Geekissimo

Google insieme agli editori per l’Internet a pagamento, è la fine di un’era?

 
Andrea Guida (@naqern)
22 Giugno 2010
11 commenti

Il futuro di Internet è a pagamento, non lo dice più solo “il cattivone” Murdoch ma anche “San” Google, che come riporta La Repubblica, sta contattando alcuni fra i maggiori editori internazionali per mettere a punto il servizio NewsPass, un nuovo sistema che permetterà agli utenti di ricercare e pagare facilmente i contenuti dei giornali sul Web.

Secondo le ultime indiscrezioni, NewsPass dovrebbe funzionare tramite l’associazione di una carta di credito o di un conto online (es. PayPal) al proprio account di Google. Dopo aver effettuato questo passo, l’acquisto di articoli e interi giornali online dovrebbe avvenire con un semplice click nei risultati delle ricerche (sugli elementi caratterizzati da un’apposita icona, che ne indicherà la natura pay-per-view).


Il motivo per cui “big G” ha deciso di dar vita a questo “iTunes delle notizie“, va identificato nel rapporto non troppo idilliaco che intercorre fra la stampa tradizionale e il colosso di Mountain View, tacciato più volte in passato di intascare soldi (quelli di Adsense) sul lavoro altrui (quello dei giornalisti che scrivono sulle testate online). Con questo nuovo sistema, Google dividerà i suoi ricavi con gli editori e saranno tutti felici e contenti. Meno che gli utenti, ma di quelli nessuno se ne frega.

I tempi entro i quali NewsPass entrerà in vigore non si conoscono ancora, ma una cosa è certa. Quando questo accadrà, ci ritroveremo di fronte a due possibili scenari: quello in cui il Web pay-per-view diventerà una realtà consolidata, consentendo all’editoria online di sostituire – almeno parzialmente – quella cartacea, e quello in cui l’assalto al dollaro degli editori si rivelerà un flop clamoroso, spalancando le porte alle soluzioni gratuite e finanziate solo dalla pubblicità.

Quale pubblicità? Ma quella di Google, ovvio, che da semplice “grande fratello” della Rete diventerà il grande fratello della Rete con in tasca le nostre carte di credito.

[Photo Credits | Photos8.com]
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  • #1Malik 天 Malhan

    internet non è solo google, e comuqnue le news spuntano su tutti i siti come funghi

    22 Giu 2010, 10:27 am Rispondi|Quota
  • #2wilsom75

    ma chi vuoi che paghi per leggere una notizia che magari trovi gratis in un altro sito…. basta boicottarlo e capiranno che la gente nn lo vuole…

    22 Giu 2010, 8:43 am Rispondi|Quota
    • #3matt425

      si, all'inizio sarà così , ma ho l'impressione che finirà come la tv via cavo: all'inizio era facile da piratare e boicottare ,ma con il tempo il sistema si è adattato ai consumatori,che alla fine si sono abituati a pagare un servizio come la tv satellitare

      22 Giu 2010, 11:04 am Rispondi|Quota
      • #4Ludovico de Nittis

        ok, ma la tv via cavo è una cosa, le notizie su internet sono un altra.
        Basta che una persona paghi per leggere le notizie, e poi le posti sul suo sito, ed il gioco è fatto. Molto più semplice che piratare la tv via cavo. 😉

        22 Giu 2010, 7:42 pm Rispondi|Quota
  • #5RazorMx

    Questa roba è un emerito Flop sin dall'inizio, pari a Google Wave e Google Buzz, anche se di tipologia di servizio completamente diversa.
    La gente già và sul sito di gazzetta.it per non comprare il giornale cartaceo, secondo voi pagherebbe le notizie che trova su Google? Manco a pensarci! Inoltre, mi sembra che Gazzetta.it (uno tra i tanti) guadagna diverse migliaia di euro al mese con quei banneroni che si ritrova.
    Qui la verità è che nei tempi d'oro dell'America, dove tutti non sapevano cosa fosse la parola crisi, ma sapevano che primo poi sarebbe arrivata, hanno fatto tutti gli spavaldi aprendo aziende giornalistiche sempre più grandi con sempre più editori e ora che ci sono problemi finanziari tagliano "l'inutile" e cercano di tirare soldi agli altri, tra cui a Google (che di crisi non ne risente ma sta pieno di soldi).

