Twitter in questi ultimi mesi ha visto un forte aumento di utenza. Come anche FaceBook, twitter sta sfruttando il momento di grande crescita dei SocialNetwork qui in Italia ma anche nel resto dell’Europa. Insomma, un momento propizio per tutta la rete, finalmente l’Italia si sta svegliando dal torpore che l’affliggeva da tempo.
Beh, da quando è nato Twitter in rete molti si sono chiesti come facesse questo portale a mantenere la propria identità gratuita, visti i costi che può comportare ai gestori. Molti avevano pensato ad un servizio a pagamento nascosto. Twitter ha confermato tutto e ha allargato i servizi a pagamento non solo alle aziende ma anche ai privati. Infatti, da tempo Twitter offriva determinati servizi sono a grandi aziende a pagamento.
I profili a pagamento sono principalmente 4. Eccoli tutti in lista:
- Sparrow: Costo 5$, limite di caratteri spostato a 145 e 5 amici Extra!
- Dove: Costo 15$, limite di caratteri spostato a 160 e 25 amici Extra, un amico Famoso e correttore ortografico.
- Owl: Costo 50$, limite di caratteri spostato a 250 e 100 amici Extra, 2 amici Famosi, 30 minuti nella lista degli utenti raccomandati da Twitter e correttore ortografico.
- Eagle: Costo 250$, limite di caratteri spostato a 200 e 1000 amici Extra, 3 amici Famosi, 5 ore nella lista degli utenti raccomandati da Twitter e correttore ortografico e la possibilità di impostare due stati diversi: – Occupato – Addormentato.
Come potete capire dai vari profili, sono stati pensati per quelle aziende che vogliono farsi conoscere sul WEB grazie a Twitter. Giusta la mossa di Twitter di mettere a disposizione questi servizi anche ai privati che potrebbero usare questo strumento per far conoscere il proprio Blog o sito personali del proprio negozio.
Adesso è tutto chiaro. Gli unici introiti economici di Twitter provengono da questi piani, sicuramente adesso aumenteranno anche, vista l’apertura a tutti. Complimenti, ottima mossa commerciale!
#1Tommaso Sorchiotti
Qual’è la fonte della notizia?!
#2nIK
scusate ma in italia ha attecchito come il noto facebook? riflettendo un attimo, per permettersi una cosa del genere (implementare il servizio basic con integrazioni a pagamento) vuol dire che va fortissimo….ma io non conosco nessuno che lo usi…almeno in italia
#3SiCapsiceNcazzo
Ma come minkia scrivete? Non si capisce una ceppa di minkia… bho
#4capobecchino
Tommaso Sorchiotti dice:
Come chiede Tommaso, qual’è la fonte della notizia?
Secondo me per i privati non può andar bene questa politica ma vedremo 😉
#5andrea
naturalmente è un costo una tantum non in abbonamento? anche se sembra logico il primo è sempre meglio chedere
#6andrea
ho segnalato questo anche su wikipedia