Google Take Action, big G si schiera per la libertà della rete

Google Take Action contro censura internet

Mediante la messa online di una pagina web ad hoc, Google, nel corso delle ultime ore, ha invitato tutti gli internauti a prendere parte all’iniziativa contro quello che viene descritto come un tentativo di mettere le mani sul controllo della rete telematica mondiale da parte dell’ONU e dei relativi paesi membri.

Nel dettaglio, Google ha messo in guardia gli utenti dichiarando che adesso la rete libera e aperta è minacciata ed ha invitato gli stessi a prendere parte alla petizione online chiamata Take Action.

Stando sempre a quanto dichiarato da big G, infatti, “Alcuni governi hanno intenzione di sfruttare l’opportunità di un incontro a porte chiuse che si terrà a dicembre per autorizzare la censura e regolamentare il Web in modo restrittivo”.

Il rischio che si corre è quindi quello che l’ITU (International Telecommunication Union, l’agenzia ONU per le telecomunicazioni) decida di arrogarsi i diritti di controllo sui sistemi basilari per il funzionamento del web e degli altri servizi TCP/IP che allo stato attuale delle cose sono nelle mani di altre organizzazioni influenzate dalla politica a stelle e strisce.

Secondo i dati riportati da Google sono ben 42 i paesi che già filtrano e censurano i contenuti mentre alcuni governi hanno promulgato una serie di leggi che mettono a rischio la libertà di espressione online.

Proprio per questo tra il 3 e il 14 dicembre a Dubai si terrà un apposito meeting al quale prenderanno parte oltre 190 stati.

Scopo del metting è appunto quello di fare in modo che gli internauti facciano maggiore pressione sui propri rappresentati politici in modo tale che non vengano effettuati controlli di tipo censorio all’infrastruttura di internet e che la relativa gestione non venga tolta agli USA.

Per il momento, comunque, i portavoce dell’ITU hanno smentito ed hanno fatto sapere di non essere intenzionati a limitare l’essere libero e gratuito di internet e dei vari servizi associati.

Il pericolo, tuttavia, esiste ma è anche vero il fatto che Google non va esattamente a configurarsi, in tal senso, come un soggetto disinteressato.

Google, infatti, è un azienda che basa il suo business su internet per cui le nuove regole potrebbero intaccare, e non di poco, i suoi interessi.

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