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Facebook, Privacy Tags: interviste, Julian Assange, mark zuckerberg, Wikileaks, |
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Managing Editor: Blackgeek Ltd
#1Matteo
Beh ha scoperto l'acqua calda! per questo non mi sono mai registrato! ciao
#2@laerte8
condivido le parole di Naqren.. Sappiamo tutti i rischi e le opportunità di facebook.
Dipende che uso se ne fa, eppoi se non ho nella da nascondere ai servizi segreti che devo temere? I terroristi li intercettino pure..
#3Luca
Penso che Assange abbia ragione.
In fin dei conti, che ne sappiamo chi monitora i nostri dati e perchè?
In fin dei conti per noi è una procedura del tutto sconosciuta e invisibile.
Fidarsi è bene……ma non fidarsi è meglio !
Foto, indirizzo, cosa piace e cosa no…..insomma una bella schedatura completa….ma fatta dall’utente stesso.
#4francesco
"Tralasciando il fatto che nessuno è obbligato a iscriversi a Facebook e, soprattutto, a spiattellare in pubblico tutti i propri gusti, le proprie abitudini e le proprie reti di amicizie…."
che discorso è, nessuno è nemmeno obbligato a sparare coi fucili, ciò non toglie che i fucili non sono una buona cosa.
facebook è il male della nostra società, simbolo della sua decadenza
#5geek lover ^_^
uno dei tanti casomai. Ciò non toglie che chi si fa vedere in pubblico su fb non può lamentarsi se la cia lo venisse a leggere U_U, ha scelto di esporsi con informazioni reali? allora amen
#6Aston
Sono due discorsi diversi. Sei tu a scegliere di iscriverti a Facebook. Mentre se un pazzo prende un fucile e spara, chi viene colpito non ha scelto di essere colpito.
#7PaceyIV
Ciononostante, anche io che non voglio avere nulla a che fare con FB sono finito ugualmente lì perchè in generale i seguaci di FB se ne fregano delle opinioni e dei diritti altrui. Non sanno fare altro che pubblicare e pubblicare, vivono la vita fuori dalla rete solo e soltanto per raccimolare altro materiale da condividere nella loro vita reale.
#8Fede
Come in tutte le cose, è l'uso che se ne fa che può essere pericoloso.
L'iscrizione a Facebook non è pericoloso, ma quello che si sceglie di condividere.
#9Manuel
"Ma questo non ci sembra un buon motivo per attaccare Facebook e parlare di strani collegamenti politico-militari. Piuttosto, sarebbe meglio concentrarsi sulle aziende che raccolgono i dati per le pubblicità."
Concordo in pieno… Parere mio, sono le società capitaliste e le multinazionali le più quotate a fare un uso indiscriminato di quei dati. Anzi, datemi del "complottista", ma secondo me c'è il loro stesso zampino su Facebook…
#10Merovingio
^_^
quasi quasi comincio a giocare a MOTHER
(per capire il senso di questa risposta bisogna leggersi la storia del game MOTHER inventato ha un hacker italiano)
#11PaceyIV
Studiatevi anche l'intervista di Richard Matthew Stallman contro il cloud computing in generale.
#12KUiA
Concordo completamente con ciò che afferma Assange.
Facebook, in fondo, non fa altro che sfruttare un desiderio (o per meglio dire una necessità) che le persone hanno di sentirsi parte di un "tutto", di essere connesse tra di loro; ma soprattutto (come direbbe Heidegger) di "essere nel mondo": di affermare la propria individualità mostrandola agli altri (le proprie foto, i propri amici, le proprie preferenze e le proprie idee).
Purtroppo viviamo in una società che distrugge la soggettività dell'individuo a favore di comportamenti stereotipati e acritici.
Facebook si presenta inconsciamente ai suoi utenti come un antidoto a tutto questo, permettendo loro di ritagliarsi uno spazio "tutto loro", dove essere sè stessi,il tutto ovviamente a scopo di lucro (di FB).