” che la loro creatività ha preso vita dopo aver giocato. Nel mondo ci sarebbero ben 68 milioni di persone che almeno una volta l’anno fanno una partita a un videogame, e di questi quasi tre giocatori su dieci (più di 18 milioni) hanno tra i 30 e i 75 (!) anni. Il numero di giocatori over-30, dunque, è ormai pari quasi a quello del pubblico tradizionale.
Tra l’altro, quasi la metà dei giocatori (4 su 10) è donna, e il 55 per cento di essi ritiene che il videogame stimoli l’intelletto e la creatività molto più di film e televisione, mentre il 47 per cento ritiene che faccia pensare. A convincere gli esperti che i videogame non facciano poi così male ci sono sia i simulatori (il classico SimCity, solo per fare un esempio) ma anche i giochi che allenano la mente come Brain Training, sempre per fare un altro esempio. Tra l’altro sembra che proprio questo tipo di giochi, quelli contro l’invecchiamento del cervello, siano diventati il nuovo business della salute.
Insomma, i genitori – se si fideranno di questa ricerca – da ora in poi non dovranno più costringere i loro figli ad andare a letto presto: col fatto che i videogame stimolano a prendere decisioni e aiutano la propensione alla creatività, potranno lasciare i bimbi magari un’oretta in più davanti alla consolle o al computer. Chissà che non li aiutino per il futuro.
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#1Terminator3018
“Nel mondo ci sarebbero ben 68 milioni di persone che almeno una volta l’anno fanno una partita a un videogame” . ma che scherziamo?solo 68 milioni di persone?notizia completamente fake visto che maplestory ne conta ben 70 milioni di giocatori attivi quindi…numero sbagliato…
#2DarthFenix
mi chiedo gears of war 2 cosa mi stimolerà quando ci giocherò Asd… spero che mi faccia restare incollato alla tv!!
#3linkez
Assolutamente. non solo giochi come brain training, ma soprattutto un gioco multiplayer dove chi si affronta sono due umani.
io sono un giocatore quasi professionista di smash bros melee & brawl
e posso assicurare che il miglioramento psicologico e lo studio dell’avversario che si ha di fronte (soprattutto nel melee dove per farlo hai poco tempo e i riflessi sono veramente attivi) sono un’ottima apertura a quel tipo di ragionamento che per alcune persone può risultare stressante =)