Andrea Guida (@naqern)
25 Marzo 2011
Ecco un fulgido esempio di come uno stesso argomento può essere trattato in due modi: uno superficiale, censorio e per nulla al passo con i tempi; un altro forse troppo articolato ma sicuramente più ragionato, concreto e in grado di centrare il vero punto della questione.
Come avrete sicuramente letto o sentito in giro, l’altro giorno la nona sezione del Tribunale di Roma ha
condannato Yahoo per la “
violazione dei diritti di sfruttamento economico sul film ‘About Elly’ mediante il collegamento [..] ai siti riproducenti […] l’opera, diversi dal sito ufficiale”, ossia per la presenza nei risultati delle ricerche di link a siti di
film in streaming che non sono stati rimossi in tempo dal motore di ricerca nonostante le ripetute segnalazioni.
Negli stessi giorni, un gruppo di persone che a inizio febbraio si erano incontrate alla Lift11 Conference di Ginevra (una conferenza sull’innovazione e il futuro delle tecnologie digitali) hanno realizzato e messo online un
manifesto contro la pirateria con il quale spingere l’industria a “svegliarsi” e lottare contro le
cause della pirateria e non chi ne fruisce, gli utenti.
Disponibile anche in lingua italiana con il titolo
“Non fatemi rubare”,
il manifesto realizzato dai partecipanti alla Lift11 è un documento digitale tramite il quale ognuno di noi può impegnarsi – almeno simbolicamente – a non
scaricare film in maniera illegale dalla Rete se esisterà un’alternativa legale che seguirà queste linee guida:
1- Prezzo
In generale voglio che il modello dei prezzi sia semplice e trasparente. Non mi dispiace una piccola differenza di prezzo tra un film e l’altro in base all’età del film stesso.
- Noleggiarlo non dovrebbe costare più di 1/3 del prezzo del cinema.
- Acquistarlo non dovrebbe costare più che guardarlo al cinema.
- I prezzi degli abbonamenti mensili non dovrebbero superare quello di 3 spettacoli al cinema.
- Le serie TV dovrebbero costare 1/3 del prezzo dei film.
- Si paga per i contenuti, non per l’ampiezza della banda.
2 – Lingue
- Potrò avere l’audio in tutte le lingue in cui il contenuto viene rilasciato.
- Dopo aver acquistato un film, tutte le lingue saranno utilizzabili.
- I fan potranno legalmente creare e diffondere sottotitoli per qualsiasi contenuto.
3 – Vantaggi
- Il contenuto per il quale ho pagato sarà subito disponibile.
- Il contenuto sarà privo di pubblicità o avvertimenti sulla violazione del diritto d’autore.
- Posso ricercare film e serie TV per anno, regista, lingua, nazione, genere, ID su iMDB, ecc.
4 – Date di uscita e di disponibilità
- La data di uscita è globale. Non ci saranno limiti riguardanti il paese in cui vivo.
- Potrò scaricare praticamente ogni film esistente.
5 – Diritti
- Potrò guardare il film con qualsiasi dispositivo e senza distinzioni di formato.
- I film non saranno legati al provider del servizio, e dovranno essere privi del Digital Right Management in caso di acquisto.
- Potrò facilmente capire quali sono i miei diritti sia che io acquisti i film, li noleggi o li guardi in streaming con l’abbonamento.
Un tantino diverso dall’approccio sculacciante del Tribunale di Roma, non trovate? Al momento in cui scriviamo, almeno 15083, che hanno aderito all’iniziativa, la pensano così. Voi firmerete? Fatecelo sapere attraverso i commenti.
#1Uruz VII
Basterebbe avere netflix anche in italia.
#2@TheLifeIsMau
Questo modo di combattere la pirateria è ridicolo.
Secondo me i modi per ridurre il problema(cancellarlo è impossibile) è far si che i film o gli altri prodotti assimilabili possano essere visualizzati a prezzi molto accessibili e permettendo una sorta di videoteca personale rendendo disponibili gratuitamente i film già visualizzati con il pagamento di abbonamenti di piccola entità.
