A circa 24 ore dall’inizio dello sciopero di internet, l’Fbi in collaborazione con il Dipartimento della Giustizia americano ha provveduto a procedere alla chiusura di Megaupload e di Megavideo, i più popolari archivi di film e musica online ma anche eBook, software e programmi televisivi, ottenendo inoltre l’arresto di Kim Schmitz, il fondatore, che rischia ora ben 50 anni di prigione, e l’accusa di altri membri dello staff.
Il motivo della chiusura, stando a quelle che sono le ultime informazioni disponibili, non sta però soltanto nell’aver violato delle leggi di pirateria causando, in tal modo, ben 500 milioni di dollari in danni a causa dei mancati profitti ai legittimi detentori del copyright ma anche per associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, al riciclaggio e alla violazione del diritto d’autore (basti infatti pensare che i profitti in gioco sono infatti decine di milioni con cui le persone coinvolte sono inoltre riuscite ad acquistare ben cinque Mercedes AMG).
Poco dopo la chiusura lo staff di Megaupload, mediante la pubblicazione di un apposito comunicato, ha poi etichettato come ridicole le accuse che hanno portato il ben noto servizio web all’attenzione della giustizia ed alla sua successiva fine ritenendo inoltre che la stragrande maggioranza del traffico generato dal sito risulta legale.
Di diverso parere è invece il Dipartimento della Giustizia secondo cui Megaupload ha riprodotto e ridistribuito su larga scala ed in maniera tutt’altro che legale un enorme quantitativo di copie di materiale coperto da copyriht.
La risposta alla chiusura di Megaupload, annunciata su Twitter come #OpMegaUpload, è però subito arrivata anche da parte di Anonymous attaccando e rendendo irragiungibili i siti del dipartimento di Giustizia statunitense, della casa discografica Universal, della Recording Industry Association of America (Riaa) e della Motion Picture Association of America (Mpaa).
Update: mediante un apposito tweet pubblicato da Anonymous sul suo account Twitter pare che l’organizzazione si sia data da fare per poter ripristinare un backup del network e che Megaupload sia tornato con il nuovo nome di Megaupload.bz.
Photo Credits | Flickr
#1sangi92
Vabbè, era sotto l’occhio di tutti quello che faceva megaupload e megavideo. Non dico che fosse scontato l’intervento delle autorità, ma comunque non c’è da sorprendersi che sia accaduto…
#2Wazza
con decine di milioni hanno acquistato ben 5 mercedes ?
#3hmnim
Eh beh, un gran bel parametro di giudizio quello delle 5 mercedes.
#4Maurizio
Che il sito rendesse mi pareva ovvio, ma che ce ne frega delle 5 mercedes?
Non mica è una aggravante.
Per ora grazie a questa brillante operazione, ci hanno rimesso moltissimo anche gli utenti premium che tenevano li molto del loro materiale legale(come me) e che non solo perderanno i soldi pagati, ma si troveranno senza gb di dati.
Complimenti veramente…
#5asd
M E G A Upload to me today! looooooooooooooooooooooooool
#6Dest
Ho sempre pensato che questo nuovo sistema di condivisione fosse troppo rischioso. Tornate a torrent, emule e gnutella
#7fucc
occhio al nuovo #megaupload: è phishing. alla larga e NON inserite alcun dato sensibile….http://goo.gl/Ibn8L
#8TheQ.
La cosa che mi incuriosisce è che si paventa un mancato introito a causa di megaupload di mezzo miliardo di dollari… su un mercato di decine di miliardi di dollari e si suppone se lo scaricano, allora l’avrebbero anche comprato.
In realtà se lo scaricano forse è perchè non hanno i soldi per comprarselo…situazione piuttosto realistica in momenti di crisi economica indotta da bolle finanziarie e non da file sharing.
Per quanto Kim Dotcom e compagni abbiano fatto molti reati e non abbiano mai pagato un euro di copyright, megaupload veniva vista come la soluzione moderata al problema del filesharing, un canone di abbonamento mensile (che in passato veniva paventato su abbonamenti ADSL e HDD, i primi a beneficiare del filesharing) a copertura del filesharing. Una specie di appstore decentrato, gestito comunque da un server, dove chi voleva partecipare avrebbe contribuito con un abbonamento.
La chiusura quindi riporterà il pubblico del filesharing a modelli p2p tradizionali (emule, torrent, quest’ultimo in fase decadente causa archivi di lnk torrent facilmente rintracciabili) o crittografici (per esempio stealthnet, Rshare, Mute, Ants) più difficilmente tracciabili.
#9Bud
La storia delle Mercedes è davvero ridicola! Serve a far parlare i polli.
Che loro non fossero dei santi, ci credo. Ma il loro server e la tecnologia usata erano davvero forti e a buon mercato, utilissimi per lavorare.
Poi possiamo discutere degli illegali, ma allora perché la Beretta è aperta? Fabbrica armi, che vengono usate per uccidere!
Questa è una violazione delle libertà degli altri, noi. Con la scusa dei “presunti” guadagni mancati, hanno mobilitato l’FBI e mandati internazionali, quando non fanno lo stesso per droga e prostituzione, tratta delle bianche o traffico d’organi, o schiavitù (accattonaggio, lavavetri, venditori porta a porta…).
Dell’abuso di Alchool ne vogliamo parlare? Gente che crepa ma le fabbriche mica le chiudono. Non è colpa del fabbricante se c’è gente che ne abusa…
ED è QUI L’INGHIPPO!! Prenditela col truffatore, non con tutto il palazzo dove lui abita!
FASCISTA, COMUNISTA, NAZISTA… FBI!
#10Marco
cit: Qui parliamo di persone che si sono arricchite da far schifo distrubuendo materiale protetto.
Centinaia di milioni di dollari, aeri privati, gnocca, ville di lusso e tutto il resto senza fare una beneamata fava oltre che rubare contenuti e “regalarli al mondo”.
#11Silver D
Ci scommetto che il comandante Schettino si beccherà meno di quanto si becceranno i capi di Megaupload. So che come paragone è ridicolo, eppure in America sono degli assi a rompere il cazzo quando c’è di mezzo quella mafia del copyright. Se è stato fatto questo a Megaupload allora perchè non anche a Rapidshare, Fileserve, Filesonic e altri servizi altrettanto poplari come Megaupload? Non ho mai avuto in simpatia quei disfattisti di Anonymous, ma ho letto di gusto dei loro attacchi ai siti delle compagnie che molto probabilmente avranno martellato a dovere per questa cosa.
Il prossimo passo quale sarà? Gambizzare qualcuno? Invito gli interessati da questa faccenda a portarsi dietro un parastinchi allora 😉
#12rdx
volevo segnalare che megaupload.bz non sembra essere attivo…
#13rdx
update: sembra essere attivo qui: http://109.236.83.66/ (testato)
#14desperado
concordo Megaupload.bz non è attivo! ANONYMOUS PLEASE HELP US
#15TheQ.
ma lol, commento non pubblicato…
adieu
#16Silver D
grazie per non approvarmi i commenti, questa si che è equità nei confronti degli utenti!
#17francesco
spero che anonymouse li attacchi senza pietà in fondo ogniuno dei soldi ci fa quello che vuole l importante e farlo senza uccidere nessuno io darei 50 anni ai politici che rubano a danno nostro megaupload a noi non ha fatto nessun danno tranne darci file hratis da scaricare ad uso personale