Rilasciato VirtualBox 2.0

VirtualBox, la celebre applicazione Open Source realizzata da Sun Microsystems, è giunta finalmente alla sua edizione numero 2.0, come annunciato anche dagli sviluppatori, evidentemente entusiasti di tale release a cifra tonda, nella press release sul sito ufficiale.

Gli utenti erano in attesa di alcune importanti novità, ed il team che duramente ha lavorato per migliorare tale strumento non ha deluso. Il changelog ufficiale, infatti, elenca alcuni importanti cambiamenti, oltre che l’introduzione di nuove feature che non possono far altro che giovare alla completezza e alla funzionalità di questo già ottimo software di virtualizzazione. Vediamo insieme quelli che sono stati gli aggiornamenti più importanti.


  • Supporto guest per le architetture a 64bit;
  • conversione dell’interfaccia grafica alla versione 4 delle librerie Qt;
  • introduzione di un sistema di notifica per le nuove versioni disponibili;
  • supporto per dischi VHD.

Ovviamente, le novità non sono solo queste, e l’elenco completo è disponibile online. E’ possibile, inoltre, scaricare i pacchetti relativi a questa ultima release, ed installarli dalla propria macchina: solo in questo modo è possibile avere bene in vista quelli che sono stati i miglioramenti apportati dal team di sviluppo.

20 commenti su “Rilasciato VirtualBox 2.0”

  1. ottima notizia, come sempre d’altronde…

    DOMANDA:
    secondo voi qual’e’ meglio Virtual Box o Virtual PC di Microsoft?
    L’obiettivo e’ quello di installarlo sul mio desktop munito di Windows Vista Premium e farci girare Win XP Pro SP3 e – eventualmente – Ubuntu.

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  2. La mia modesta opinione è quella di installare Virtual Box (o un qualunque software di virtualizzazione) su un sistema per sua natura ‘robusto’ e parco di risorse. Ovvero: Linux o Mac OS X. Installare Ubuntu all’interno di Windows, secondo me, renderebbe inutili tutti i lati positivi di Linux.
    Poi, i gusti (o le esigenze) sono soggettivi. 🙂

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  3. Qualcuno ha provato a virtualizzare vista su ubuntu (o qualche altra linux, che credo sia lo stesso)?
    No, non sono pazzo, volevo solo “imparare” un po’ vista, e vedere se può andare per levarmi in futuro il dual boot.

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  4. @FrancescO:
    Beh, io ho provato a virtualizzare Windows 2000. Dal momento che le prestazioni diminuiscono parecchio rispetto al sistema operativo non virtualizzato, virtualizzando Vista avresti problemi con l’uso della memoria (a Vista ne serve parecchia) ecc.
    Con Windows 2000, per quella che è la mia esperienza personale, la memoria usata è davvero poca (al sistema virtualizzato bastano 256 MB dedicati) e puoi usare tutto il ‘parco software’ di Windows senza problemi (a meno di bug di Virtual Box).
    P.S.: in genere si cerca di imparare Linux, non Vista eheheh 🙂

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  5. @Adriano:
    da quel che leggo sulla home page di Virtual Box, è possibile virtualizzare qualunque distribuzione GNU/Linux.
    Non è ancora prevista, come dici tu, la virtualizzazione di Max OS X.

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  6. Ce l’ho fatta, ho messo anche il sp1 (4 volte ho dovuto reinstallarlo!!! m$ non si smentisce mai). E’ x me una questione di principio: è da un anno che sparlo di vista senza averlo mai usato veramente, quindi voglio provarlo x un po’. Finora devo dire che ho sparlato giustamente, eheh. E’ la prima volta che creo e uso una macchina virtuale, e devo ammettere di essere rimasto molto stupito per la semplicità di tutte le operazioni. Straconsiglio a tutti di provare.
    Per quanto riguarda le prestazioni sono rimasto piacevolmente sorpreso, pensavo calassero molto di più. Per questo gli avevo dedicato metà ram, 1,5 gb, e così va molto bene, pur essendo su un portatile di 2 anni.

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  7. 1,5 GB di ram in un portatile di 2 anni fa? Caspita! Non oso immaginare come sarà il tuo prossimo pc 🙂
    Comunque, dal lato prestazioni devi anche considerare che Virtual Box non gestisce i sistemi multiprocessore: Windows (virtuale) vedrà solo un processore (quindi un Core 2 Duo diventa monoprocessore).
    Per il resto, non sarà responsivo (per ora) come VMWare, ma se consideri che è nato da molto poco e che è open source, beh… è un signor software 🙂

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