Dopo circa 20 mesi dal suo lancio ufficiale Google Buzz, il servizio “social” reso disponibile direttamente da Big G, è destinato ad andare incontro alla chiusura, così come dichiarato da Google stessa nelle ultime ore.
L’annuncio è stato fatto da Bradley Horowitz, VP of Product, lo scorso venerdì mediante un apposito post pubblicato sul blog ufficiale di Google.
Google, infatti, ha previsto la chiusura di tutta una serie di suoi servizi (è questo il caso di Jaiku, delle social features di iGoogle, di Google Labs etc.), tra cui risulta compreso anche Google Buzz, indicando come motivo la scarsa attenzione della vasta utenza nei confronti di tali risorse e precisando inoltre il fatto che, allo stato attuale delle cose, tra le esigenze primarie del team del gran colosso delle ricerche online vi è quella di concedere quanto più spazio possibile a Google+, il suo social network.
Infatti, anche se, stando a quelli che sono i dati attualmente disponibili, Google+ non sembri aver riscosso esattamente il successo sperato dal team di Big G si potrebbe comunque sperare in una riscossa del social network in questione su quelli che sono gli altri ben noti servizi analoghi e, nello specifico, Facebook, cercando di disperdere un minor numero di iscritti intenti a servirsi di Google Buzz.
L’annuncio della chiusura di Google Buzz risulta inoltre visualizzabile collegandosi alla sezione Buzz annessa al proprio profilo su Google+ dove, unitamente al comunicato, viene anche specificato il fatto che gli utenti potranno sempre e comunque accedere a quelli che sono i propri dati esistenti memorizzati sul profilo Google o, ancora, potranno scegliere di scaricarli mediante Google Takeout.
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#1Carmine
Caro Google….con Buzz e Wave hai proprio floppato di brutto ma è giusto così: non può andare sempre bene
#2Nicola
penso che tra un po' anche google+ farà la stessa fine. è più vuoto delle mie tasche.
#3Francesco
Esatto. A parte l'ovvio interesse iniziale nessuno dei miei amici, conoscenti, parenti o colleghi usa più G+ da mesi.
Il rivale di FB deve ancora nascere, ma speriamo che questo avvenga presto. La concorrenza non può che fare bene.