Sei importanti gruppi editoriali del nostro Paese: Caltagirone, Il Sole 24Ore, La Stampa, Gruppo Espresso, Mondadori ed RCS Mediagroup si sono riuniti qualche giorno fa a Milano per fondare Edicola Italiana, un consorzio il cui scopo è quello di creare un sistema di distribuzione delle notizie a pagamento su computer, tablet e smartphone. Un paywall in salsa italiana, per chi è più avvezzo ai termini tecnici.
I piani futuri di questo consorzio non sono ancora chiari ma il rischio della costituzione di un “cartello” attraverso il quale gli editori italiani renderanno disponibili i propri contenuti Web solo a pagamento esiste. Questo significa che avremo non solo app a pagamento per smartphone e tablet (come già esistono) ma anche forme di abbonamento pay per visualizzare gli articoli dei vari quotidiani e magazine online.
Una mossa – non ancora confermata per fortuna – che porterebbe i siti di tutte queste aziende a fallimento certo. Sono ormai tantissimi gli esempi di paywall andati male in giro per il mondo e non ci vuole di certo un esperto in materia per capire che si tratta di un modello di business quantomeno discutibile. Infatti, escludendo rarissime eccezioni, nessuno è disposto a pagare per leggere notizie reperibili altrove senza spendere un centesimo.
Solo siti di nicchia e con contenuti altamente specializzati possono sperare di cavare qualche ragno dal buco del paywall, ma il fatto che siano di nicchia fa già capire che i guadagni paventati non possono nemmeno lontanamente avvicinarsi a quelli immaginati dai magnati dell’editoria tradizionale.
[Via | Corriere | @silvioderossi] [Photo Credits | Images Money]