Nel corso delle ultime ore il TAR del Lazio ha respinto tutti e otto i ricorsi presentati contro il famigerato decreto Bondi, ovvero la norma mediante cui è stato indotto il meccanismo dell’equo compenso sul prezzo effettivo dei supporti adibiti alla memorizzazione dei file audio e video (ad esempio i DVD, i flash drive USB, le SD Card etc.) basandosi sul discutibile principio secondo cui tenendo conto del fatto che questi potrebbero essere impiegati per eseguire la copia di contenuti protetti da copyright appare giusto aumentarne il costo, proporzionalmente alla memoria in dotazione, come forma di risarcimento.
La norma, nonostante sia stata attaccata a più riprese per il modo ben poco meritocratico ed estremamente semplicistico con la quale viene applicata, è stata comunque confermata e pienamente legittimata dalla giurisprudenza.
I ricorsi erano stati presentati da diversi ed importanti nomi dell’alta tecnologia tra cui anche Apple e Samsung.
Ad accogliere di buon grado la stentenza ed a favore del mantenimento dell’attuale normativa era, invece, la SIAE che, già da diverso tempo a questa parte, sosteneva la necessità di bilanciare gli interessi degli utenti con quelli dei produttori di contenuti commentando inoltre quanto stabilito come “un grande riconoscimento di un giusto diritto” e secondo cui la sentenza andrebbe inoltre a confermare il fatto che “il sistema italiano che disciplina i diritti di Copia Privata è tra i migliori, se non il migliore, d’Europa perché pienamente rispettoso delle Direttive europee, dei pronunciamenti della Corte di Giustizia e del nostro Ordinamento giuridico nazionale“.
Il medesimo grado di soddisfazione è stato inoltre espresso dal presidente FIMI.
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#1Geekone
“supporti adibiti alla memorizzazione dei file audio e video (ad esempio i DVD, i flash drive USB, le SD Card etc.) basandosi sul discutibile principio secondo cui tenendo conto del fatto che questi potrebbero essere impiegati per eseguire la copia di contenuti protetti da copyright appare giusto aumentarne il costo”
è solamente un magna magna unico… io ci posso tenere tutto quello che c@zzo voglio in un DVD o altro mezzo di memorizzazione file e perchè devo pagare in più? solo perchè dei cani avidi e succhia c@zzi e soldi dicono che si possono memorizzare dei brani o video? beh allora perchè non ci fate pagare l’affitto del nostro cervello? funziona quasi come essi, possiamo ricordare le canzoni e i video… presto ci vieteranno pure questo… ricordare le nostre canzoni preferite.
magari ci metteranno anche in cella perchè siamo potenziali criminali e magari anche evasori fiscali e stupratori maniaci solo perchè una grande fetta di mondo lo fà…
solo perchè cualcuno lo fa non è detto che tutti lo fanno e perchè tutti devono pagare allo stesso modo?
il famoso detto americano è: colpirne uno per educarne cento
il famoso detto italiano: colpirne uno per fotterne cento
e viene definito EQUO compenso… dove stà l’EQUITA’?
#2AntiSiae
La crisi economica in Italia è colpa soprattutto di organizzazioni parassite come questa!
#3TheQ.
Quindi noi potremmo ridurre lo stipendio di parlamentari e enti parastatali come la SIAE solo sulla base della nostra presunzione che facciano cattivo uso dello spazio (o poltrona parlamentare) di cui usufruiscono?
A noo?! se solo provassimo a sostenere una tale idea verremmo denunciati per diffamazione dal politico di turno!
#4Bud
@TheQ.:
Hai detto benissimo! Ergo, politici e impiegati statali e parastatali con un minimo di potere decisionale (potenzialmente quindi paraculi, assassini, sanguisughe, ricattatori e magnaccia), sono tutti potenzialmente LADRI. Quindi è giusto che gli venga decurtata parte dei compensi. Oltre che per 6 mesi l’anno vengano rinchiusi in una struttura di massima sicurezza a pane e acqua per scontare i presunti illeciti.
La legge non è uguale per tutti, chi c’ha soldi se ne futti.