Il nome del servizio è Knol, ed è stato lanciato ufficialmente proprio in questi giorni.
Si tratta di un’ enciclopedia che ha alla base un’idea di collaborazione remunerativa (e non libera come in Wikipedia).
Il concetto di “conoscenza collaborativa” alla base di Wikipedia lascia quindi il posto ad un sistema in cui al centro si pone l’autore con le sue conoscenze, per una diffusione del sapere sostanzialmente diversa e probabilmente più curata ed approfondita.
Ma attenzione il fine di Knol non è meramente speculativo, anzi, il servizio funge come una sorta di “vetrina“, di “trampolino di lancio“, per tutti quelli che intendono mostrare e condividere le loro conoscenze, la loro ferratezza, su un determinato argomento.
Inoltre non sarà come Wikipedia in cui c’è un solo articolo per ogni argomento. Chiunque può scrivere su qualsiasi argomento, anche se questo è stato già ampiamente trattato da più autori. Saranno appunto i lettori a valutare e a promuovere i migliori.
D’altra parte questo sistema è l’unico in grado di prevenire un’ “inflazionamento” degli articoli (ad esempio la voce “Italia” sarà sicuramente più ricercata, e teoricamente più proficua, della voce “Bangladesh”) e di garantire allo stesso tempo un elevato livello di approfondimento.
Io una ne avrei: come si comporterà Google per quanto riguarda i problemi di copyright (es: scrivo un articolo su knol copiando qualcosa scritto da altri)?
#1federico
Il progetto è affascinante. Mi chiedo solo però se alla fine risulterà vincente su wikipedia, evidentemente più semplice da usare, in termini di articoli scritti.
p.s.: si sa qualcosa sulla versione in Italiano? Esisterà una divisione di articoli per lingua?
#2pecciola
Vedremo il risultato…non è sempre detto che se si è remunerati ci si mettà più impegno e si riesca meglio. Wikipedia ha raggiunto ottimi livelli di semplicità di utilizzo e contenuti presentati. Non sarà facile emularla, ma ormai Google sfida tutti!
#3Democrito
C’è da dire che Wikipedia è tutto fuorchè perfetta. Spesso delle voci vengono eliminate da parte di amministratori poco democratici che, come se avessero la scienza infusa, stabiliscono cosa è enciclopedico e cosa no.
#4Roberto
Più che altro vedremo come si comporterà Google con i "furbi" (sono certo che non mancheranno) che copieranno contenuti da Wikipedia per guadagnare con AdSense.