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Nuove norme per la privacy sulle app: i big del settore mobile si accordano

 
Martina Oliva
23 Febbraio 2012
1 commento

Accordo nuove norme per la privacy sulle app

Tenendo conto del continuo insorgere di polemiche, specie nel corso delle ultime settimane, tra produttori e sviluppatori di applicazioni per device mobile relativamente alla trasmissione ai responsabili dei dati sensibili degli utenti ben sei delle principali aziende operanti in tal ambito hanno deciso di stabilire un apposito accordo comune in modo tale da poter fornire maggiori dettagli circa la privacy.

L’accordo coinvolge Apple, Google, Microsoft, Research in Motion, Amazon e Hewlett-Packard e, nello specifico, obbliga tutte e sei le società e coloro che sviluppano applicazioni su una delle piattaforme virtuali ad esse associate a fornire un maggior quantitativo di informazioni circa la modalità mediante cui verranno impiegati i dati dell’utente conseguenzialmente all’esecuzione del download di una data app.

Questo, in altri termini, sta quindi a significare che prima ancora di effettuare il download di una data app ciascun utente potrà conoscere anticipatamente tutti i dettagli sulla privacy ad essa relativi ed in maniera ben più accurata ed approfondita rispetto a quanto reso disponibile sino a questo momento.


Per essere perfettamente conformi all’accordo ciascuna azienda coinvolta dovrà apportare, nel corso delle prossime settimane, specifiche modifiche al proprio market online rendendo le policy sulla privacy ben più visibili o, ancora, aggiungendovi specifici collegamenti.

Stando inoltre a quanto reso noto da Kamala D. Harris, Procuratore Generale della California, ogni semestre verrà organizzato un incontro con ciascuna società in modo tale da verificare che l’accordo venga effettivamente rispettato.

In caso contrario la Califronia citerà in giudizio qualsiasi azienda, così come anche qualsiasi sviluppatore, che violerà tale politica.

Secondo quanto reso noto da Google gli aggiornamenti sulla privacy saranno resi effettivi nel corso delle prossime settimane, le altre aziende, invece, non hanno ancora comunicato quando verranno effettuate le modifiche.

Photo Credits | Freedigitalphotos

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Commento

  • #1Arch Stanton

    Uhm, tempi duri per Google 😉

    23 Feb 2012, 3:10 pm Rispondi|Quota