    Murdoch riceverà un grande flop, grande flop. Da quanto si vede, per l'area internet non è proprio un bravo Manager. Lo dimostra lo stesso Myspace che appena entrato nelle sue mani ha fatto un'enorme ramo di parabola in discesa.

    22 Giu 2010, 10:54 am Rispondi|Quota
  • #6matfab72

    Ho letto anche da qualche parte che questo sarà il primo passo di Google verso le ricerche a pagamento….. questi tentativi falliranno tutti (cfr. Newsday), internet per sua natura è Libertà: accanto a quello che paghi ci sarà sempre quello che è gratis (per esempio vedi i vari souceforge, gnu e compagnia). E poi BASTA a spillare i soldi alla gente: Repubblica, per esempio, è finanziata (come l'Editoria in generale) dalle tasse del sottoscritto e di tutti noi: adesso che faccio, pago 2 volte per leggere???

    22 Giu 2010, 11:07 am Rispondi|Quota
  • #7Jean Lafitte

    Repubblica vuole convincerci che il futuro di internet sia a pagamento. ma se spera di convincere qualcuno si sbaglia di grosso. e l'ipad se lo possono mettere nel culo

    22 Giu 2010, 3:56 pm Rispondi|Quota
    • #8Lorenzo

      Cosa c'entra mo' l'ipad? Ma da dove salti fuori?

      22 Giu 2010, 5:23 pm Rispondi|Quota
  • #9gianji

    nel giro di 10 min dal lancio di questa pagliacciata si troveranno circa 100000000000000000 siti con news pirata… l'informazione è libera.. mi domando come si possa ancora far pagare dei giornali con dentro 1/4 delle pagine piene di pubblicità… giornali mica da 1 o 2 euro.. ma anche giornali da 4 o 5€ che sono pieni zeppi di pubblicità e poi le redazioni sono piene di soldi statali per via di sovvenzioni e vari imbrogli… sono felice di pagare i fumetti panini (con 1 pag massimo di pubblicità esterna e 1 o 2 facciate che sponsorizzano eventi o altri albi fumettistici) a 3€ ma pieni di contenuti che altri giornali vuoti.. o con articoli fatti coi piedi o addirittura copiati pari pari dalla succursale americana! poi vogliono anche riempirti di pubblicità?

    sarei disposto solo a pagare max 30€ l'anno la gazzetta dello sport.. ma dev'essere integrale rispetto alla versione cartacea e priva di pubblicità…

    22 Giu 2010, 5:44 pm Rispondi|Quota
  • #10Sergio Donato

    Ho sempre sperato fino alla fine che internet, del tutto avulsa da qualsiasi concetto di media finora esistito, potesse costruirsi un mondo tutto suo con dinamiche sociali ed economiche diverse rispetto a quanto si vede negli altri dispensatori di informazioni.
    Con gli anni mi sto ricredendo.
    Dentro internet s'infilano nomi vecchi, e quindi vecchi modi di pensare. Stanno riuscendo a infilare un'anima di fildiferro in quella che era una meravigliosa bambola libera e snodata al fine di farle assumere pose rigide da balocco di porcellana.

    Ci hanno regalato la bambola e ora se la stanno riprendendo, modificandola per poi farcela pagare.

    Non mi piace. Un regalo è un regalo.

    23 Giu 2010, 9:54 am Rispondi|Quota
  • #11Flory

    Già si paga l'abbonamento Internet di per sè: non basta quello?

    Comunque questa cosa non funzionerà. Nasceranno diversi siti che permetteranno di leggere le notizie a pagamento gratuitamente con un sistema molto semplice. Se il SITO A è quello a pagamento e il SITO B è quello gratuito, il SITO B pagherà il SITO A per ricevere notizie e le pubblicherà sul suo sito gratuitamente. Il SITO B recupererà il denaro speso attraverso la pubblicità nelle notizie pubblicate.

    In questo modo il SITO B ci guadagnerà pure perché le notizie verranno pagate una sola volta, ma verranno lette molte volte.
    Credo che nascerà un vero e proprio business da questa cosa…

    23 Giu 2010, 10:14 am Rispondi|Quota