Il binomio privacy-sicurezza è sicuramente uno tra quelli più importanti nell’attuale mondo digitale e la recente ricerca condotta da Bitdefender ne è senz’altro una tra le dimostrazioni più evidenti.
Stando infatti a quanto riportato dalla celebre software house circa un terzo delle app Android raccoglie informazioni personali memorizzate sullo smartphone inviandole poi ad aziende di terze parti.
Il rischio maggiore si incontra con l’installazione delle app gratuite per le quali gli sviluppatori ottengono profitti dai banner pubblicitari e, di conseguenza, sottoscrivono accordi con svariate piattaforme di advertising che talvolta sfruttano i dati privati e personali degli utenti in maniera poco chiara e, sopratutto, poco corretta.
Naturalmente ad agire in tal modo non sono certo tutte le app presenti su Google Play.
La maggior parte delle applicazioni indica in maniera estremamente dettagliata le informazioni che sono necessarie per l’esecuzione delle stesse.
Altre applicazioni, invece, vanno a configurarsi come adware decisamente aggressivi ed intrusivi che richiedono l’accesso ai dati sensibili creando un profilo dell’utente e facendogli visualizzare annunci pubblicitari ad hoc.
Ad agire in questo modo e, di conseguenza, ad inviare numeri di telefoni, indirizzi di posta elettronica e posizione geografica a server remoti, sono circa il 32% della applicazioni.
Passando in rassegna ben 130 mila app Bitdefender ha infatti scoperto che il 12,87% di esse comunica il numero di telefono ad aziende di terze parti, che il 12,03% spedisce le coordinate geografiche relative alla posizione dell’utente e che il 17,3% chiede il permesso di leggere i nomi dei contatti, di accedere alla cronologia di navigazione online e di visualizzare le foto.
Onde evitare di incappare in tali tipo di app è quindi opportuno verificare in maniera attenta le autorizzazioni richieste dalle stesse o, in alternativa, ricorrere all’impiego di soluzioni mobile per la sicurezza in grado di bloccare adware e malware.
Bitdefender sottolineare anche il fatto che applicazioni classificate come adware potrebbero essere sfruttate senza problemi da eventuali malintenzionati per l’invio di messaggi di spam o, ancora, come strumento di spionaggio.
[Photo Credits | Flickr]
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ecco perché android e Google devono morire!!
#2iksoiks
@wp style: basta leggere le autorizzazioni che si danno alle app! -.-“
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