
Lo si sapeva. Il leopardo delle nevi era lì, acquattato, pronto a sferrare una zampata appena la preda fosse passata. La preda, Windows 7, è arrivata e il temibile irbis, Apple, ha prontamente provveduto a lanciare le sue frecciatine al veleno.
«Windows 7 continua ad essere Windows, è costruito su una tecnologia antiquata» ha tuonato Brian Croll, il vicepresidente del product marketing di Mac OS X, aggiungendo che «a causa dell’impossibilità di aggiornare XP a Windows 7 in maniera diretta, molti utenti saranno costretti a cambiare computer, e in tanti opteranno per l’acquisto di un Mac».
Probabilmente diverse cose corrispondono al vero, ma il buon Croll si è dimenticato di dire che anche Snow Leopard continua ad essere Mac OS X, non più di un aggiornamento di Leopard per essere precisi.
Ad ogni modo, il pezzo grosso di Apple ha continuato il suo profluvio di dichiarazioni nei confronti di Seven asserendo che «è ancora troppo complesso, troppo costoso nell’aggiornamento e troppo poco sicuro. Inoltre – ha aggiunto il dirigente – il sistema non include applicazioni di base come quelle per l’IM o la gestione delle foto».
Forse non sa che sono stati proprio gli utenti di Windows a spingere Microsoft a rimuovere tanti inutili orpelli dal suo OS. Infatti, come puntualizzato da Ashley Highfield (uno che lavora ai piani alti dell’azienda di Steve Ballmer) in un’intervista, «Windows 7 è stato realizzato seguendo tutti i consigli arrivati dall’utenza». Ecco, forse non proprio tutti, ma alcuni sì. Dobbiamo ammetterlo.
Sulla questione relativa alle innovazioni presenti nel sistema, Highfield ci ha tenuto a rispondere a Brian Croll dicendo che «Seven è un punto cruciale di svolta nella storia di Windows, non una semplice accozzaglia di nuove funzionalità poco utili». Anche qui, come vedete, le dichiarazioni spinte non si sprecano, ma dobbiamo capirli. Saranno anche miliardari in dollari, ma so’ ragazzi, so’ ragazzi!
Via | Independent
Foto | Flickr





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