Sul finire di dicembre dello scorso anno aveva iniziato ad impazzare online la notizia secondo cui Apple avrebbe prodotto, di lì a breve, un orologio intelligente Bluetooth grazie alla collaborazione con Intel.
Dell’orologio in questione, nominato per convenzione iWatch, non se ne è saputo più nulla… sino a qualche ora fa.
Il New York Times, infatti, riporta un’anticipazione fatta da fonti che hanno richiesto l’anonimato secondo cui Apple avrebbe iniziato a preparare qualcosa del proprio progetto contattando la Hon Hai Precision Industry Company.
Allo stato attuale delle cose è praticamente impossibile apprendere ulteriori dettagli ma con ogni probabilità Apple avrebbe dato il via ad un nuovo percorso di sviluppo che in tempi non esattamente remoti potrebbe condurre alla produzione ed alla successiva distribuzione di iDevice come, appunto, un orologio portando quindi il display a raggiungere soltanto 1,5 pollici di diagonale.
L’orologio andrebbe a configurarsi come un elemento complementare agli altri prodotti Apple offrendo quindi all’utente un sistema di controllo delle notifiche più immediato, un dialogo ancor più diretto con Siri, un modulo NFC per i pagamenti, un sistema di accesso ancor più rapido al calendario e molto altro ancora.
Un iWatch, inoltre, potrebbe permettere di consultare le mappe direttamente dal proprio polso, di cercare una specifica informazione in rete, di monitorare la propria attività fisica, di ascoltare musica e chi più ne ha più ne metta.
L’iWatch, o che dir si voglia dovrebbe essere realizzato in vetro curvato adattabile alle forme del corpo umano.
Per quanto riguarda l’’utilizzo di un vetro di questo tipo Apple potrebbe sfruttare alcuni brevetti concessi all’azienda su tale tecnologia o, in alternativa, affidarsi a quelle di Corning.
In ogni caso qualora l’iWatch sia effettivamente in fase di sperimentazione e qualora Apple decida davvero di immettere sul mercato un iDevice di questo tipo dovrà tenere seriamente in considerazione la concorrenza agguerrita dei competitors nel settore, primo tra tutti Google.
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