La nuova funzione di Twitter, le Twitter Lists, sta facendo un gran parlare di se dai suoi primi giorni di vita. In un social network dalla semplicità disarmante una funzione altrettanto semplice nella meccanica, introduce notevoli novità e, speriamo di non esagerare, altera le dinamiche profonde del social network.
Come ha notato Todd Zeigler su The Bivings Report, uno dei problemi cruciali di Twitter è sempre stata l’impossibilità di definire l’impatto di un utente sulla comunità piuttosto che un altro. L’unico dato numerico a disposizione è sempre stato il numero di followers che seguono un utente, dato non necessariamente rappresentativo della capacità di influenza.
Su Twitter le dinamiche che portano a seguire un utente sono varie e non sempre riflettono un effettivo impatto che il follower avrà sul following. La semplicità delle comunicazioni porta a semplici strategie di accumulo, che fanno bene il loro lavoro, portando utenti ad avere migliaia di followers.
Come Todd Zeigler fa notare, un account con 100 followers fidelizzati influsce più di un account con migliaia di utenti, fra cui una buona parte di account di spamming, inattivi o semplicemente fasulli. L’introduzione delle Lists da un nuovo strumento di feedback alla comunità per valutare gli account.
Seguire un utente non comporta necessariamente una garanzia sulla qualità dei suoi tweets, molti di noi accettano di seguire un altro utente per cordialità o semplicemente per incrementare il numero delle nostre connessioni. Inserire un utenti in una List altresì, significa indicare a tutti gli altri membri della Lists che quell’utente è valido, è parte di un gruppo ristretto.
Seguendo questo ragionamento, il grado d’interesse di un utente e d’impatto dunque, potrà essere verificato sulla base della quantità di Lists in cui è presente, dando automaticamente autorevolezza alle Lists che segue, creando un circolo di feedback che da alla community un troppo a lungo assente strumento di ranking.
Non c’è dubbio che questo sia un grande passo nella direzione giusta per Twitter, bisognerà come sempre vedere la reazione della community. Tralasciando professionisti e geeks sarà l’utente comune a sfruttare o meno questa funzione. Un grande impulso da questo punto di vista lo potrebbero dare gli sviluppatori di terze parti, che a breve avranno a disposizione le API per integrare Twitter Lists nelle loro applicazioni.
Il sistema decentralizzato di sviluppo, che Twitter utilizza fino alle streme conseguenze, rende ogni previsione incerta. La quantità di idee che si sviluppano intorno al social network e alle sue singole funzioni sono milgiaia e il loro successo non risponde sempre a logice economiche. Il gradimento della comunità è influenzato da dinamiche sociali, eventi, campagne di marketing, etc. Con l’intenso sfruttamento della tecnologia API tutte queste variabili si moltiplicano esponenzialmente rendendo più complesso e a volte impossibile pilotare la comunità in una direzione specifica.