Diciamoci la verità, se i film costassero 1 o 2 euro per la prima visione(riferita all'account) ed il film potesse essere rivisto salvandolo in una propria libreria per la quale magari si paga un abbonamento di 10 euro al mese, chi continuerebbe a cercare quei contenuti sui siti pirata? Ricordiamoci che il costo per il gestore sarebbe quasi nullo in questo caso e che si potrebbe far affidamento su un numero di titoli ineguagliabile.
La qualità su alcuni di quei siti è quantomeno discutibile e spesso è necessario rivedere il film successivamente e con una qualità migliore per goderlo in maniera decente.
Forse il prezzo iper basso come quello da me proposto potrebbe far storcere il naso alle major, ma trovo che il numero di persone disposte a questo "sacrificio" sarebbe adeguatamente alto da controbilanciare il tutto.
#3Andrea Guida
ottima riflessione, la condivido. Così come le perplessità sul prezzo troppo basso, però…
#4@TheLifeIsMau
Il prezzo a mio parere può essere molto basso per il semplice fatto che il costo di mantenimento e gestione online è quasi nullo.
Un approccio simile garantirebbe a chi offre un servizio di ridurre drasticamente i concorrenti illegali e di fatto avrebbe tantissimi utenti fissi.
La possibilità di conservare sulla propria libreria i titoli già visti, significherebbe incentivare a pagare in modo continuo, anche senza usufruire del servizio.
Infatti tutti i fruitori di streaming pirata, guarda un film una sola volta e se lo scarica lo fa solo per averlo nella collezione, senza riguardarlo se non in casi molto sporadici.
L'effetto collezione in pratica farebbe entrare soldi anche senza erogazione di alcun servizio.
Senza sforzo avrebbero delle entrate che altrimenti andrebbero perse grazie alla pirateria.
#5Raziel
Quello che dice il manifesto mi piace un sacco.
Ma è pura utopia visto come vogliono ingrassarsi le major.
Molto in disaccordo con il Tribunale di Roma che non fa altro che confermare l'ottusità in campo videoludico.
#6ilbevilacqua
più che con il tribunale di roma, dovresti essere in disaccordo con le leggi italiane…
i tribunali non fanno altro che applicarle…
#7Merovingio
la trasmissione in tv, specie in mediaset, di serie televisive non dovrà subire tagli, discontinuità, selezione di qualche puntata come spot per invogliare il telespettatore a comprare il canone mensile per vedere tutta la serie completa del film.
I telefilm e le serie anime manga andranno trasmesse nella loro interezza per serie (e non come fa mediaset che 1 settimana mostra una cosa alle 14, quella dopo sposta alle 15, poi cambia i giorni solo mart- giov. a xy ora ecc… creando confusione)
Infine sarebbe ora di fare una bella indagine, perchè le compagnie dei produttori di film hanno visto espandersi il mercato in India e Cina, hanno visto l'arrivo di nuovi effetti speciali ad alto costo ma anche di un forte ribasso per effetti speciali modesti, hanno avuto un incremento di sovvenzioni per diritti con nuove tasse e fondi a perdere in finanziarie, hanno continuato a mantenere ad un livello notevolmente elevato il costo dei cachet, segno che il mercato non è in crisi.
se si osserva il numero di film prodotti annualmente si nota una netta espansione.
Quindi se un film demente iraniano pregno di propaganda islamica com'è About Elly, in cui la storia è fortemente incentrata sulla questione delle donne iraniane che devono chiedere il permesso per andare in giro da sole anzichè badare ai figli come unica attività da sposate, ebbene mi viene da dire: cinema iraniano… ma quando mai si può dire che il cinema è in crisi se pure il cinema iraniano fa la voce grossa?!?!
#8danilo
Beh 8 euro un film al cinema … x me ora è diventato un furto..