Sicurezza e privacy: 6 applicazioni da avere sulla propria penna USB
Quella che spesso amiamo chiamare “cassetta degli attrezzi da geek“, viene spesso tradotta nella realtà come una penna USB in cui ognuno di noi conserva programmi utili alle più varie finalità.
Tra questi, particolare attenzione viene costantemente posta a tutti quei prodotti dedicati a sicurezza e privacy: quelli che consentono di monitorare e/o “raddrizzare” il non sempre ottimale stato di salute dei computer e di mantenere sicuri i propri dati.
Oggi ve ne proponiamo qualcuno da aggiungere alla lista:
KeePass Portable: utilizzando gli algoritmi di crittografia AES e TwoFish, questo software consente ad ogni utente di salvare ed organizzare le proprie password in assoluta sicurezza. Supporta la funzione “drag and drop” ed integra un generatore di parole chiave.
ClamWin Portable: come molti di voi ben sapranno, ClamWin è un apprezzato software antivirus a sorgente aperta. Non è dotato della funzione di protezione in tempo reale e nelle classifiche di comparazione non fa sempre ottime figure, risulta tuttavia un’ottima idea averlo sempre a portata di mouse, per i casi di emergenza. Quella che vi proponiamo in questo post è, chiaramente, la versione no-install del programma.
Eraser Portable: utilissimo programma che permette di cancellare in maniera permanente qualsiasi file. L’ideale per rendere irrecuperabili documenti contenenti informazioni sensibili (come password o dati bancari).
GRC LeakTest: il vostro firewall riesce a proteggere nel migliore dei modi il computer dalle intrusioni? Scopritelo con questo efficace programma gratuito.
LockNote: un semplice file di testo, tramite il quale conservare e proteggere dati di qualsiasi genere (username, password, indirizzi, numeri di telefono, ecc.) attraverso una password cifrata a 256 bit.
Autoruns: permette di monitorare e gestire i programmi che si avviano automaticamente con il sistema operativo.
Categorie:
Privacy, Sicurezza Tags: no-install, Privacy, Sicurezza, Software, usb, |
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#1Matteo De Felice
Certo “software a sorgente aperta” non si può sentire! Ma da dove è uscito, da un traduttore automatico? Generalmente si lascia “open source” e al massimo – se vogliamo tradurlo letteralmente – sorgente, in informatica quando si parla di programmazione, è maschile – quindi “sorgente aperto”, ma open significa pure libero…
#2Geckoman
Al posto di Clamwin io direi Avira Antivir Portable 8. Quest’ultimo non è ufficiale ma funziona alla perfezione.
#3Andrea Guida (Naqern)
@ Matteo De Felice: è semplicemente una delle possibili traduzioni di “open source” in italiano: si può dire anche “software libero”, “software a codice sorgente aperto” e così via… ma queste discussioni lasciamole all’Accademia della Crusca, che è meglio.
ciao
#4Matteo De Felice
@ Andrea Guida (Naqern):
Si in effetti era una polemica un po’ sterile…
#5i604
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