Massimo Marchiori lascia Volunia. Il papà dell’ambizioso social network made in Italy ha scritto una lunga lettera in cui ha spiegato che il progetto non sta andando nella direzione che lui vuole, o meglio non ci è mai andato visto che ha rinnegato le scelte di creare un motore di ricerca proprietario e di adottare una grafica orrida in stile anni 80, e che c’è qualcuno che sta ostacolando il suo lavoro.
Morale della favola: quello che era stato presentato come un servizio rivoluzionario in grado di competere con Google e portare in alto il nome dell’Italia sul Web, sta diventando sempre più un pasticcio degno della peggiore rappresentazione che dell’Italia si dà all’estero.
Grandi annunci, gaffes e promesse a vuoto sono un marchio di fabbrica su cui Volunia ha impresso ancora una volta il nome dell’Italia e, nonostante la buona volontà (questa c’è stata, nessuno può negarlo) sfociata nel recente restyling che ha trasformato il servizio da motore di ricerca in social network, il futuro del progetto sembra ormai segnato.
Volunia andrà avanti grazie al lavoro di un team competente, appassionato e motivato e con il supporto di migliaia di utenti che credono in esso, si legge sul blog ufficiale del servizio ma ormai la credibilità del progetto è prossima allo zero.
Quanto a Marchiori, se si tratta di una reale “vittima del sistema” o di un capitano che ha lasciato la nave mentre affondava dando la colpa del naufragio ai suoi collaboratori, lo lasciamo giudicare a voi.
#1Daniele1993
Secondo me Volumia ha commesso un grande errore non accontentando i pensieri di Massimo Marchiori. Adesso questo nuovo motore di ricerca si ritroverà senza gli algoritmi di Massimo che ha dichiarato di non volerli più fornire a volumia. Dopo questa decisione credo che volumia sia una delusione. Io sono registrato, ho eseguito il login e devo dire che ha ancora tantissimi problemi e soprattutto si appoggia a Bing per le ricerche.
#2e98
Quando verrà aperto ?
#3Aniello
Io credo, invece, che Marchioni si stia defilando da uan nave che affonda. Avevano creato un hype meraviglioso prima della presentazione, sembrava che stesse nascendo un motore di ricerca rivoluzionario, con algoritmi semantici, etc. Poi il giorno della presentaizone non è sembrato altro che un aggregatore sociale di ricerca… fondamentalmente una fesseria… nulla ne di nuovo, ne di straordinariamente tecnologico.
L’idea dell’aggregazione a “casette” può essere simpatica, ma a che serve? Come a cosa serve sapere chi sta navigando sul sito? A volte la gente dimentica perchè Google è diventata google è ha cancellato dalla scenza storici motori di ricerca come Altervista e Lycos… ti portava subito all’informazione, era la ricerca al centro del tutto. Il dato, l’informazione e non lo strumento…
Volunia mi è sembrato la radicalizzazione opposta… un motore di ricerca dove al centro non è il risultato della ricerca, ma la capacità dello strumento di arricchirti il risultato con informazioni, profili, rappresentazioni sulla capacità di ricercare.
E dalla nave che affonda, i più svegli fuggono per primi… ed ora marchioni sta addossando ad altri le colpe dei risultati che arriveranno.
Ma la domanda, semplice, che faccio: negli hype si parlava di rivoluzionari algoritmi, dove sono? non si sono mai visti… ora negherà l’uso degli stessi a Volunia… io sono cinico ed un verme, e faccio una domanda scomoda: ma se non si sono mai visti, dove sono? Non è che è stato tutto un bluff? O almeno gli algoritmi esistono solo sulla carta e non sono informatizzabili? o meglio ancora ci sono gli algoritmi di ricerca ma non sono in grado di sviluppare tutto quello che è necessario per un motore di ricerca (spider, infrastrutture ed il resto)?
#4claudia92
@Aniello: non so cosa dire sugli algoritmi (anzi lo so: BOH! 🙂 ), anch’io su Volunia ho qualche dubbio.
Su Marchiori, su FB ho visto dice che non si è dimesso ma che è stato estromesso,
mi sembra quindi non sia lui che abbandona, quanto che l’abbiano fatto fuori!