A quanto pare è tempo d’acquisti per le grandi società del panorama dell’IT poiché parallelamente alla notizia relativa all’acquisizione di Instagram da parte di Facebook ne segue un’altra che, però, vede come protagonisti Microsoft ed il portafoglio brevettuale di AOL.
Nel corso delle ultime ore, infatti, la ben nota azienda di casa Redmond ha annunciato ufficialmente di aver acquistato ben 800 brevetti da America On Line o, molto più semplicemente, AOL per un costo approssimativo pari a 1 miliardo di dollari.
Quella fatta da Microsoft costituisce una spesa che fa riferimento ad un portfolio molto ampio che va dagli instant messenger ai calendari, dalla pianificazione online dei viaggi ai motori di ricerca, il tutto unitamente ad una divisione del gruppo in perdita di cui, però, non viene fatto alcun nome.
Il motivo dell’acquisizione non è risultato chiaro sin da subito ma un approfondimento successivo ha permesso di attribuire la mossa di Microsoft all’interesse nutrito nei confronti della proprietà intellettuale di Netscape, la divisione del gruppo in perdita, ovvero la società che, tempo addietro, si occupò della creazione dell’omonimo browser web.
Tenendo conto di ciò, del miliardo di dollari sborsato da Microsoft la società redmondiana dovrà poi provvedere a pagare una licenza per ulteriori brevetti relativi a Netscape in possesso di AOL.
In ogni caso appare opportuno interrogarsi circa le motivazioni che hanno spinto Microsoft ad effettuare quest’acquisizione: con molta probabilità la ragione consiste, essenzialmente, nel desiderio di voler mettere le mani su Gecko, il motore di Mozilla Firefox, l’unico componente di Netscape Navigator che risulta tutt’ora in circolazione, risultando, al contempo, un’operazione che potrebbe avere non poco valore nella sfida a Google.
Per quanto concerne il browser web del panda rosso non dovrebbe esserci nessun tipo di problema considerando che il codice di Mozilla non fa riferimento a dei sorgenti brevettati da Netscape, per quanto riguarda invece Internet Explorer al momento non è ancora possibile sapere con quali eventuali cambiamenti si ritroveranno ad avere a che fare il browser redmondiano ed i suoi utenti.