La spazzatura elettronica ci sommergerà?
La maggior parte dell’e-waste, comunemente chiamata “spazzatura elettronica”, cioè tutta quella serie di monitor, tastiere, mouse che non utilizziamo più, starebbe andando a finire dritta dritta nei paesi in via di sviluppo, contribuendo, così, a inquinamento e malattie. È quando continuano a denunciare centinaia di attivisti ecologisti in tutto il mondo, secondo cui solo negli Stati Uniti nel 2007 sono stati messi fuori uso (e quindi destinati comunque alla discarica) ben 47 milioni di computer.
Questo significa 47 milioni di tastiere, di mouse, di monitor Crt, di case, di processori… la maggior parte dei quali provenienti dalle aziende. E questo solo per gli Stati Uniti: moltiplichiamo almeno per 8 il numero 47 per ottenere, più o meno, la produzione globale di spazzatura elettronica. Un fenomeno in enorme aumento: basti pensare che nel 1998 erano “solo” 20 milioni i computer buttati ogni anno… e in soli dieci anni il loro numero è raddoppiato.
Ovviamente – dicono in molti – non si può fermare il progresso: sostituire le apparecchiature elettroniche (non solo i computer, ma anche le Tv, gli impianti stereo e così via) significa andare avanti nella tecnologia e arricchire un Paese. Ma dobbiamo stare molto attenti su questo punto, perché al momento meno del 20 per cento di tutta la spazzatura elettronica viene riciclata. Ed è davvero un peccato, se consideriamo che all’interno dei nostri elaboratori elettronici c’è di tutto, dal vetro all’alluminio, dalla plastica ad altre sostanze riciclabili.
Unica nota positiva è che in Europa (al contrario degli Stati Uniti – ma l’Europa produce meno spazzatura elettronica degli Usa) non è possibile esportare scarti informatici nei paesi più poveri o in via di sviluppo. Una situazione, insomma, che andrebbe molto meglio monitorata, perché inizia ad essere un fattore molto pesante per l’inquinamento della terra e la nascita di malattie legate alla presenza di questi materiali, che spesso quando vengono disassemblati diventano tossici. Voi come vi comportate quando dovete sostituire un computer? Lo portate in un'”isola ecologica” per lo smaltimento? O buttate monitor&tastiera (magari non più funzionanti) nel normale cassonetto dell’immondizia?
Categorie:
hardware, Programmazione Tags: e-waste, ecologia, spazzatura elettronica, |
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#1Absent Burn
Posso dirti che ogni provincia ha )x legge) 1 o + centri di recupero e smistamento, aiuto spesso yn amico che si occupa di questi rifiuti e con il camion vado in giro anche in alt’Italia a recuperare interi container di pc dismessi (ma funzionanti) da parte di aziende, completi di accessori tastiere mouse monitor stampanti etc
i monitor funzionanti partono (sempre a container) verso il medio oriente e l’africa
il resto del pc viene smenbrato diviso x componenti e tipo di materiale, e successivamente pressato e inviato a centri di smaltimento specializzati dove viene definitivamente distrutto
spesso si possono acquistare a prezzi stracciati cpu ram hd schede video, lettoricd\dvd
naturalmente sono obsoleti diciamo al massimo si parla di P3
rarissimi P4
ci sono associazioni ONLUS come il Banco Informatico che recupera quiesti pc e li porta nelle zone povere del pianeta ad esempio in perù in africa etc
questo si che serve sul serio a non rimanere sepolti dai rifiuti
#2mod_2
Io incoraggio le persone che vogliono buttare i pc vecchi di installarci Linux. O magari di darli alla mia scuola che ha un laboratorio di linux fatto da pc vecchi ma perfettamente funzionanti.
#3MP3
Ho buttato il case di un PC vecchio, con qualche scheda ancora montata, nell’ isola ecologica dell’AMA qui a Roma.
Penso di aver fatto la cosa giusta 😉
#4M@tto
Scusate ma dove le trovate tutte queste immagini che mostrate a ogni inzio articolo?
#5Alex
il vecchio pc lo disassemblato e buttato per comodita nella raccolta normale mentre il monitor crt più inquinante lo dato ad un negozio che provvede a smaltirli, ora ogni pc che cambio, il vecchio lo tengo come un vero geek; non c’è un giorno che non visito Geekissimo 🙂
#6michele lan
ho letto non mi ricordo dove che un azienda giapponese ricava sostanze preziose dai componenti elettronici.. diceva che ricava più oro di una miniera d’oro appunto